Agricoltura intensiva. Pesticidi, diserbanti, fertilizzanti: quali danni alla salute e all’ambiente? Quali alternative?”

Riteniamo doveroso pubblicizzare l’iniziativa che si svolge all’ordine dei medici di Viterbo, sperando che la partecipazione dei cittadini sia alta e che soprattutto partecipino anche i medici e gli amministratori “tuttologi”, che vergognosamente negano ancora l’evidenza dei disastri ambientali e alla salute provocati dall’uomo in Italia e soprattutto nella zona dei monti Cimini. RC

 

Si svolgerà sabato 21 maggio 2016, presso la sala delle conferenze dell’Ordine dei  medici  di Viterbo in via Genova 48, il corso  su “Agricoltura intensiva. Pesticidi, diserbanti, fertilizzanti: quali danni alla salute e all’ambiente? Quali alternative?”

Si svolgerà sabato 21 maggio  2016,  presso la sala delle conferenze dell’Ordine dei  medici  di Viterbo in via Genova 48, il corso  su “Agricoltura intensiva. Pesticidi, diserbanti, fertilizzanti: quali danni alla salute e all’ambiente? Quali alternative?” (in allegato il programma)

Il corso ECM ( Educazione continua in medicina) è rivolto ai medici che possono iscriversi sul sitowww.ordinemediciviterbo.it Area ECM  ed è prevista anche la partecipazione in qualità di uditori esterni ( per  informazioni segreteria dell’Ordine dei medici tel. 0761/ 342980).

 

Nota per la stampa

Associazione italiana medici per l’ambiente  – Isde di Viterbo

isde.viterbo@gmail.com

 

Viterbo, 16 maggio 2016

 

 

Di seguito il programma del corso.

 

 

 

 

“Agricoltura intensiva. Pesticidi, diserbanti, fertilizzanti: quali danni alla salute e all’ambiente? Quali alternative?”

Sala delle conferenze dell’Ordine dei medici di Viterbo, via Genova 48, Viterbo.

Sabato 21 maggio 2016

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8.30     Iscrizione e registrazione al corso.

9.00     Antonio Maria Lanzetti, presidente dell’Ordine dei Medici di Viterbo: Introduzione ai lavori.

9.30     Giuseppe Nascetti, direttore del  Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche dell’Università della Tuscia: “Lo stato ecologico del lago di Vico”.

 

10.15   Gianni Ghirga, pediatra, ospedale San Paolo Asl RmF, Isde-Italia: “ Qualità dei prodotti agricoli raccolti anche a numerosi chilometri di distanza da grandi impianti di  combustione di fossili come il carbone”.

  1. 00 Patrizia Gentilini, oncoematologa, Isde-Italia: “Esposizione cronica a pesticidi e rischi per la salute umana”.

11.45   Antonella Litta, medico di medicina generale, Isde-Italia : “Acqua e agricoltura un legame antico e indissolubile da rinnovare e custodire per la tutela della salute”.

12.30  Giovanna Loria, neurologa, ospedale Bel Colle : ” Il ruolo dei pesticidi nella malattia di Parkinson”.

 

13.15   Pausa pranzo

 

14.00    Teresa Valentina Ranalli, anatomopatologa, ospedale Bel Colle: “Danni renali da tossici ambientali”.

14.45    Andrea Ferrante, dottore in Scienze agrarie, referente dell’Associazione Italiana Agricoltura Biologica: “Trenta anni di agricoltura biologica: un’alternativa possibile”.

15.30  Luciano Sordini, medico di medicina generale, segretario Fimmg-Viterbo: “Una alimentazione sana per prevenire, curare e guarire”.

16.00   Chiusura dei lavori e test per la verifica dell’apprendimento.

 

Finalità del corso ECM

L’agricoltura intensiva, che ha avuto un grande sviluppo e diffusione soprattutto dal dopoguerra in poi, già alla fine degli anni 50 del secolo scorso aveva mostrato una serie di effetti negativi sulla salute e l’ambiente oggi bene e ampiamente riconosciuti e documentati.

Con il termine generico di  pesticidi  si indicano tutte quelle le sostanze che interferiscono, ostacolano o distruggono organismi viventi (microrganismi, animali e vegetali) utilizzate nell’agricoltura intensiva di tipo industriale e che comprendono: diserbanti, fungicidi, insetticidi, nematocidi, erbicidi etc.

Si tratta per la maggior  parte di sostanze tossiche, persistenti, bioaccumulabili che possono penetrare nella catena alimentare  anche come multiresidui e che si  possono riscontrare  perfino nei cordoni ombelicali e nel latte materno. Tali agenti hanno un impatto negativo non solo sugli organismi che vogliono contrastare e distruggere ma anche su moltissimi altri organismi viventi, interi ecosistemi, nonché sulle proprietà fisiche e chimiche dei suoli e sulla salute umana.

In Italia il consumo di tali sostanze è tra i più alti d’Europa; nel nostro paese si utilizzano ogni anno circa 135.000 tonnellate di pesticidi, con una media di oltre 5 kg di principi attivi (oltre il doppio se si considerano i formulati commerciali) per ettaro.

Attualmente, la massiccia diffusione di pesticidi nelle matrici ambientali – acqua, aria, suolo e alimenti- evidenzia un’esposizione biologica a tali sostanze e ai loro metaboliti le cui proporzioni devono essere seriamente ponderate in relazione ai loro impatti negativi.

