Un altro buco nell’acqua (pubblica)

Il ministero conferma: referendum è inammissibile, bocciato anche l’odg Frontini
07/04/2016 – 19:14 da viterbonews24

(Il sindaco Bengasi Battisti in sala d’Ercole)

VITERBO – (An. Ar.) Della serie: repetita iuvant. Il referendum sull’acqua non si può fare. Né ora né probabilmente mai, al netto di sempre possibili cambiamenti di leggi. E l’ordine del giorno che ha portato a discutere oggi del tema non passa. Finisce in gazzarra, con scontri quasi fisici, maschersate e seduta sospesa.

Consiglio comunale aperto sull’acqua e su una consultazione che non si è fatto quest’anno, perché il Comune oppose questioni legali e burocratiche, e chissà se si farà mai. Dunque, davvero necessaria questa seduta? Sì, per blandire un po’ la democrazia, e magari anche la ventina di attivisti (del comitato Non ce la beviamo e altri, compreso il pasionario dell’acqua, anzi dell’agua, pubblica Bengasi Battisti da Corchiano).

La risposta alla domanda – referendum sì, referendum no – arriva, per la seconda volta nel giro di un mese: dopo il passaggio in commissione, ecco quello in aula. E’ il sindaco Michelini, in apertura di sede, a leggere il tanto atteso parere del ministero degli Interni sul tema. In sostanza: il referendum non si può fare perché non c’è il regolamento ad hoc. E poi, sottolineato, un Comune non può intromettersi su una questione che è di competenza delle Regioni (e dunque della Regione Lazio, che dopo aver promulgato una legge, la numero 5, sull’acqua pubblica ora la tiene – è il caso di dirlo – a bagnomaria), oltre al fatto che il decreto del Governo, lo Sblocca Italia, regola in modo piuttosto definitivo la questione della concorrenza tra pubblico e privato.

Perciò, chiarito che sull’acqua i cittadini non possono esprimersi – e del resto si erano già espressi nel 2011 a livello nazionale, vinse l’acqua pubblica – si passa all’obiettivo di riserva: ”Se il referendum non si può fare – dice Chiara Frontini di Viterbo 2020 – Possiamo almeno qui dire una volta per tutti come la pensa il consiglio comunale, mettendoci la faccia uno per uno e togliendo tutti gli alibi a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi”. E De Dominicis (Movimento 5 Stelle): ”Con degli emendamenti propongo di approvare un documento che sostiene come il Comune di Viterbo non sia d’accordo con la linea dello Stato e che invece rispetta il parere espresso dai cittadini nel 2011”.

Tocca al sindaco Michelini spiegare la posizione di Palazzo dei priori: ”L’acqua non è di destra né di sinistra. Ognuno ha le sue idee. Certo, rispetto al 2011 lo scenario è in evoluzione, l’orientamento espresso dal referendum nazionale è stato modificato da alcuni passaggi legislativi. Personalmente, all’assemblea dei soci di Talete, ho fatto tutto quello che potevo senza che ci fosse bisogno del mandato del consiglio comunale. Di più non si permesso”. Mentre parla, qualche attivista del pubblico si gira di spalle: manco fossimo al Marcantonio Bentegodi.

Parole sagge, quelle di Gianmaria Santucci: ”Io sono per i privati, come lo ero nel 2000. Perché? Lo ha detto lo stesso presidente di Talete: è una delle poche strade ormai percorribili”. Della serie: visto che il pubblico non fa funzionare il servizio – e anzi si perde nei soliti giochetti – meglio lasciar gestire a chi sa farlo. Ma anche il consigliere di FondAzione chiede una presa di posizione netta da parte dell’amministrazione: ”Volete l’ingresso dei privati in Talete o no? Ditelo chiaramente”.

Si finisce con la bocciatura dell’ordine del giorno Frontini (che avrebbe impegnato il sindaco e la giunta a ”promuovere una gestione del servizio idrico totalmente pubblica” e a ”vietare l’affidamento del servizio ai privati”) e una raffica di emendamenti del Movimento 5 stelle. Buona parte dell’opposizione intanto è uscita (un gesto cavalleresco nei confronti di Frontini, visto che in molti di loro, a partire da Santucci, non avrebbero potuto votre a favore di quell’odg). Buzzi di Fratelli d’Italia vota a favore dell’odg Frontini, lo stesso il Gal.

Il capogruppo del Pd Quintarelli parla a nome di tutta la maggioranza, mentre il presidente del consiglio Ciorba fa sgomberare l’aula, almeno per quanto riguarda la parte più accesa (e incivile, vista la sede istituzionale) del pubblico: ”Il nostro pensiero non sposa né il pubblico né il privato, ma crediamo che sia possibile una gestione a maggioranza pubblica con l’aiuto dei privati. Respingiamo l’ordine del giorno perché lascia intendere che il Comune debba uscire subito da Talete, cosa impossibile, e contrasta poi con la nostra visione di gestione pubblico-privato”. Perfeziona il concetto Daniela Bizzarri: ”Non sono contro l’acqua pubblica, ma contro il documento proposto da Frontini, che in pratica vorrebbe abrogare tutto”.

E alla fine gli attivisti del Movimento 5 Stelle inscenano uno spettacolino niente male: il consigliere De Dominicis agita una bottiglia (di vetro) piena di centesimi mentre i grillini indossano maschere da Pinocchio. La farsa continua con altri protagonisti, col presidente che è costretto a sospendere la seduta e ad espellere il pubblico (”Siete per il pubblico e lo cacciate dall’aula”, scherza Insogna del Gal) e gli agenti di polizia locale che provano a mettere ordine. Un finale tristissimo.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *