A Manfredonia (Foggia) il convegno “Focus su arsenico, la salute, l’ambiente”

A Manfredonia (Foggia) il convegno “Focus su arsenico, la salute, l’ambiente” . Organizzato dall’Ordine dei Medici di Foggia e dalla sezione provinciale dell’Associazione medici per l’ambiente si è svolto sabato 26 settembre 2015

Organizzato dall’Ordine dei Medici di Foggia e dalla sezione provinciale dell’Associazione medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment) si è svolto sabato 26 settembre 2015 nell’auditorium del palazzo dei Celestini di Manfredonia il convegno “ Focus su: arsenico, la salute, l’ambiente”.

Il dottor Renato Sammarco organizzatore e coordinatore del convegno ha aperto i lavori  ricordando la tragica vicenda della città di Manfredonia e della sua comunità cittadina che nel settembre del 1976  subirono gli effetti deleteri di tonnellate di anidride arseniosa sprigionatisi  nell’aria  a seguito del cedimento di una colonna di raffreddamento del  vicino sito petrolchimico Anic- agricoltura (acquisito successivamente dall’Enichem) che all’epoca produceva fertilizzanti.

Il convegno ha voluto approfondire gli aspetti ambientali e sanitari dell’inquinamento da arsenico, fare memoria del tragico avvenimento e riconsiderare anche alla luce dei tanti disastri ambientali quelle che sono state le scelte di  politica industriale in Italia e in particolare nel meridione come anche la nota vicenda dell’Ilva di Taranto ha mostrato; scelte che spesso hanno privilegiato solo il profitto e devastato l’ambiente e la bellezza dei territori.

Il convegno, con la relazione della dottoressa Maria Angela Vigotti ha anche delineato le modalità di uno studio epidemiologico che prenderà avvio nei prossimi mesi e che servirà a ricercare le conseguenze dell’esposizione all’arsenico nella popolazione.

Dopo i saluti e gli interventi del sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi e dell’assessore regionale all’agricoltura dottor Leonardo Di Gioia è intervenuta la dottoressa Rosa Pedale, presidente della sezione Isde di Foggia che ha evidenziato la necessità urgente di aumentare la sensibilità e la conoscenza circa lo stretto legame tra la salute e l’ambiente ed ha auspicato che si attuino in fretta politiche che mettano in primo piano la salute delle popolazioni e la tutela dei territori.

La dottoressa Antonella Litta, referente dell’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde, da moltissimi anni impegnata nello studio, documentazione e denuncia dei danni alla salute determinati dall’esposizione  cronica all’arsenico in particolare attraverso acque contaminate come nell’AltoLazio e nell’area viterbese,  ha tenuto la relazione “ L’ impatto sanitario e ambientale dell’inquinamento da  arsenico”.

L’arsenico, ha ricordato la dottoressa Litta  è da decenni classificato dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.)  come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con  molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute; una consistente documentazione scientifica lo correla anche ai tumori del fegato e del colon.

Sempre l’esposizione cronica a  questo elemento è indicata anche quale responsabile di patologie cardiovascolari; neurologiche; diabete di tipo 2; lesioni cutanee; disturbi respiratori; disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

Nel corso della sua esposizione la dottoressa Litta ha fatto rilevare la crescente documentazione scientifica che pone l’arsenico anche tra le sostanze ad azione di interferenza endocrina e capaci di  attraversare la barriera placentare ed emato-cerebrale  e così aumentare il rischio di patologie neurologiche come le  malattie dello spettro autistico e le neoplasie nella prima infanzia e in età adulta.

La dottoressa Litta ha poi mostrato i dati della Associazione italiana registri tumori-Airtum che per il 2013 hanno rilevato circa 173.000 decessi causati da tumore e tassi d’incidenza per quanto riguarda i tumori nella fascia di età 0-14 anni  che continuano ad essere tra i più alti in Europa e nel mondo.

La referente dell’Isde ha concluso la sua relazione con un forte appello alle istituzioni e a tutti i medici perché, anche a seguito dei tragici avvenimenti di Manfredonia, si facciano ovunque portavoce della necessità di interventi e scelte economico-politiche dirette a ridurre in tempi brevi l’esposizione delle popolazioni agli inquinanti ambientali come prima e vera misura di prevenzione e tutela del diritto alla salute ed a un ambiente salubre.

Dopo la dottoressa Litta ci sono state le relazioni del dottor  Franco Carella direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Foggia e del dottor Fernando Palma epidemiologo della stessa Asl.

Il dottor  Maurizio Portaluri, oncologo, direttore del centro di Radioterapia dell’ospedale di Brindisi,  ha ricordato la storia, ora anche scritta in un libro “ Di fabbrica si muore”  dell’operaio Nicola Lovecchio.

Il dottor Portaluri fu tra i medici che curarono Nicola Lovecchio, operaio dell’Enichem presente nel centro petrolchimico al momento dell’esplosione e della diffusione della nube tossica carica di arsenico.

Nicola Lovecchio morì a 47 anni per una neoplasia del polmone  ed ebbe il coraggio, l’intelligenza, la capacità di studio e la forza di denunciare insieme al dottor Portaluri le gravi responsabilità ed inadempienze dei dirigenti della fabbrica.

A conclusione dei lavori  un condiviso auspicio ed impegno perché dall’amaro insegnamento di quanto accaduto anche a Manfredonia si accresca il rispetto per l’ambiente, per la salute e la dignità e sicurezza del lavoro in ogni parte del mondo.

 

Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment) di Viterbo

Viterbo, 29  settembre 2015

Per comunicazioni: tel. 3383810091, e-mail: isde.viterbo@gmail.com

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