Perché il Quirinale a Caprarola e non a Carbognano? di Renzo Trappolini

  • La grande politica – L’esito della guerra era stato devastante per questo comune ed Einaudi lo trasferì in estate nella residenza che fu dei Farnese

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di Renzo Trappolini
Luigi Einaudi
Luigi Einaudi
Caprarola - Palazzo Farnese
Caprarola – Palazzo Farnese

Caprarola – Caro direttore,
quando, non so se per l’età o i trascorsi giovanili tra le pubbliche istituzioni, mi affidasti il compito di scrivere qualcosa sui “grandi” della politica, non immaginavo quanti di essi ebbero incrociate le loro vicende con la nostra terra. A ricordarmelo sono spesso alcuni dei pochi che si avventurano a leggere i miei ritrattini.Caprarola – Caro direttore,

Umberto Laurenti, il quale, oltre a essere un apprezzato professionista romano e aver segnato parte della storia della prima repubblica viterbese è stato dirigente di importanti uffici pubblici dove ha avuto alte frequentazioni, mi ha fatto notare che nell’articolo su Luigi Einaudi, “manca un solo passaggio, quello del perché il primo capo dello stato italiano “stabile” scelse Caprarola. Eccolo. Il professor Nestore Narduzzi, carbognanese, docente di economia all’università di Perugia (ma anche tra i padri dell’ateneo viterbese), nell’immediato dopoguerra era assistente del professor Einaudi che invitò a casa sua a Carbognano.

Al futuro presidente il posto piacque subito e, una volta eletto, se ne ricordò. Ma proprio a Carbognano, dove durante la ritirata tedesca era insediato il comando delle armate, l’esito della guerra e dei bombardamenti era stato devastante. Così, Einaudi, innamorato comunque della natura e della gente dei Cimini, guardò un po’ più in là e trasferì d’estate il Quirinale a Caprarola, nella stupenda residenza che fu dei Farnese”.

E, sempre a proposito di grande politica e di legami con Viterbo, Laurenti mi ha pure riferito che il professor Narduzzi ebbe a sua volta come assistente universitario un altro nostro conterraneo importante protagonista della grande politica, Augusto Fantozzi di Soriano al Cimino, ministro del Bilancio, delle Finanze, del Commercio estero e tra i massimi tributaristi italiani.

Ma sai perché Fantozzi divenne esperto in imposte e tasse e importante legislatore fiscale? Perché il suo professore, il Narduzzi di Carbognano, quando in Germania fu approvata la normativa sull’Iva, lo esortò a trasferirsi lì per imparare e poter così (come lo fu) essere al ritorno più utile al suo paese sempre in vena di riforme in questo urticante settore.

Glielo raccontò lo stesso Fantozzi e mi pare giusto riferirlo ai lettori.

Renzo Trappolini


 –  Einaudi, un caprolatto al Quirinale di Renzo Trappolini

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1 ottobre, 2018

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