Ambiente Viterbo, Anitori (Ap): ministero intervenga per tutelare lago di Vico. In atto progressivo degrado delle acque

(da AGENPARL) – Roma, 28 set 2016 – Un’interrogazione per denunciare lo stato di “progressivo degrado qualitativo delle acque del lago di Vico (Viterbo)” ed allo stesso tempo chiedere l’intervento del ministero dell’Ambiente per tutelare “un bacino di alto valore naturalistico e paesaggistico, risorsa importante per l’approvvigionamento idrico per la popolazione locale e per attività economicamente essenziali come il turismo e la pesca”. E’ quanto chiede in un’interrogazione al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti la senatrice di Area popolare Ncd-Udc, Fabiola Anitori, la quale evidenzia come “da circa 50 anni si è assistito ad un progressivo degrado qualitativo delle acque, dovuto per la gran parte, come ormai ampiamente studiato e documentato, all’incremento di sostanze chimiche (fosforo e azoto, in particolare) derivanti dalle aree agricole coltivate a noccioleto nel bacino scolante del lago, e veicolati al corpo idrico dal deflusso superficiale e dal suolo eroso.

Nell’interrogazione a preoccupare “l’aumento di nutrienti nelle acque del lago, tra cui fosforo e composti azotati, che sta provocando la comparsa, nel periodo invernale e primaverile, di cianobatteri, pericolosi per la salute umana; mentre sono sempre più frequenti e dannosi i fenomeni di anossia delle acque (mancanza di ossigeno), che dagli strati più profondi si stanno pericolosamente spostando a pochi metri dalla superficie”. Due gravi fenomeni che “stanno assumendo contorni preoccupanti e, se non si interviene in modo adeguato, sono destinati a compromettere irreversibilmente la qualità ambientale, naturale e la vita stessa del bacino; la balneazione sarà presto interdetta, così come la potabilità dell’acqua e le attività di pesca”.

Da qui la richiesta della senatrice Anitori di conoscere quali siano “le iniziative concrete che il Ministro in indirizzo abbia avviato sul tema, tenuto conto delle funzioni attribuite in materia di danno ambientale, anche in termini di prevenzione, alla luce degli impatti sul corpo idrico interessato e sui siti della rete Natura 2000 di diretta attenzione della Commissione UE”. Inoltre “se non sia il caso di promuovere una cabina di regia, composta da esperti del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, dell’Arpa, della Regione Lazio e dei Comuni prospicienti il lago di Vico, per fare il punto sulla situazione attuale e predisporre, in modo accurato, un piano di intervento”. E nel caso di coinvolgere “nella stesura delle linee di intervento concordate attivamente le associazioni e i comitati locali, per valutare i diversi interessi in gioco e tutelare anche le attività economiche gravitanti intorno alla zona lacustre”. Infine “se quota parte delle risorse già stanziate a legislazione vigente per il dissesto idrogeologico o per la depurazione possa essere destinata alle misure più urgenti per la salvaguardia dell’equilibrio ambientale del lago; stanziando, nel caso, “”risorse specifiche nella prossima legge di bilancio, per programmare in modo puntuale gli interventi di risanamento pluriennale, al fine di salvaguardare l’equilibrio ecosistemico del lago e, con esso, il futuro delle economie turistiche interessate”.

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