Alla Casa dell’Arte di Sutri – Arte Sacra e Arte Etica – in Giuseppe Mannino

martedì 13 dicembre 2016  da laVoce

 Nella “Casa dell’Arte” di Sutri (VT), in Via degli Anguillara 59, è stata inaugurata ieri una interessante Mostra del pittore,scultore e poeta Giuseppe Mannino dal titolo “Arte Sacra e Arte Etica” (aperta fino al 23 dicembre). I due concetti, nel pensiero e nell’opera di Mannino, non sono antitetici ma estendono il primo fino al secondo creando una indissolubile espressione di indagine nella dimensione umana per metterne in evidenza, attraverso immagini di ascendenza naif, sia la spiritualità sia la vocazione sociale messa in risalto dal colore “arancione” da lui utilizzato nel ciclo del “Cavaliere Arancione Don Chisciotte” personaggio da lui scelto per rappresentare l’impegno etico al quale è da sempre chiamato l’uomo. “L’occasione per riscoprire i valori dell’arte sacra, scrive Mannino, mi è stata fornita dalla lettura di un libro sulla straordinaria vita di san Francesco di Paola (‘Un mantello sulle onde’ di Salvatore Puntillo). Sono rimasto letteralmente folgorato e mi sono venuti quasi di getto una ventina di disegni, da cui in seguito ho realizzato una decina di tele che si inscrivono nel filone del Cavaliere Arancione (Don Chisciotte), la cui composizione cromatica richiamava il mio impegno sul tema dell’arte come messaggio etico.


Mannino. San Francesco di Paola- Un mantello sulle onde, olio su tela

E’ noto che la dimensione del sacro in molti artisti sembra essere naturale, anche se talvolta sottintesa. Il sacro anche se tenuto nascosto al proprio interno, ritenendolo poco presentabile e magari dagli altri mal giudicato, prima o poi prorompe in ogni uomo. E allora emerge l’essenza dell’animo umano”.

 

La scelta di esporre le opere di Mannino nel periodo delle festività natalizie, il più importante della religione cattolica che celebra la nascita di Gesù, scrive Raimondo Chiricozzi, è dovuta al fatto che sembra ripetano la Predica del Natale del socialista Camillo Prampolini, pubblicata il 24 dicembre 1897, ‘Quando i contadini e i giornalieri uscirono dalla chiesa, videro sulla strada un uomo che, salito su un tavolo e circondato da alcuni del villaggio, cominciò a parlare. Si avvicinarono. Era il giorno di Natale, e quell’uomo diceva: Siete voi cristiani?’ La predica non fu accolta positivamente dalla chiesa d’allora. Per fortuna la Chiesa si è evoluta ritrovando le origini, chiedendo di applicare il vero insegnamento di Gesù e di quanto disse nel famoso discorso della Montagna: Beati coloro!

Grazie all’impegno di Papa Francesco le cui prime parole pronunciate dopo la sua elezione a Successore di Pietro furono: ‘Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri. Dobbiamo imparare ad incontrare i poveri – dice il Papa – La cosa importante non è guardarli da lontano o aiutarli da lontano. No, no! È andare loro incontro. Questo è cristiano! Questo è ciò che insegna Gesù. Dobbiamo edificare, creare, costruire una cultura dell’incontro…Papa Francesco ci invita ad abbattere i muri, costruire ponti, ricordandoci i doveri verso l’umanità. E’ questo, in definitiva l’invito che Mannino, con il sacro collegato all’etica donchisciottesca, propone e rivolge a tutti gli uomini che invita ad abbattere i muri, a costruire ponti, ricordando i suoi doveri verso l’umanità”.

 

Vittorio Esposito

 

Mannino,  San Francesco di Paola  Un mantello sulle onde, olio su tela.

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