MOLEA A ROMA PER IL MEETING DI “PROGETTO SPORT E INTEGRAZIONE”

da AICS ON LINE aprile 27, 2015 in Ultime news

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Giovedì 5 novembre a Roma alle ore 11 presso il Circolo del Tennis del Foro Italico, si è tenuto l’atto conclusivo del “Progetto Sport e Integrazione: la vittoria più bella”.

L’iniziativa è finalizzata alla presentazione dei risultati dell’accordo di programma volto a promuovere, attraverso testimonianze dirette e “buone pratiche”, esempi che favoriscano l’integrazione sociale attraverso lo sport.

Presenti alla manifestazione: il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, l’AD della CONI Servizi, Alberto Miglietta; il Direttore dell’Ufficio Coordinamento per il Mediterraneo OIM, Federico Soda e la Componente del Comitato Scientifico di progetto, Diana Bianchedi.

Anche l’AICS è stato in prima linea all’evento con la presenza del Presidente Nazionale On. Bruno Molea e del Presidente AICS Campania, Alessandro Papaccio, poichè il Comitato AICS di Napoli, presieduto da Giuseppe Papaccio, in seguito alla presentazione del Progetto “Nuove Generazioni”, è rientrato fra i finalisti dell’iniziativa.

In particolare, il progetto, attuato dall’ AICS Napoli, ha previsto l’organizzazione di due campionati di calcio agonistico, a cui hanno partecipato, alla pari, ragazzi italiani e stranieri, tesserati come quelli italiani.

I partecipanti sono stati 55 atleti dei campionati provinciali dell’ Aics Comitato Provinciale di Napoli di età compresa tra i 16 e i 25 anni.

L’ obiettivo principale del progetto è stato quello di promuovere il principio di cittadinanza sportiva sul territorio della provincia di Napoli. Per la pratica agonistica, gli stranieri e migranti sono stati equiparati ai cittadini italiani.

E’ stata quindi favorita l’ inclusione, con successo, delle diverse categorie di giovani migranti (richiedenti asilo, minori stranieri non accompagnati, i titolari a vari gradi della protezione internazionale ecc.)

Dal confronto con reti di Enti, associazione e federazioni che promuovono integrazione dei migranti, sul tema della “cittadinanza sportiva“ è nata la necessità di aiutare i giovani stranieri nati in Italia, che nonostante studino nelle scuole italiane e si siano formati nelle ASD italiane, si vedono negata la possibilità di partecipare ai campionanti sportivi.

Il meeting conclusivo del progetto Sport e Integrazione con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e il Presidente del CONI Giovanni Malagò

