Lazio, passeggiate tra i luoghi più nascosti del viterbese

13.09.2018
Viterbese trekking

Alla scoperta di itinerari alternativi nei dintorni di Viterbo

Villa Lante

Fontana del Tevere, Villa Lante
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AUTORE: F. G.

Ci sono diversi trekking interessanti che portano alla scoperta di luoghi poco conosciuti del viterbese. Come quello nella Valle del Tacchiolo, nel territorio di Soriano nel Cimino, che si snoda in un fitto bosco. Qui si possono incontrare strane abitazioni rupestri che risalgono ad epoche remote, singolari pestarole di pietra, ovvero antichi vasconi utilizzati per produrre il vino, imponenti templi e luoghi di culto ricavati dalla roccia. Ma anche diverse tombe antropomorfe scavate nella pietra, vecchi mulini di pietra utilizzati fino agli Anni Cinquanta. Alle porte di Viterbo si può intraprendere il trekking alla necropoli di Castel d’Asso, un percorso naturalistico che porta a scoprire la prima necropoli rupestre etrusca trovata nel 1817. Si segue un percorso che si sviluppa lungo le rupi che dominano la valle del fosso Freddano, tra tombe a dado intagliate in vario modo nel tufo e distribuite su più ordini sovrapposti.

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A differenza di altre necropoli quella di Castel d’Asso ha una estensione relativamente limitata e si concentra in un raggio di poche centinaia di metri, in cui spicca la Tomba Grande, uno dei monumenti funebri più imponenti dell’architettura rupestre Etrusca. La passeggiata si spinge fino a raggiungere il castello medievale che sovrasta la valle e le grotte abitate nei primi secoli dopo Cristo. Un altro itinerario tutto da scoprire è la passeggiata urbana a Bagnaia e Villa Lante. Bagnaia, frazione di Viterbo situata sulla Via Francigena, è un raro esempio di città divisa in due assetti urbanistici. Da una parte c’è quello un po’ più cupo del Medioevo, con vicoli bui e tortuosi, dall’altra quello più solare del Rinascimento, con i ridenti viali e giardini di Villa Lante.

La villa è un capolavoro rinascimentale di arte e gioco, una delle maggiori realizzazioni del Cinquecento italiano, dove spiccano la Fontana dei Mori del Giambologna e lo spettacolare sistema di fontane e giochi d’acqua che lasciano spazio al bel parco boschivo. La particolarità di Villa Lante è data sopratutto dal giardino rispetto all’opera architettonica, infatti la residenza si sdoppia in due piccoli edifici gemelli, Gambara e Montalto. Il giardino è stato creato e voluto da un potente cardinale in nome della supremazia dell’uomo sulla natura, chiuso in un rigoroso dedalo geometrico opera dell’architetto Jacopo Barozzi da Vignola. Un’altra passeggiata urbana degna di nota è quella a Caprarola, dove il Palazzo Farnese è un capolavoro architettonico concepito dal Vignola e decorato dai più grandi artisti del quattrocento viterbese.

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