Da una sempre più attenta valutazione e considerazione dello stretto legame tra effetti sanitari ed esposizione a pesticidi è anche scaturita a marzo u.s. la decisione dell’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro –  Iarc di classificare l’erbicida glisofato come cancerogeno di classe 2a per l’uomo.

L’esposizione a “dosi piccole” ma prolungate nel tempo ovvero l’esposizione cronica è un problema che ormai non riguarda più solo le esposizioni professionali, ma l’intera popolazione e rappresenta una preoccupazione di sempre maggior rilievo per la salute pubblica.

La valutazione tossicologica operata dalle Agenzie regolatorie non può infatti ritenersi soddisfacente e la letteratura scientifica che  correla l’esposizione anche a dosi minimali di tali molecole- spesso anche con azione di  interferenti endocrini-  a gravi rischi per la salute umana è sempre più consistente.

Nella comunità scientifica internazionale è ampiamente riconosciuto che la contaminazione da agenti chimici di sintesi  è un fenomeno che coinvolge ormai l’intera biosfera, vale a dire la totalità degli ecosistemi terrestri e acquatici, nonché l’intera popolazione umana.

I danni provocati da questi composti possono variare in relazione alla tipologia delle molecole considerate, alla loro quantità, alla compresenza di più principi attivi in miscele, ai contesti ambientali in cui tali molecole si disperdono, e alla diversità degli organismi esposti.

Una mole davvero imponente di studi scientifici condotti dagli anni ’70 in poi,  iniziati su veterani dell’esercito americano e su vaste comunità di agricoltori statunitensi ma poi ripetuti e con risultati confermati in tantissimi altri paesi del mondo, ha comprovato come l’esposizione cronica a pesticidi possa comportare alterazioni di svariati organi e sistemi dell’organismo umano quali quello nervoso, endocrino, immunitario, riproduttivo, renale, cardiovascolare e respiratorio. L’esposizione a  tali sostanze è pertanto correlata ad un incremento statisticamente significativo del rischio per molteplici patologie quali: neoplasie, diabete mellito, patologie respiratorie, malattie neurodegenerative (in particolare morbo di Parkinson, malattia di  Alzheimer, sclerosi laterale amiotrofica (SLA), malattie cardiovascolari, disturbi della sfera riproduttiva, disfunzioni metaboliche ed ormonali, specie a carico della tiroide.

Particolarmente elevati sono i rischi per tumori del sangue.

In una coorte di agricoltori francesi esposti a pesticidi e monitorati  per circa 9 anni è emerso un rilevante incremento di cloni di linfociti con traslocazione (14-18) come già riscontrato nei soggetti della zona A di Seveso, in cui parimenti l’incidenza di tumori del sangue era risultata più elevata. Anche nei bambini figli di agricoltori o comunque esposti a pesticidi aumenta il rischio di neoplasie, in particolare di linfomi, leucemie e tumori cerebrali. Particolarmente a rischio appare l’esposizione in utero: il rischio di leucemia infantile per esposizione residenziale è risultato il doppio dell’atteso per esposizione durante la gravidanza anche a pesticidi per uso domestico.

Tali rischi inoltre sono ancor più elevati se l’esposizione avviene nelle fasi più precoci della vita, a cominciare dal periodo embrio-fetale e proprio il cervello in via di sviluppo appare come un organo estremamente sensibile a tali agenti. Una recente revisione  della letteratura scientifica ha confermato che per esposizione in particolare a pesticidi organofosforici si registrano danni della sfera cognitiva, comportamentale, sensoriale, motoria, riduzione del  Quoziente Intellettivo e si evidenziano alterazioni specifiche negli esami di RMN cerebrale.

In Svezia, dove dal 1970 sono stati banditi alcuni tipi di pesticidi (clorofenoli ed erbicidi fenossiacetici), si è  registrato, a cominciare dagli anni ’90, la riduzione dell’incidenza di linfomi NH.

I linfomi aumentano invece costantemente in tutti gli altri paesi occidentali ed in particolare in Italia dove da 0 a 14 anni l’incidenza è di 50.2 casi per milione di bambini contro quella di  30.0 e 30.6 rispettivamente in U.S.A. (dati SEER) e in Nord Europa (NORDCAN).

D’altro canto una alimentazione biologica si è dimostrata anche in gravidanza capace di ridurre molti rischi di malattia e tra questi  il rischio di pre-eclampsia e di ipospadia. Tutto ciò conferma che sia scelte politico-economiche  che  scelte individuali di sani stili di vita possono generare importanti benefici per la salute pubblica.

Del resto non  si può che concordare con le conclusioni di una recente metanalisi dell’Università di Berkeley che, dopo aver esaminato 115 ricerche scientifiche per confrontare agricoltura biologica e convenzionale, ha concluso che, almeno per alcune colture, non vi sono prove sufficienti per affermare che l’agricoltura convenzionale sia più efficiente e dia rese maggiori rispetto a quella biologica, affermando che: “è importante ricordare che il nostro attuale sistema agricolo produce molto più cibo di quanto sia necessario per sfamare il pianeta. Per sradicare la fame nel mondo è necessario aumentare l’accesso al cibo, non solo la produzione. Inoltre, aumentare la percentuale di agricoltura che utilizza metodi biologici e sostenibili non è una scelta, è una necessità. Non possiamo semplicemente continuare a produrre cibo senza prenderci cura del nostro suolo, dell’acqua e della biodiversità”.

 

Riferimenti bibliografici e sitografici

 

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http://www.isde.it/wp-content/uploads/2015/03/2015-03-Position-Paper-PESTICIDI-finale.pdf

 

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