Sono state premiate il 5 novembre, al Parco Sportivo Foro Italico di Roma, le cinque “Buone Pratiche” vincitrici del progetto “Sport e Integrazione”, nell’ambito dell’Accordo di Programma per la promozione delle politiche di integrazione nello sport sottoscritto nel 2014 e rinnovato nel 2015 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal CONI.
Nel meeting di chiusura del progetto sono stati presentati i risultati raggiunti nei tre principali ambiti di intervento: le “Buone Pratiche”, un percorso mirato a raccogliere, valorizzare e diffondere le esperienze positive in materia di sport e integrazione realizzate su tutto il territorio nazionale; la promozione delle pari opportunità di accesso alla pratica sportiva; il percorso educativo nelle scuole.
Al meeting sono intervenuti Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali,Giovanni Malagò, Presidente del CONI, Alberto Miglietta, Amministratore Delegato della CONI Servizi, Federico Soda, Direttore Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), e Diana Bianchedi, componente del Comitato Scientifico del progetto.
A raccontare la propria esperienza sono stati numerosi campioni di livello internazionale che rappresentano i colori dell’Italia, come Carlo Molfetta (CS Carabinieri), oro olimpico di taekwondo a Londra 2012, Frank Chamizo (CS Esercito), campione mondiale in carica di lotta libera, Anzhelika Savrayuk (CS Aeronautica Militare), ex ginnasta, tre ori mondiali e un bronzo olimpico, Fostine Eseosa Desalu (GS Fiamme Gialle), oro nei 200 metri ai recenti Giochi Mondiali Militari, l’ostacolista Josè Bencosme, il velocista e ostacolista Ivan Mach Di Palmstein e lo specialista di fondo e mezzofondo Ahmed El Mazouri.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti ha dichiarato: “La strada ci viene indicata dall’essenzialità dei bambini: correre dietro la palla è divertente e crea un senso di comunità. A questa semplice evidenza noi arriviamo con complicati ragionamenti. I sistemi valoriali sono frutto delle relazioni, di come le persone sono parte della comunità. Questo progetto rappresenta l’altra faccia della medaglia: un percorso insieme per superare interessi, paure e divergenze. Diamo continuità attraverso la costruzione di una scala fatta di singoli gradini”.
Giovanni Malagò, Presidente del CONI: “Anch’io sono figlio dell’integrazione, ho un padre italiano e una madre cubana e quando Chamizo ha vinto il Mondiale l’ho chiamato al telefono e parlandogli in spagnolo gli ho detto ‘sai che sono cubano come te?’. Sono orgoglioso che lo sport sia in prima fila per aprire la porta della cittadinanza sportiva nella società. Il CONI ha indicato la strada da percorrere e adesso bisogna spingere sull’acceleratore”.
I numeri del progetto sono stati illustrati da Teresa Zompetti, Responsabile Corporate Social Responsibility del CONI. Sono state coinvolte circa 56mila classi, raccolti 23mila testi e 32mila disegni. Ogni classe ha scelto un elaborato da iscrivere al concorso finale, di questi ne sono stati selezionati e premiati 104. Dieci sono stati invece gli incontri con il campione, organizzati in 10 città diverse. Per quanto riguarda le “Buone Pratiche”, sono arrivati circa 44 progetti, di questi ne sono stati ammessi 36 (tutti inseriti in una pubblicazione dedicata) e selezionati 15 dalla commissione valutatrice. A rispondere sono stati gli organismi riconosciuti dal CONI, le associazioni del mondo dello sport, il terzo settore e gli Enti territoriali, con progetti legati alla capacità dello sport di alimentare il processo di integrazione.
Sono cinque i progetti vincitori: “Bergamondo 2015”, torneo di calcio organizzato dal Centro Sportivo Italiano al quale prendono parte atleti migranti in rappresentanza del proprio Paese d’origine; “Dove nascono i giganti”, progetto dell’Asd Gran Sasso Rugby che ha portato il gioco e i valori della palla ovale in numerose scuole delle province di Chieti e dell’Aquila con un alto numero di bambine e bambini provenienti da un contesto migratorio; “Mondiali Antirazzisti”, manifestazione della Uisp, organizzata ogni anno, dal 1997, in provincia di Modena, che unisce sport, tifo, gioco, condivisione e attività culturali con la partecipazione di diverse comunità di migranti; “Il Calciastorie”, progetto della Lega Serie A in collaborazione con la Uisp, che ha portato nelle scuole di 15 città i valori dell’integrazione e della tolleranza attraverso il racconto delle storie di personaggi sportivi che hanno vissuto episodi di discriminazione; “Progetto 42”, programma della Federazione Italiana Baseball Softball dedicato alle scuole e mirato a coniugare la trasmissione dei valori sportivi e di quelli legati all’integrazione. Menzione speciale al “Progetto rete!” della Federazione Italiana Giuoco Calcio.
Con l’intervento del prof. Pierluigi Matera è stato anche approfondito il tema della cittadinanza sportiva, principio incluso nel Manifesto Sport Integrazione, attraverso la presentazione di uno studio sulla normativa italiana ed europea in materia.
Nell’ambito del percorso educativo per le scuole, il meeting è stato preceduto dall’ottavo“Incontro col campione” che ha visto gli atleti presenti, insieme a Cristina Chiuso, Delegata Provinciale del CONI Roma, condividere la propria testimonianza di Sport e Integrazione con gli alunni dell’ Istituto Comprensivo Paolo Stefanelli. Dai loro racconti sono emerse esperienze positive di integrazione, ma soprattutto sono stati sottolineati i valori formativi che l’attività sportiva ha insegnato loro. Lo sport è stato raccontato quindi come equilibrio, senso della vita, mezzo per imparare ad affrontare e superare le difficoltà, vivere allo stesso tempo gioie e dolori. In molti hanno vissuto la squadra come una sorta di famiglia, uno stare assieme per lavorare verso un obiettivo comune. Lo sport ha significato anche ampliare gli orizzonti, girare il mondo, conoscere culture e lingue diverse.
(6 novembre 2015)
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