Minacciata da taglio la faggeta di Monte Venere

Minacciata da taglio la faggeta di Monte Venere

Minacciata da taglio la Faggeta di Monte Venere nel territorio del comune di Caprarola, facente parte della Riserva Naturale regionale del Lago di Vico. DOMENICA 19 APRILE 2015, interveniamo TUTTI, alle ore 09:30 a MONTE VENERE, LOCALITA’ CANALE, CAPRAROLA (VITERBO) per opporci al taglio.

Il piano di taglio “rigenerativo” del 10% dell’area naturalistica della faggeta di Monte Venere, pari a trenta ettari, è stato deciso il 4 gennaio 2015, quando è scaduto il termine per la presentazione delle osservazioni.

I sostenitori del taglio rigenerativono sostengono che si opera in tal senso seguendo il principio del “fare selvicoltura”, contrapposto invece al principio di “lasciar fare alla natura”, perché fare selvicoltura sarebbe opportuno in determinate aree boschive soggette in anni passati a taglio e incapaci, a loro avviso, di rigenerarsi in modo naturale per i troppi precedenti interventi umani. Questo ragionamento è del tutto lecito e non si trova in contrasto con un pensiero ambientalista di chi sfrutta le risorse naturali e rinnovabili, gli alberi per esempio, effettuando rimboschimento adeguato. Il problema sorge però quando si parla di ecosistemi delicati, antichissimi e collocati in una posizione tale, l’altitudine in questo caso, che ne complicherebbe e comprometterebbe seriamente la rigenerazione lasciando campo libero alle specie invasive, sempre in questo caso si devono prendere in considerazione anche e soprattutto l’intenso sfruttamento della zona e i cambiamenti climatici.

Va anche considerato che la faggeta di Monte Venere si trova ora in buono stato, si sta mantenendo e rigenerando in modo armonico e naturale, e un intervento di taglio può essere concepito solo se motivato da questioni economiche di mero profitto spicciolo a breve termine, sterile e sconsiderato che rischia di compromettere la faggeta, di grande valore storico e ambientale.

La faggeta di Monte Venere, come le altre faggete del Lazio settentrionale, è definita “faggeta depressa”, perchè si tratta di faggete che iniziano a vegetare, grazie al terreno vulcanico e alla presenza dei laghi, atipicamente tra i trecento e i cinquecento metri sopra il livello del mare. Di solito una faggeta si trova in zona appenninica, ad ottocento metri di altitudine circa.

Fulco Pratesi, Presidente Onorario WWF, ha scritto il 2 febbraio 2015, sul Corriere della Sera in difesa della Faggeta Vetusta di Monte Venere nella Riserva Naturale Lago di Vico.

La Riserva Naturale del Lago di Vico è un’area di estrema importanza con un habitat unico e delicato.

Il Comune di Caprarola nel 2006 ha iniziato l’iter di approvazione del PGAF (Piano di gestione e assestamento forestale) di tutti i boschi all’interno della caldera del Lago di Vico, comprendendo anche le Faggete monumentali di Monte Venere e Monte Fogliano.

E’ proprio l’intervento che coinvolgerà le Faggete a destare la massima preoccupazione in chi ha a cuore questi boschi, soprattutto alla luce di quanto è accaduto in altre faggete della Regione Lazio e in particolare allo scempio effettuato nella Faggeta depressa di Bassano Romano, tagliata circa due anni fa, che rappresenta un precedente allarmante, ossia un danno ambientale enorme ma ad oggi sanzionato in modo ridicolo.

Le Faggete depresse rappresentano un Habitat particolare e delicatissimo, reso possibile dall’umidità del Lago che viene imprigionata dai Faggi grazie al fitto delle loro fronde e all’anello di cerri che le circonda.

Per questo le Faggete depresse di Monte Venere e Monte Fogliano hanno avuto importanti riconoscimenti a livello comunitario, sono infatti SIC (Sito di Importanza Comunitaria), ZPS (Zona a Protezione Speciale) e HABITAT PRIORITARIO, ospitano Specie animali annoverate come Specie prioritarie nella Direttiva Habitat e recentemente ricercatori dell’Università Roma Tre vi hanno rinvenuto specie ritenute fino ad ora assenti nel Centro Italia o addirittura in Italia.”, scrivono gli appartenenti al Comitato Amici della Faggeta del Lago di Vico.

Il sospetto che gli interessi veri siano da collocare al business della legna da ardere è confermato sempre dal Comitato Amici della Faggeta del Lago di Vico:

Alla luce anche delle nuove scoperte, è inammissibile pensare di entrare in questi boschi, violare questo Habitat ritenuto così prezioso dalla Comunità Europea, e farne legna da ardere.

