CONVEGNO DI STUDI A PESCARA : AMBIENTE E’ SALUTE

Ridurre l’esposizione delle popolazioni agli inquinanti ambientali: prima ed efficace misura per garantire il diritto alla salute delle persone.

Si è svolto sabato 14 marzo 2015 a Pescara il convegno di studi su “Ambiente è salute”

 

Si è svolto sabato 14 marzo 2015 a Pescara il convegno di studi su “Ambiente è salute”.

Il convegno  è stato promosso ed organizzato dalla Società medico-scientifica interdisciplinare – Assimefac e dal Sindacato dei medici italiani – SMI, nell’ambito dei corsi ECM di aggiornamento professionale.

Il convegno ha voluto porre all’attenzione dei medici le principali problematiche ambientali di inquinamento e le loro conseguenze sulla salute umana e l’intera biosfera, anche a partire dalla grave vicenda della discarica di Bussi in provincia di Pescara, nella quale per decenni sono state sversate illegalmente tonnellate di rifiuti tossici industriali che oltre ad inquinare le acque ad uso potabile hanno rappresentato e continuano a rappresentare un grave rischio ambientale e sanitario.

La dottoressa Antonella Litta, referente dell’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment), ha presentato la relazione sul tema:

“ Esposizione materna agli inquinanti ambientali ”.

La dottoressa Litta ha introdotto la sua relazione sottolineando come responsabili dell’inquinamento diffuso del pianeta siano state e siano le scelte che hanno privilegiato e continuano a privilegiare l’utilizzo di combustibili fossili a scopo energetico, le attività industriali che hanno immesso nell’ambiente oltre centomila nuove sostanze di sintesi chimica (molte tra quelle studiate hanno azione tossica e/o cancerogena), le pratiche agricole intensive ed incentrate sull’uso di pesticidi e fertilizzanti, l’allevamento intensivo degli animali, la mobilità generale incentrata sul trasporto automobilistico individuale invece che sul trasporto collettivo (e delle merci su rotaia) e l’incremento del  trasporto aereo determinato soprattutto dai  voli low-cost, impiegati anche su brevi tratte e perlopiù al servizio del cosiddetto turismo mordi e fuggi.

Queste scelte, figlie di una concezione economica fondata sullo sfruttamento diffuso ed esasperato delle risorse del pianeta e degli esseri umani, hanno generato l’inquinamento delle matrici fondamentali per la vita e la biosfera, ovvero dell’acqua, dell’aria, dei suoli e così dell’intera catena alimentare.

Le mancate o parziali attuazioni in Italia delle leggi in materia di prevenzione, protezione e tutela di ambiente e salute e degli articoli della Costituzione, da parte delle istituzioni e degli enti  preposti, hanno di fatto agevolato questi fenomeni e contribuito a generare la grave situazione sanitaria vissuta dalle popolazioni italiane in termini di aumento delle malattie cardiovascolari, respiratorie, cronico-degenerative e neoplastiche.

Una situazione sanitaria, ha proseguito la referente dell’Isde, fonte di grande preoccupazione in quanto i rischi legati all’inquinamento sono tanto maggiori quanto più precoce è l’esposizione del soggetto, infatti i bambini sono molto più sensibili degli adulti all’inquinamento, e l’embrione, il feto, il neonato e il lattante lo sono ancora di più perché organismi in formazione.

Una  vasta letteratura scientifica, sia  italiana che internazionale, conferma come sia proprio l’esposizione materno-fetale a sostanze inquinanti (capaci per le loro dimensioni di superare le barriere placentare ed ematocerebrale, la membrana cellulare e nucleare) la causa di malattie che si svilupperanno nell’infanzia e nell’età adulta: ben documentata la stretta relazione con le malattie neurologiche, dello spettro autistico, endocrinopatie – in particolare il diabete di tipo II e l’obesità -, neoplasie, allergie e celiachia.

La dottoressa Litta ha poi mostrato i dati della Associazione italiana registri tumori-Airtum che per il 2013 hanno rilevato circa 173.000 decessi causati da tumore e tassi d’incidenza per quanto riguarda i tumori nella fascia di età 0-14 anni  che continuano ad essere tra i più alti in Europa e nel mondo.

La referente dell’Isde ha concluso la sua relazione con un forte appello alle istituzioni e a tutti i medici perché si facciano ovunque portavoce della necessità di interventi e scelte economico-politiche dirette a ridurre in tempi brevi l’esposizione delle popolazioni agli inquinanti ambientali come prima e vera misura di prevenzione e tutela del diritto alla salute ed a un ambiente salubre.

 

Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment) di Viterbo

 

Viterbo, 16 marzo 2015

Per comunicazioni: tel. 3383810091, e-mail: isde.viterbo@gmail.com

 

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