FRATTANTO NEL MEDITERRANEO

 

“Ma come facevi a sapere che erano degli immigrati quando li hai fatti secchi?” (Ernest Hemingway, I quarantanove racconti, VIII)

Il massacro a Dacca, la tragedia dei treni in Puglia, l’orrore di Nizza, il golpe in Turchia… frattanto continua la strage dei migranti nel Mediterraneo.

Una strage che sarebbe assai facile far cessare.

Basterebbe riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi liberamente su quest’unica Terra casa comune dell’umanita’. Basterebbe riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese, nel nostro continente: nessuno si getterebbe tra gli artigli delle mafie dei trafficanti, se potesse usare un mezzo di trasporto legale e sicuro, gli stessi che usano i nostri connazionali quando vanno in quei paesi e ne tornano.

Basterebbe questo, e innumerevoli vite umane sarebbero salvate. Basterebbe questo, e il lucroso mercato delle mafie dei trafficanti svanirebbe nel nulla. Basterebbe questo.

Sono i governi europei i primi complici delle mafie dei trafficanti e degli schiavisti.
Sono i governi europei i primi responsabili del massacro dei migranti in fuga dalle guerre e dalla fame.
Sono i governi europei che hanno ridotto il Mediterraneo a un enorme cimitero.
Sono i governi europei, e noi che non siamo capaci di imporre ad essi il rispetto delle leggi dell’umanita’: ogni essere umano ha diritto alla vita; occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; il primo dovere e’ salvare le vite.
*

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.
Far cessare la strage nel Mediterraneo.
Tornare umani.

L’associazione “Respirare”

Viterbo, 16 luglio 2016

L’associazione “Respirare” e’ stata promossa da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell’ambiente.

Mittente: Associazione “Respirare”, recapito postale: c/o Centro di ricerca per la pace e i diritti umani, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo; recapito telefonico: 0761353532; recapito e-mail: nbawac@tin.it, info@coipiediperterra.org, centropacevt@gmail.com

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