Un consigliere in ogni comune IL PSI punta alla rinascita

Il Psi punta alla rinascita: riaperta dopo 16 anni una sede nel capoluogo
Il segretario nazionale Nencini: ”Alle prossime elezioni non faremo le comparse”
10/03/2016 – 18:47 da viterbonews24

di Roberto Pomi

VITERBO – ”Un consigliere socialista in ognuno dei ventuno comuni che vanno al rinnovo a giugno”. L’obiettivo è tracciato e viene direttamente dal segretario nazionale Riccardo Nencini. Il numero uno nazionale del Psi odierno è arrivato a Viterbo per un momento che potremmo definire storico: la riapertura dopo sedici anni della sede del partito. Non siamo negli anni di gloria della sede su via Matteotti, quella a cui ancora oggi quando i militanti dell’avanguardia passano alzano la testa per cercare i vecchi ricordi, ma l’esordio di questa nuova ubicazione, in via Valle Piatta 9, è da definire buono.

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Una sala non molto grande ma piena. Tante teste bianche ma anche qualche under trenta. Secondo obiettivo: riavere un consigliere a Palazzo dei Priori. ”Nella politica di oggi è necessario essere presenti nei comuni, la politica deve ripartire da lì. Ma anche dalle sezioni del partito, qui dove si incontra la gente in carne e ossa. Dove ci si può anche scontrare, dirsi le cose in faccia e poi andare a prendere il caffè. Il partito, per intenderci, non è facebook”, così Nencini.

I socialisti ripartono dai 20mila iscritti in tutta Italia dell’ultimo tesseramento. Un numero che non è niente male. A fare gli onori di casa il segretario provinciale Massimo Paolini da Montefiascone: ”Siamo qui per ripartire, per dire a tutti che i socialisti esistono ancora e vogliono organizzarsi e costruire per i territori. Abbiamo rinnovato i quadri dirigenti e siamo presenti in tutti i comuni della Tuscia. Va centrato l’obiettivo di entrare, anche solo con un consigliere, nelle amministrazioni dove si va al rinnovo, questo ci permetterà di ridare spirito al partito”.

Passate in rassegna le criticità del territorio, nei vari interventi. Un focus particolare è stato acceso sulla situazione della sanità locale, definita da Paolini di serie C e all’origine del pesante fenomeno della mobilità passiva. Un fenomeno che si sostanzia della migrazione sanitaria dei viterbesi verso Arezzo, Terni e Perugia. Con un esborso per la Asl locale di qualcosa come 10 milioni di euro. ”Il tutto quando a Viterbo sono state realizzate, con ingenti investimenti, strutture che sono a un passo dalla chiusura come la Santa Teresa”, ha precisato Paolini. Una stoccata anche sul Comune di Viterbo dall’ex sindaco di Calcata: ”La situazione politica del capoluogo è sotto gli occhi di tutti, è disastrosa”.

Nel discorso del segretario nazionale, anche vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, una riflessione particolare sui collegamenti di Viterbo con Civitavecchia. Sia per strada che per ferrovia. Con un annuncio: ”Negli obiettivi del governo sono stati fissati interventi importanti sulle ferrovie regionali. Un’occasione importante anche per il Viterbese”. Poi un consiglio di metodo a tutti ”i compagni”: ”Siamo un partito medio piccolo e dobbiamo mutuare il modello dei Radicali. E’ inutile cercare di abbracciare tanti temi, dobbiamo sceglierne tre o quattro per ogni territorio e far sentire la nostra voce in Parlamento e in Regione”.

Poi una riflessione sulle grandi potenzialità della Tuscia attraverso lo sviluppo di un’intera area che va da Civitavecchia ad Ancona e Pescara. Alcuni dei presenti hanno utilizzato un termine per definire questa giornata e l’apertura della nuova sede: ”Rinascita”.

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