Questi boschi sono stati oggetto di tagli circa 12 anni fa: nei punti che vennero interessati la Faggeta sta lasciando il campo alla cerreta o peggio ancora a cespugli di rovi, invece nelle particelle risparmiate la Faggeta risulta rinnovarsi e godere di buona salute, nonostante i cambiamenti climatici.

Ultimamente l’Amministrazione afferma che il taglio sia necessario per il bene della Faggeta, ignorando quanto abbia dichiarato uno dei massimi esperti d’Europa di faggete in un incontro con il Sindaco, ossia che la faggeta gode di ottima salute e che se si interviene con il taglio si può ragionevolmente pensare che non si rinnoverà.

Verranno spesi soldi pubblici per monitorare l’esito del taglio dopo cinque anni, sapendo che è comunque un periodo di tempo troppo breve e non si vedrà nulla e allora è facilmente intuibile che si proseguirà con nuovi tagli “sperimentali”, così come erano sperimentali quelli di 12 anni fa, o quelli di Bassano Romano. In ogni caso il taglio “sperimentale” riguarderà il 20% della superficie delle faggete, il resto verrà tagliato nei 10 anni successivi. Verranno risparmiati solamente 140 ettari, che sono stati indennizzati dalla Regione Lazio e che rappresentano meno della metà delle faggete.

Nonostante i numerosi appelli di cittadini e Associazioni, l’Amministrazione è determinata a proseguire con il Piano che, anche se ha seguito un iter lungo 7 anni e articolato, non è mai stato modificato sostanzialmente.

Pensare che a pochi chilometri di distanza il Comune di Soriano nel Cimino ha iniziato l’iter per l’inserimento della loro Faggeta come patrimonio dell’UNESCO, un modo diverso e sicuramente più intelligente di valorizzare il territorio. Le faggete del Lago di Vico potrebbero essere inserite nel Patrimonio Unesco e/o nell’elenco delle Antiche Faggete Vetuste d’Europa per le particolari caratteristiche riconosciute fin dagli anni settanta dalla Regione Lazio.

Invitiamo l’Amministrazione comunale e regionale a riflettere per l’ennesima volta sulla scelta, a stralciare le Faggete del Lago di Vico dal piano dei tagli, affinché in un territorio già intensamente sfruttato dal punto di vista ambientale, vi sia un posto che resti come ultimo baluardo alla Biodiversità e non diventi l’ennesimo evento negativo nei riguardi del lago e del territorio circostante.

In un articolo di Repubblica del 15 aprile 2015, a firma di Margherita D’Amico, si annuncia una mobilitazione popolare per domenica (scrive domenica, senza specificare giorno, mese e anno, e se ne deduce che si tratta della domenica successiva al 15 aprile), invitiamo dunque tutte le persone interessate a fare un tentativo per fermare il taglio della faggeta di partecipare alla mobilitazione per opporsi al taglio irresponsabile degli alberi della Faggeta dell Riserva Naturale Regionale del Lago di Vico. L’ennesimo tentativo di distruggere il patrimonio naturale di tutti con la scusa del taglio “rigenerativo”, l’ennesima giunta comunale che decide di deturpare un luogo sacro e di grande importanza per tutta la collettività umana, non solo per i residenti nel comune di Caprarola. Mi chiedo come ciò possa accadere a fronte dei gravi pericoli portati dalla devastazione del territorio naturale, dal disboscamento che favorisce frane e dissesto territoriale. Poi sono tutti bravi a piangere e a lamentarsi e a prendersela con gli altri, con le vari “caste” e “castine”, ma dove sono i “piagnoni del poi” prima che lo scempio venga compiuto? Dove sono le moltitudini di gente inferocita per un dissesto naturale prima che il dissesto venga favorito dallo scempio di alcuni esseri umani avidi di profitto facile? DOMENICA 19 APRILE 2015, interveniamo TUTTI, alle ore 09:30 a MONTE VENERE, LOCALITA’ CANALE, CAPRAROLA (VITERBO), per opporsi al taglio irresponsabile degli alberi della Faggeta dell Riserva Naturale Regionale del Lago di Vico. E’ una Riserva Naturale Regionale per cui tutti i residenti nella Regione Lazio pagano le tasse, scriviamo anche al Presidente della Regione Lazio per fermare questo scempio.

Foto: Flavia Wolfrider

Posted by on Apr 17, 2015 in Ambiente, Animali, Clima, Energie, Featured, Mondo vegetale,Risorse naturali | 0 comments

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *