Minori migranti, SaveTheChildren: inumana detenzione nei container in Ungheria

Queste vergogne, vengono compiute da un paese che è entrato a far parte dell’Europa, debbono farci riflettere sull’importanza dei diritti umani e civili.

La decisione dell’Ungheria di detenere bambini richiedenti asilo in container metallici è prima di tutto inumana e anche illegale. Questo espone i bambini, molti dei quali sono già in condizioni di estrema vulnerabilità per essere fuggiti da violenze ed essere stati sfruttati dai trafficanti, ad ulteriori gravi rischi,” ha dichiarato Ester Asin, Direttore dell’Ufficio di Bruxelles di Save the Children, in merito alla decisione dell’Ungheria di detenere minori in attesa di risposta alla loro richiesta di asilo.

minori-migrantiIl comunicato è apparso sul sito della Ong internazionale a due giorni dalla decisione del Parlamento ungherese di approvare una legge che prevede la detenzione per tutti i richiedenti asilo, inclusi i bambini quindi, fino alla decisione definitiva sulle loro domande.

L’Onu ha immediatamente criticato la decisione affermando che essa si pone nettamente contro il diritto internazionale e ha suscitato la preoccupazione di molte associazioni che tutelano i diritti umani. “In futuro, i migranti illegali dovranno attendere il verdetto sulla loro richiesta di asilo in zone designate di transito alla frontiera“, spiega la legge, pubblicata sul sito internet del Parlamento ungherese.

La stretta dell’Ungheria sui migranti arriva nello stesso giorno in cui la Corte Ue ha decretato, con una sentenza destinata a far discutere, che gli Stati membri non sono obbligati a concedere visti umanitari, facendo notare che “il diritto dell’Unione stabilisce unicamente le procedure e i requisiti per il rilascio dei visti di transito o per soggiorni previsti sul territorio degli Stati membri della durata massima di 90 giorni”.

La preoccupazione della società civile e del mondo delle associazioni è concentrata soprattutto sui minori. “I bambini sotto detenzione”, spiega Save The Children “manifestano spesso i sintomi del disordine da stress post-traumatico, come ansia, insonnia, incubi, e enuresi notturna. La frustrazione e la sensazione di essere senza speranza può anche determinare comportamenti aggressivi o di autolesionismo”.

I nostri partner che operano a Belgrado per garantire l’identificazione, la presa in carico e attività di consulenza legale per i minori stranieri sul territorio, hanno raccolto testimonianze orrende sugli abusi commessi in Ungheria durante respingimenti effettuati da Polizia e Guardie di Frontiera. In uno di questi casi, lo scorso febbraio, è emerso che un gruppo di 70 persone, nel tentativo di attraversare il confine, è stato fermato dalla Polizia ungherese, che li ha costretti a sdraiarsi in terra con le mani distese sul suolo, sulle quali hanno camminato con gli scarponi mentre i cani da guardia venivano sguinzagliati sui corpi distesi. Dopo essere stati brutalmente percossi sono stati respinti in Serbia. In questo gruppo c’erano anche minori soli tra cui un bambino afghano di soli 16 anni, che era già arrivato a Belgrado con un braccio rotto.”

L’Unione Europea, che è fondata sulla difesa dei diritti umani, non deve permettere all’Ungheria di regredire così brutalmente sulla tutela e difesa dei diritti umani e, i particolare, di quelli dei bambini. I Paesi membri devono rispettare i diritti e i principi fondanti dell’Unione, e rispondere di queste gravissime violazioni.”

 
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