La Tuscia tra i luoghi più radioattivi al mondo

Rapporto Onu – Tra i primi cinque insieme a Orvieto per la presenza di rocce vulcaniche e del radon

Viterbo – Immersi nelle radiazioni.

La Tuscia è tra i cinque posti più radioattivi al mondo. La causa? La presenza di particolari rocce vulcaniche. Lo rivela il rapporto Unscear 2000 (comitato scientifico delle Nazioni Unite per lo studio degli effetti delle radiazioni ionizzanti) presentato all’assemblea generale dell’Onu.

Il fondo di radioattività naturale (Frn) dell’area Viterbese al confine con la Maremma e del basso Ternano è superiore a quello mondiale: in media 2,4 millisievert (mSv). Il sievert è l’unità di misura della dose equivalente di radiazione utilizzata nel sistema internazionale.

Come spiega il Corriere della Sera, una radiografia all’addome o una mammografia comportano una dose di radiazioni inferiori a 1 mSv. Una tac addominale a circa 8. Quasi il 12% della radioattività naturale è dovuta ai raggi cosmici, dai quali siamo in parte protetti dall’atmosfera e dal campo magnetico terrestre.

Al livello del mare i raggi cosmici hanno un’intensità pari al 0,3 mSv all’anno. Sulla vetta del monte Bianco invece, a quasi 5mila metri d’altezza, è di sei volte maggiore. Ma altitudine e longitudine c’entrano poco. La maggior parte dell’Frn, infatti, è dovuta alle radiazioni emesse dai materiali radioattivi che si trovano naturalmente nelle rocce e nel sottosuolo. In particolare dal potassio-40, dal rubidio-87, dall’uranio e dal torio che generano il gas radioattivo radon.

L’Frn, quindi, dipende soprattutto dal tipo di rocce che si trovano in un determinato luogo. Come nella Tuscia o nell’Orvietano dove la radioattività annua è pari a 5 mSv, a causa delle particolari rocce vulcaniche presenti.

Così il Viterbese è tra i cinque posti più radioattivi al mondo insieme a Ramsar (Iran), Karunagappalli (India), Guarapari (Brasile), Arkaroola (Australia) e Yangjiang (Cina).

Ramsar. E’ nella città iraniana sul mar Caspio che si concentra il più alto fondo di radioattività naturale: in media è di 10,2 mSv all’anno. L’alta radioattività è dovuta al radio contenuto nei depositi di travertino sotto la città che è famosa per le sue sorgenti d’acqua radioattiva. In alcune fonti è stata misurata una radioattività di quasi 263 mSv all’anno: 110 volte la media mondiale. Il limite internazionale consigliato per chi lavora nelle centrali nucleari e nei reparti di radiologia e medicina nucleare è di 100 mSv all’anno.

Karunagappalli. Nella sabbia della spiaggia di Karunagappalli si trovano granuli di monazite provenienti dai vicini depositi di terre rare. La monazite è un fosfato che contiene anche impurità di uranio e torio.

Guarapari. Anche le spiagge del comune brasiliano, come quelle di Karunagappalli, contengono monazite. Sono stati misurati livelli massimi di 175 mSv all’anno.

Arkaroola. Le sorgenti di Paralana, ad Arkaroola, raccolgono la radioattività rilasciata da rocce ricche d’uranio risalenti a più di un miliardo di anni fa.

Yangjiang. Anche la sabbia di questa città cinese contiene monazite. Con sabbia mista ad argilla sono costruire le case. Si stima che gli abitanti di Yangjiang assumano una dose annua di radiazioni tre volte superiore alla media mondiale.

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