E’ morto il prof. Roberto Minervini

Ho appreso della scomparsa di Roberto Minervini. Dopo una brutta malattia ha lasciato la vita terrena un valente scienziato, un grande amico che ricorderò sempre con affetto per la sue grandi capacità comunicative nella esposizione di concetti non facili da comprendere. Resta difficile trovare parole per esprimere tutto il mio apprezzamento per la dedizione ai problemi della comunità.

Il Prof Roberto Minervini da tempo ci offre la sua collaborazione di esperto ambientale. Le associazioni Comitato acqua potabile, AICS Ambiente, Accademia Kronos  se ne sono avvalse in particolare per la lunga battaglia a difesa delle acque del lago di Vico.

Lo ascoltavamo con attenzione quando, sempre con il sorriso sulle labbra, ci spiegava quanto fosse importante la difesa dell’ambiente. Il suo insegnamento ci ha stimolato a continuare la lotta. Continueremo a chiederemo la salvaguardia del lago anche in sua memoria. Molte sono state le sue iniziative, per le quali si è prodigato incessantemente nel tentativo di ricercare il coinvolgimento dei cittadini. Le nostre condoglianze alla famiglia.

Raimondo Chiricozzi

E' morto il professor Roberto Minervini

da orvietonews.it  martedì 3 gennaio 2017   di VITTORIO FAGIOLI

Con immenso dolore comunico che si è spento lunedì 2 gennaio all’Ospedale di Terni il professore Roberto Minervini. I funerali si terranno mercoledì 4 gennaio alle ore 15.00 nella chiesa di Benano, all’interno del borgo.

Biologo marino, insegnante universitario, presidente del comitato scientifico di Accademia Kronos, animatore del coordinamento dei comitati e delle associazioni dell’Orvietano, della Tuscia e del Lago di Bolsena. Autore di libri di successo, ci piace ricordare il suo “E venne primavera” particolarmente sospeso tra il mondo della città e della campagna. Animatore fino all’ultimo delle battaglie per un diverso modello di sviluppo, aveva diretto il recente convegno di Acquapendente contro la geotermia speculativa sull’Alfina.

A chi gli diceva di essere “ambientalista” rispondeva che lui si riteneva-e lo era fino in fondo- un “naturalista”. Vogliamo ricordare il suo impegno con uno degli articoli da lui scritti nel 2007, quando lo abbiamo conosciuto: “La Renara: tra politica e polli colorati”.

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