Fabrica, 9 milioni di euro per una complanare su 15 km di ferrovia

11/01/2016 – 10:24 da viterbonews24

FABRICA DI ROMA – Riceviamo e pubblichiamo dal lettore Gianni Frate

”Prossimamente nel tratto ferroviario che va da Civita Castellana a Fabrica, verrà costruita una complanare per eliminare i vari passaggi di attraversamento della ferrovia. L’ opera, che costerà circa 9milioni di euro, costringerà molti cittadini fabrichesi ad allungare i percorsi quotidiani per raggiungere negozi, scuole o quant’altro.

Dei 100 chilometri della ferrovia Roma-Viterbo, solo 15 verranno interessati da questa (importante?) opera pubblica, difficile capire il perché di cotanta attenzione.
In barba al codice della strada europeo e nazionale, che vede come sufficienti e a ‘norma’ i vecchi segnali che regolano i passaggi sulla rete ferroviaria, e cioè croci di S. Andrea, segnalatori acustici o luminosi e dove occorrono i passaggi con sbarre, si decide di spendere una notevole quantità di danaro per la costruzione della famosa complanare.

Secondo ”esperti” pareri la cifra sarebbe sufficiente per ristrutturare tutta la segnaletica dell’intera linea, e dove occorre implementarne la sicurezza installando nuovi passaggi a livello o altro. Molti cittadini interessati dal passaggio sul proprio terreno dell”opera’ hanno già ricevuto le lettere di esproprio.

Ancora una volta, a quanto pare, le decisioni della classe politica regionale e locale sono lontane dal considerare i veri bisogni dei territorio, eludendo le priorità.
Il passato ci regala il futuro. Da molto tempo ormai si chiede la riapertura del tratto ferroviario Orte-Civitavecchia, che unisce i nostri territori al più importante porto turistico italiano del versante tirrenico, inoltre per Fabrica la riapertura di quella linea sarebbe un vero e proprio volano di sviluppo, visto che su questo territorio s’intersecano i due tratti ferroviari, che faciliterebbero non poco la vita di migliaia di pendolari. La riapertura metterebbe in connessione sia il tratto Fs che transita da Orte, sia la ferrovia Viterbo-Roma che transita per Vetralla, Capranica, Bracciano. Il tutto con benefici turistici e quindi commerciali capaci di rivalorizzare l’immenso patrimonio naturalistico e storico di questi luoghi, non sarebbe il caso di deviare le attenzioni e quindi gli investimenti in questo progetto?

La cifra in questione sarebbe determinante per riattivare questa linea. Considerando poi lo stato delle strade locali e provinciali, con le buche che impongono pericolosi zig-zag e l’esborso da parte dei cittadini di centinaia di euro l’anno per riparare i danni subiti dai veicoli interessati a quei percorsi, non rimane comprensibile la lungimiranza di tali decisioni. Intanto persino il trasporto pubblico su gomma viene fatto oggetto di ristrutturazioni e razionalizzazioni (leggi tagli), costringendo migliaia di studenti a viaggiare su mezzi strapieni e a orari di percorrenza infiniti.

Il riscaldamento da combustione dei fossili strozza il pianeta suggerendo mobilità a impatto zero? Chi se ne frega, tanto poi piove… governo ladro. Ma il Paese riparte e ripartono gl’investimenti, ci dicono.

Intanto da queste parti si privatizza l’acqua, chiudono i reparti di ostetricia e ginecologia, nelle scuole pubbliche le classi pollaio sono la regola quanto lo sono crolli, sporcizia e carenze logistiche; i trasporti e la viabilità assomigliano sempre di più a un videogame alquanto complesso.

Sembra cmq che molti consiglieri comunali delle varie Comunità siano consapevoli di quanto sia urgente rivedere alcune scelte, e la cosa in un certo qual modo fa ben sperare, non ci rimane altro che salutarli con un caloroso: #benvenutitraigufi.

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