Formazione dei tecnici, “censimento” e conoscenza dei campanelli d’allarme tra i giovani, promozione dello sport di squadra e coinvolgimento diretto di ragazzi e ragazze nell’analisi del problema, ma soprattutto vigilanza e massima attenzione ai minori promuovendo il dialogo e mai il silenzio. Ecco le formule di base da cui partire per sconfiggere bullismo, abusi di potere e ogni forma di disagio giovanile nello sport, secondo quanto suggerito da Aics, Associazione Italiana Cultura Sport, e Telefono Azzurro, insieme nella lotta alla violenza: di questo abbiamo parlato nel convegno tenutosi ieri alla Camera e voluto da me e dal presidente Ernesto Caffo. In Italia, nel 2014, l’Istat ha contato quasi 500 denunce di abusi su minore: una volta su 10, chi infligge violenza è una persona nota alla vittima. Ciò si sconfigge con preparazione e prevenzione. La proposta mia e di Aics è quella di istituire percorsi formativi per i nostri dirigenti e tecnici, per sviluppare competenze atte a promuovere i valori dello sport e saper cogliere i segnali del disagio giovanile, attuare iniziative di coinvolgimento diretto di ragazzi e ragazze nell’analisi del problema e nell’individuazione delle soluzioni, istituire prassi che gestiscano in anticipo il rapporto privilegiato individualizzato tra un adulto e un minore.
On Bruno Molea