Il Papa: “È irresponsabile inquinare acqua e aria, i governi agiscano”

Messaggio ai partecipanti al Congresso internazionale “Laudato si’ e le grandi Città” in corso in Brasile: «Non stiamo a braccia conserte di fronte al degrado ambientale». Francesco aderisce ad una campagna mondiale a favore del creato

Il Papa: “È irresponsabile inquinare acqua e aria, i governi agiscano”

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Pubblicato il 14/07/2017
Ultima modifica il 14/07/2017 alle ore 20:13
SALVATORE CERNUZIO
CITTÀ DEL VATICANO

Invoca «rispetto, responsabilità, relazioni», Papa Francesco, per far fronte alle sfide di questo mondo. Sfide ecologiche come il grave degrado della qualità dell’aria, l’inquinamento dell’acqua, l’aumento di residui tossici. Ma anche sfide sociali come la «povertà» in cui versa chi è isolato e senza radici, che non di rado si commuta in «ghettizzazione» e, di qui, in «violenze» e «ingiustizie».

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Il Pontefice propone quindi queste tre «R» nel suo Messaggio in spagnolo ai partecipanti al Congresso internazionale “Laudato si’ y Grandes Ciudades”, organizzato dalla Fondazione “Antoni Gaudì para las Grandes Ciudades” di Barcellona, che si è aperto ieri a Rio de Janeiro, in Brasile. Esse, scrive, «aiutano a interagire insieme agli imperativi più essenziali per la nostra società».

 

Bisogna alimentare nella società il «rispetto per l’ambiente» e la «responsabilità nei confronti del creato», sottolinea il Pontefice. «È un dovere di tutti». Perché tutti «abbiamo ricevuto (il creato) come un dono prezioso e dobbiamo lottare affinché le generazioni future possano continuare ad ammirarlo e goderne».

 

Tale consapevolezza va «insegnata e trasmessa»; anche perché, afferma il Papa, «non possiamo stare con le braccia conserte, quando notiamo un grave degrado della qualità dell’aria» e in generale dell’ambiente. «Questi fatti sono conseguenza di una forma irresponsabile della gestione del creato e ci chiamano ad esercitare una responsabilità attiva per il bene di tutti».

 

Francesco affronta anche il dilemma dell’acqua potabile: un «diritto fondamentale», dice, anche se circa 2 miliardi di persone nel mondo non vi hanno ancora accesso come attestano gli ultimi dati Oms-Unicef. «Quando non viene data l’attenzione che merita si trasforma in una fonte di malattia e mette in pericolo la vita di milioni di persone».

 

Il primo passo è pertanto scalfire quel muro di «indifferenza» nei confronti della «nostra casa comune», aprendo gli occhi anche sulle numerose tragedie ambientali che si sono verificate e che continuano a verificarsi quotidianamente. «Questa passività mostra la perdita di quel senso di responsabilità verso i nostri simili su cui ogni società civile si fonda», scrive il Papa citando la sua Laudato si’.

 

In causa chiama soprattutto governi e istituzioni che dovrebbero incoraggiare un ruolo attivo dei cittadini per «contribuire a creare un ambiente più vivibile e più sano». Di pari passo Papa Francesco raccomanda di intensificare le «relazioni» quali prerogative di una società multiculturale, intesa nel senso positivo. Non bisogna essere «chiusi e diffidenti», sollecita, «la mancanza di radici e l’isolamento di alcune persone sono forme di povertà, che può portare alla ghettizzazione e causare la violenza e l’ingiustizia. Invece, l’uomo è chiamato ad amare ed essere amato, stabilire legami di appartenenza e di unità tra i loro coetanei».

 

Perciò è importante «che la società lavori insieme in ambito politico, educativo e religioso per creare più calde relazioni umane, per rompere i muri che isolano ed emarginano». Ciò, spiega Bergoglio, può essere ottenuto attraverso associazioni, scuole, parrocchie e altre strutture in grado di costruire «una rete di comunione e di appartenenza, per promuovere una migliore convivenza e riuscire a superare molte difficoltà».

 

Sempre in tema di ambiente, il Papa ha recentemente aderito alla campagna “Compromiso Laudato si’” promossa dal Movimento Cattolico mondiale per il clima. Una iniziativa che si pone come obiettivo di mobilitare almeno un milione di cattolici per trasformare le indicazioni della green enciclica del Pontefice argentino in azioni concrete a favore del pianeta. Oltre al Papa, la campagna ha ricevuto il sostegno dei cardinali Turkson, Tagle, Ribat, Cupich e Marx e di importanti leader ambientali come il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, l’ex responsabile per il clima delle Nazioni Unite, Christiana Figueres, e May Boeve, direttrice esecutiva di 350.org. Il direttore esecutivo del Movimento, Tomás Insua, ha affermato: «Siamo 1,2 miliardi di cattolici in tutto il mondo e abbiamo un ruolo fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici e nella più ampia crisi ecologica. Papa Francesco ha già cambiato il dibattito sul clima e il suo incoraggiamento ci spinge a mettere in atto gli insegnamenti della Chiesa e rispondere alla chiamata urgente di una forte azione politica e una trasformazione degli stili di vita sulla scia della Laudato si’».

 

 

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