iniziativa cittadini Unione Uuropea per l’ambiente

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Prima di brindare alla vittoria delle nostre iniziative per bloccare l’apporto degli inquinanti nelle acque, in particolare nel lago di Vico,  cercheremo di vedere cosa veramente deciderà l’Unione Europea.

Non vorremmo che l’Unione Europea nel modificare la direttiva del 1998 aggiungendo tabelle con parametri più permissivi. In questo modo anziché aver ascoltato le proposte delle associazioni ambientaliste, dei medici per l’Ambiente e della stessa Commissione Ambiente della Camera, l’Unione Europea avrebbe dato retta a quei funzionari dell’Istituto superiore di Sanità che avanzarono la proposta al governo Monti che portò all’attenzione dell’Europa e che allora l’Unione Europea respinse con fermezza.  Sarebbe un passo indietro allarmante e incredibile, perché darebbe l’opportunità a coloro che hanno provato a fare questo tentativo di stabilire che l’ acqua del lago pur essendo addizionata da microcistine cancerogene, può essere definita potabile per legge.  Quindi per precauzione aspettiamo a brindare alla vittoria delle petizioni fatte da noi cittadini europei, anche se riteniamo che la Commissione dell’Unione Europea non permetterà tale vergognosa assurdità come ha già fatto, respingendo la proposta del Governo italiano di allora.
Raimondo Chiricozzi

Commissione Ue: Iniziativa dei cittadini, 9 milioni di europei hanno firmato proposte per il processo legislativo

(Bruxelles) “Il fatto che 9 milioni di persone abbiano sostenuto una Iniziativa dei cittadini europei negli ultimi 6 anni mostra che questo strumento dell’Ue promuove la partecipazione e il dibattito oltre i confini nazionali, incidendo concretamente sulle politiche dell’Unione. Ma dobbiamo andare oltre: la nostra recente proposta di riforma renderà molto più agevole per i cittadini varare e sostenere nuove iniziative, consentendo altresì ai giovani a partire dall’età di 16 anni di avere voce in capitolo. Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione, commenta una proposta avanzata oggi. Dall’entrata in vigore di questo nuovo strumento di partecipazione, nel 2012, si stima appunto che 9 milioni di europei di tutti i 28 Stati membri abbiano sostenuto un’Iniziativa dei cittadini europei. Finora 4 iniziative hanno superato la soglia del milione di firme: la Commissione si è impegnata a dare un seguito a 3 di esse. Quella esclusa, “Uno di noi”, riguardava la difesa dell’embrione umano rispetto alle attività di ricerca nell’Unione. La Commissione Juncker ha inoltre adottato un approccio definito “più politico”: “tutte le richieste di registrazione (prima di iniziare la raccolta delle firme) sono ora sottoposte al Collegio dei commissari e in alcuni casi sono concesse registrazioni parziali”.
Questi cambiamenti hanno comportato un aumento significativo del numero di iniziative delle quali è stata accettata la registrazione: dall’aprile del 2015 circa il 90% delle iniziative proposte, rispetto al 60% di tutte le proposte del precedente periodo triennale. “Fra le 4 iniziative dei cittadini che hanno ottenuto il sostegno di oltre 1 milione di cittadini, la Commissione ha dato seguito all’iniziativa “Stop Vivisection” attraverso azioni non legislative; in risposta all’iniziativa “Right2Water”, nel febbraio scorso la Commissione ha proposto la revisione della direttiva sull’acqua potabile e, in seguito all’iniziativa “Ban glyphosate and toxic pesticides”, la Commissione ha annunciato una proposta legislativa intesa a migliorare la trasparenza delle valutazioni scientifiche e del processo decisionale. “Successivamente alla pubblicazione della prima relazione sull’applicazione del regolamento riguardante l’iniziativa dei cittadini nel marzo del 2015, è stata avviata una revisione intesa a migliorare l’efficacia dello strumento, anche per mezzo di una consultazione pubblica aperta”. Il 13 settembre 2017 la Commissione ha quindi proposto un nuovo regolamento, “che dovrà ora essere adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio”. Questo nuovo atto renderà l’iniziativa dei cittadini europei più accessibile, meno gravosa e più agevole per gli organizzatori così come per i sostenitori. La Commissione invita ad adottarlo entro la fine del 2018 affinché possa entrare in vigore nel gennaio del 2020.

 

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