I tre episodi , vicini a noi, accaduti negli ultimi giorni a Ronciglione e Monteromano fanno riflettere sulla situazione reali della nostra società.
Questi fanno constatare, ed è difficile asserire il contrario, il fallimento della società, così come si è andata involvendosi. Il fallimento pieno degli educatori e della scuola, il fallimento della politica che dovrebbe essere una guida attenta, partecipata con i cittadini, anziché un mezzo per generoni utile a fini personali spesso poco onesti, che ricerca consensi, non con proposte per una migliore qualità della vita, ma attraverso il solleticamento della pancia, anziché della mente e degli ideali.
Dobbiamo però constatare anche il nostro fallimento, in quanto responsabili di associazioni culturali, non essendo stati capaci di proposte aggreganti rivolte ai giovani finalizzate alla conoscenza dei valori e dei diritti civili umani e alla comprensione dei limiti che l’uomo deve imporsi , per evitare che questi si dissolvano come neve al sole e vangano imposti dall’alto.
I valori che in realtà sono stati ampiamente diffusi sono la chiusura mentale verso il diverso, il mancato rispetto dell’altrui pensiero e soprattutto il qualunquismo o la chiusura egoistica nei propri convincimenti, Nessuno ha più dubbi , basta leggere un po’ di post sul web. Tutti si cerca di mettere in mostra la propria ignoranza, anche nel senso di conoscenza di fatti e della storia.
Ecco allora che leggi e senti sproloquiare contro immigrati e profughi, che si additano come coloro che vengono a toglierci lavoro, quando è vero che questi possono essere una ricchezza per l’Italia e che da sempre le società sono cresciute grazie alla frammistione culturale di popoli.
Anche la festa di Halloween fa parte di questa commistione, in quanto importazione di una cultura diversa dalla nostra. La festa si svolge la notte tra il 1 e il 2 novembre che nel mondo cattolico e in Italia è il giorno della festa dei Santi e dei Morti che andrebbero comunque onorati .
La festa di Halloween, ormai fa parte delle nostre usanze, che scimmiottano quelle americane. Può non esserci piacevole o entusiasmare. Spetta a noi però non farla trascendere, ma farla rimanere una festa dei bambini, di bambini che spontaneamente fanno scherzetti innocui tra loro.
I due episodi accaduti nella notte delle streghe , quello di Monteromano con l’incendio di quattro macchine e l’impiccagione di un manichino a Ronciglione, non sembrano proprio scherzetti di bambini e non dovrebbero essere inseriti in questa festa , anche perché hanno suscitato poca ammirazione se non proprio sdegno. Questi fatti, voluti per poca attenzione ai risvolti che provocano o per il bisogno di mostrarsi e dire: “questo l’ho fatto io”, sono diseducativi e a rischio di emulazione, oltre che mancanza di rispetto verso i parenti di persone che hanno ricercato la morte attraverso certi mezzi.
Non è possibile ritenere che i diritti non abbiano limiti. E’ verissimo il contrario. Ognuno quando compie un atto pubblico dovrebbe pensare a cosa può produrre e autoimporsi limiti, quali la decenza e il rispetto degli altri. Le società si esprimono attraverso regole e comportamenti morali, che sembra non esistano più. Tutto è possibile e quindi non si pensa più a ciò che suscita in altre persone e soprattutto nei bambini, l’atto che si compie.
Sono fatti gravi che fanno parte dell’ubriacatura di libertinaggio che la società sta vivendo.
L’assenza di regole o la possibilità di infrangerle senza molte conseguenze fa da battistrada ad episodi come il terzo, ben più grave, che è parte del grande problema del disagio giovanile. L’arresto di 21 giovani sotto i trent’anni per spaccio di droga.
Il dolore dei genitori di questi ragazzi deve essere il nostro. La nostra responsabilità di adulti è grandissima. Non diamo la colpa solo ai genitori che sono le vere vittime di questo disastro. Siamo noi i veri responsabili , noi che siamo stati capaci di creare una società mostruosa fatta di disvalori, che sembra non abbia futuro.
Anziché l’impegno verso il sociale rivolto alla crescita civile e morale della società, c’è stato lo smarrimento nella emulazione dei “furbetti”. In molte menti, allevate tutto sommato nel benessere, è sempre presente l’aspirazione al possesso della macchina più bella, alla casa più bella e altri “valori” inculcati dal sistema economico. Da qui la non curanza dei problemi che crea nel prossimo la dipendenza da droghe; e lo spaccio avviene, tramite giovani vittime, verso altri giovani, sempre più piccoli, addirittura davanti alle scuole.
Dobbiamo sperare ancora nel cambiamento in meglio di questa società e lavorare perché ciò avvenga. Dobbiamo impegnarci perché si comprendano i veri diritti degli uomini; perché i giovani li comprendano.
Impegnarci per il rispetto dei diritti umani e civili; nella solidarietà verso gli altri, verso i meno abbienti; amare il prossimo; impegnarci per l’uguaglianza, per il lavoro, per la dignità degli uomini, perché siano valorizzati i meriti e non siano abbandonati coloro che manifestano bisogni.
Queste dovrebbero essere le richieste da rivolgere al potere. Spesso ci perdiamo in strade che non portano da nessuna parte. Dovremmo tutti ritrovare la giusta via e con uno scatto di orgoglio i giusti rifermenti : l’impegno nel sociale, la rivendicazione dei veri diritti per tutti.
Raimondo Chiricozzi
Raimondo Chiricozzi
Pres. AICS Comitato provinciale Viterbo
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