Ancora, li troviamo nel riciclo dei rifiuti e in campo medico dove i ricercatori ad esempio, stanno sperimentando prodotti alternativi e più naturali. La Micoteca è sostenuta dalla Fondazione Crt e da anni, sta portando avanti anche un progetto che potrebbe rappresentare una svolta a livello ambientale.
L’inquinamento dei corsi d’acqua rappresenta un problema globale, rendendo necessario il trattamento appropriato delle acque reflue industriali e urbani. Oltre ai contaminanti tradizionali come coloranti, ammine, fenoli, metalli pesanti, tensioattivi, nuovi microinquinanti nocivi sono state recentemente scoperti, come interferenti endocrini per la cura personale e prodotti farmaceutici.
“Processi convenzionali sono inefficienti verso questi composti, che, quindi, si accumulano progressivamente in corsi d’acqua. La MUT sta indagando su un approccio alternativo basato sui funghi e il loro modello enzimatico complesso, essendo ambientale e tecnica sostenibile”, si legge sul sitodell’Istituto.
I funghi mangia inquinamento
Il tutto è già realtà perché alcuni di questi funghi mangia inquinamentosaranno usati a Fidenza, laddove sorgeva l’ex Carbonchimica per bonificare i terreni anche dalle bombe della Seconda Guerra mondiale. Il progetto si chiama Life Biorest e ha la finalità di dimostrare l’efficacia di un metodo biologico di riqualificazione di suoli inquinati da sostanze chimiche come idrocarburi e derivati della lavorazione del greggio e del benzene, che rappresentano in Europa il 45% del totale dei contaminanti.
Altri metodi naturali di bonifica dei terreni:
- Coltivare la canapa per bonificare i terreni inquinati del Sulcis
- Come bonificare le acque dai rifiuti pericolosi grazie al grafene
- Salsapariglia: la pianta che bonifica i siti inquinati dai metalli pesanti
Dominella Trunfio