La nuova visione della Biblioteca Ardenti: Pelliccia presenta il progetto

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VITERBO – Visioni e progetti: dal consorzio bilioteche e dalla dinamicità di Paolo Pelliccia arriva una nuova sfida, presentata insieme al critico d’arte Claudio Strinati. E’ stato ufficializzato stamani il progetto della riqualificazione della biblioteca degli Ardenti, lo storico Palazzo Santoro in piazza Verdi. Per la prima volta dopo una serie di conferenze post riforma Del Rio, che ha di fatto tagliato le gambe alla biblioteca, diventate megafono del grido di allarme, stavolta in prima fila mezza giunta, con il sindaco Michelini, gli assessori Troncarelli, Delli Iaconi e Saraconi, e il presidente del consiglio comunale Ciorba (per le dichiarazioni del sindaco leggi: Michelini si scopre “renziano” e vede tutto rosa), e poco dietro il presidente della Provincia Mazzola.

Parte così sotto i buoni auspici il viaggio che dovrebbe ridare dignità ad un patrimonio importante come gli Ardenti. “All’inizio ci siamo limitati a renderlo fruibile – ha sottolineato Pelliccia – ma ora è il momento di ridare la dignità ad un luogo che è fulcro di sapere, conoscenza culturale, arte e devozione, anche per la vicinanza con il teatro Unione e il santuario di Santa Rosa. Ora possiamo farlo diventare una biblioteca scientifica per professionalità di ricerca”.

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Un incontro a forte impatto positivo, in cui il commissario confessa di condividere da tempo pensieri e sfoghi con il presidente Mattarella, sottolineando di fatto un interessamento del Quirinale.

Il progetto di riqualificazione è stato realizzato dagli architetti Giulia Algieri e Mario Zangrilli, a fronte di un limitatissimo rimborso spese, e offre una visione tutta nuova del palazzo, con la ristrutturazione dell’ingresso e la trasformazione della tromba interna in ascensore, l’aggiunta di un elemento architettonico in vetro, che richiama fortemente quello del Maxxi a Roma e crea una sorta di prolunga, un’ideale protesi che immette nell’Agorà del piano superiore, luogo per incontri, concerti, o semplicemente per letture. Costo totale due milioni di euro.

“Come otterremo tutto questo? Sono fiducioso – ha concluso il commissario – ho già contatti con un gruppo bancario che ci darà a breve risposta sulla fattibilità dell’investimento. A quel punto basteranno i permessi e potremo partire”.

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Un progetto approvato da Strinati, amico di Pelliccia e della biblioteca stessa: “Il concetto è la centralità della cultura, il rilancio della città deve avvenire attraverso la cultura, e non dico una cosa retorica. Chi entrerà agli Ardenti troverà uno spazio antico adeguato per la fruizione, uno spazio pensato come una piazza, e poco importa se si faranno avanti libri elettronici o altri strumenti, la lettura necessita un luogo per esercitarla, quindi l’agorà non è mai sostituibile. Per questo mi viene in mente La scuola di Atene di Raffaello – ha concluso il critico – dove ci sono tutti, anche filosofi che non si parlavano, non condividevano nulla e soprattutto appartenevano a secoli diversi. L’importante è il luogo per ritrovarsi, e questo edificio trasparente proietterà i fruitori verso l’alto. Condivido il pensiero di Paolo in merito al teatro, perché è strettamente legato alla biblioteca”.

Plauso anche da Renzo Rossellini e Maurizio Scaparro, non presenti fisicamente per impegni precedenti, ma estimatori, attraverso le loro lettere, dell’opera presentata, un progetto per unire nel cuore della città, e accanto a Santa Rosa, Biblioteca e Teatro.

Teresa Pierini

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