Fiaccolata per dire stop ai fitofarmaci – A Canepina manifestazione contro l’uso dei pesticidi

24/07/2016 – 02:00 da viterbonews24

CANEPINA – (i.m.) Moltissime fiaccole accese con un unico messaggio: ”Stop ai fitofarmaci”.

Nella sera di venerdì scorso numerosi cittadini di Canepina, e non solo, hanno partecipato alla fiaccolata attraverso le vie principali del paese. Ad organizzare il corteo contro l’utilizzo nelle coltivazioni di sostanze risultate nocive per l’ambiente vegetale, animale e anche per l’essere umano, un gruppo di ragazzi. Sante Bini, Marco Carusotti, Gino Santini, Alessio Caselli, Armando Paparozzi e Pamela Fanelli hanno deciso di dare vita ad un’iniziativa per informare e sensibilizzare tutta la popolazione sul problema dei fitofarmaci.

Quella dei pesticidi, questione da anni molto sentita da tutti i canepinesi, deriva dalla mancata raccolta di castagne causata dalla presenza di alcuni parassiti, come cydia, balanino e cinipide, che aggrediscono le piante di castagno e i loro frutti. Da tempo infatti nel paese dei monti Cimini si combatte: da una parte gli agricoltori che trattano i terreni con sostanze chimiche al fine di eliminare gli insetti rovinosi per i raccolti ed avere quindi una risposta economica alle loro fatiche lunghe un anno. Dall’altra parte i cittadini preoccupati sia dalla pericolosità per la salute e per l’ambiente dei pesticidi utilizzati, sia dalle modalità poco chiare e dal non rispetto delle leggi da parte di chi tratta.

Significativo per il senso della fiaccolata i moltissimi giovani e soprattutto i genitori con i passeggini che si sono riversati in strada per testimoniare il loro forte desiderio di trovare una soluzione veloce ed efficace per il presente e per il futuro dei propri figli. Nella folla anche il comitato ambiente di Sant’Eutizio solidale all’iniziativa e che da circa un anno si sta battendo per far chiudere la discarica cava della Crocetta.

Dopo la fiaccolata anche un dibattito aperto: ”Questa manifestazione è apolitica e apartitica perché riguarda la salute di tutti, al di là delle proprie convinzioni – spiega Santi Bini, uno degli organizzatori -. Dobbiamo fare in modo che si smetta di utilizzare fitofarmaci soprattutto per i nostri figli e nipoti, per la loro salute, perché sono i bambini quelli che ci rimettono di più, e per lasciare loro un mondo sano e pulito così come i nostri nonni hanno fatto con noi. Basta veleni: la lotta biologica contro i parassiti è la soluzione”.

Al dibattito, tra gli interventi dei cittadini, anche la dottoressa Antonella Litta, responsabile provinciale dell’Isde medici per l’ambiente, e il sindaco Aldo Maria Moneta. ”Da un punto di vista medico la situazione è a dir poco allarmante – sottolinea la dottoressa Litta – a testimoniarlo sono ben dieci anni di studi scientifici sui pesticidi. Questi infatti risultano essere altamente cancerogeni e soprattutto nocivi per le donne in gravidanza. Infatti, le loro particelle riescono a superare la barriera placentare provocando un incompleto sviluppo del cervello del bambino, molti casi di autismo, in aumento in Italia, sono dunque riconducibili a questo tipo di sostanze. In assoluto il primo a rischiare la salute è proprio il contadino che fa questo tipo di trattamenti al terreno”.

”Sono anni che l’amministrazione si impegna su questo fronte – sottolinea il primo cittadino – ma abbiamo le mani legate perché le decisioni di un piccolo comune non possono scavalcare quelle ministeriali. Trattare con i fitofarmaci non può essere dunque vietato, bisogna far rispettare le leggi che ci sono e aumentare i controlli, anche se quest’ultimo punto risulta molto difficile perché chi butta i veleni lo fa di notte quando le forze dell’ordine sono in numero minore e impegnate in altri servizi’.

‘Questa manifestazione poteva essere fatta in maniera migliore non rischiamo di farla diventare una semplice passeggiata per il paese – conclude il sindaco – noi saremo sempre in prima linea, ma dobbiamo prima di tutto impegnarci a cambiare stile di vita rendendolo sano e biologico, poi penseremo al resto”.

Grazie, carissimo Angelo,

sia per quanto hai fatto per la manifestazione antiveleni di Canepina, sia per le bellissimo foto. Un passo avanti concreto e potente per cercare di limitare al massimo i danni provocati dall’uso di pesticidi. Danni le cui conseguenze si verificano anche dopo dieci anni dalle irrorazioni.
Ricordo, molti anni fa, un appello delle donne di Fabrica di Roma preoccupate per le irrorazioni a base di Gramoxone al quale risposi incontrandole sul posto.
Cari saluti e arrivederci a presto,
Fulco Pratesi
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