Braccio di ferro tra l’azienda e la Regione. La proposta nella lettera dell’ad Broggi: la Roma-Lido diventerà una metropolitana; la Roma-Giardinetti, linea da riconvertire in tram. E nuovi binari sulla tratta per Viterbo
di GIOVANNA VITALE 14 maggio 2015
È stufo di aspettare, l’ad di Atac. Poiché “a valle degli incontri tecnici tenuti tra le parti, nel mese di marzo la società ha provveduto alla trasmissione di una bozza di contratto” rimasta però lettera morta – incalza – dal momento che quasi due mesi dopo è ancora “all’esame degli uffici regionali”, diventa “nel frattempo necessario e urgente definire una strategia gestionale di mediolungo periodo per ciascuna delle tre ferrovie”. Da qui la proposta, formulata “con l’intento di contribuire alla ricerca di una soluzione che sia in grado di migliorare l’efficienza del servizio”, scrive Broggi nella lettera a Civita.
ROMA-GIARDINETTI
Per la Roma Giardinetti il boss di Atac suggerisce “la riclassificazione in tranvia con la realizzazione del progetto (già trasmesso agli uffici regionali) che prevede l’attestamento del servizio all’altezza della stazione Parco di Centocelle della metro C”. Un modo per eliminare l’attuale doppione con la terza linea sotterranea, potenziandone il servizio mediante integrazione. “La riclassificazione”, conclude Broggi, “deve prevedere un contestuale passaggio a Roma Capitale dell’infrastruttura, compresi i due depositi di Centocelle”.
ROMA-LIDO
Sfumata la trattativa con i francesi della Rapt, per la Roma-Lido Atac sollecita “il passaggio della titolarità a Roma Capitale, come peraltro ancora recentemente richiesto dalla stessa assemblea capitolina”. Una ferrovia che “è integrata e integrante nel disegno e nello sviluppo della mobilità di Roma Capitale”, per cui “per dare organicità e continuità agli interventi, deve essere risolta la dicotomia tra proprietà e gestore di diversa proprietà e superato lo status di affidamento per la gestione”. Da qui la proposta concreta: “Atac, con risorse certe per investimenti aggiuntivi nella misura di 180 milioni è in grado di trasformare la linea in metropolitana, con standard di qualità e regolarità del servizio e con frequenze, nell’ora di punta, inferiori a 6 minuti”.
ROMA-VITERBO
Considerando lo stato di degrado dell’infrastruttura “si rappresenta la necessità di procedere alla sostituzione con bus del servizio ferroviario nella tratta extraurbana”, spiega Broggi,
“mentre per il servizio urbano è indispensabile” procedere a una profonda ristrutturazione dei binari e del materiale rotabile “in modo da costruire le condizioni per essere pronti alle integrazioni con le reti di Roma Capitale”.
La lettera si chiude auspicando “un incontro in tempi rapidi”. Che però, a giudicare dal tenore della missiva e dei rapporti tra gli assessori Improta e Civita, è piuttosto improbabile possa avvenire a breve.