Ci risiamo, per la Ferrovia Roma Nord pericolo imminente

di Gianfranco Lelmi

 

Tutto è cominciato il 14 febbraio 2015, a causa di furto di rame. Sul Forum Il Mondo dei Treni appariva un primo segnale: “A causa del furto di rame, pare che ci sia un bus ATAC che sta facendo la sostitutiva  dell’extraurbano per Sant’Oreste”.

 

Poi sempre nello stesso Forum, al 15 febbraio 2015, si poteva leggere: “soppressione treni:

1704 (14,55) da Roma P.F. a Rignano

1705 (15,55) da Rignano a Roma P.F.

1706 (17,20) da Roma P.F. a Castelnuvo di Porto

1707 (18,06) da Castelnuovo a Roma P.F.”

La risposta di qualcuno era: “Credo che o si  guastato un convoglio o manca personale”.

 

Di seguito ancora un avviso ai viaggiatori per domenica 15 marzo 2015:

 

“Tr. 1701 delle ore 6,25 da Viterbo

Soppresso nella tratta Viterbo – Civita Castellana

Sostituito da bus in partenza da Viterbo alle ore 6,25

 

Tr. 1703 delle ore 9,50 da Viterbo

Soppresso nella tratta Viterbo – Civita Castellana

Sostituito da bus in partenza da Viterbo alle ore 9,50

 

Tr. 1700 delle ore 7,00 da Flaminio

Termina corsa a Civita Castellana

Soppresso nella tratta Civita Castellana – Viterbo

Sostituito da bus in partenza da Civita Castellana alle ore 8,26

 

Tr. 1702 delle ore 9,30 da Flaminio

Termina la corsa a Civita Castellana

Soppresso nella tratta Civita Castellana – Viterbo

Sostituito da bus in partenza da Civita Castellana alle ore 10,58

 

Insomma il “cadenzamento” e la fidelizzazione della clientela, va a farsi friggere.

Era trascorso un periodo abbastanza tranquillo ove i viaggiatori della tratta extra urbana sembravano aumentare, ove a Viterbo il numero degli utenti della ferrovia cominciava a crescere notevolmente, quando ecco che appaiono i primi segnali allarmanti.

Eppure la ferrovia Roma Civita Castellana Viterbo, benché comporti un viaggio lungo, per gli abitanti di Roma nord rappresenta un’alternativa interessante alla Roma Capranica Viterbo.

Inoltre i paesi toccati dalla Ferrovia Roma nord sono tanti e gli utenti del treno, cominciavano a comprendere, dopo gli esosi aumenti del carburante, che la ferrovia costituisce un ottimo mezzo per gli spostamenti.

Il Lazio non può permettersi di perdere un collegamento ferroviario indispensabile, eliminarlo solo in parte

costituisce un aumento di inquinamento, un costo sociale che si ripercuote negli incidenti stradali e nel sistema di vita della società. Basterebbe eliminare i passaggi a livello, acquistare dei convogli adeguati alla struttura della linea per avere un collegamento veramente utile.

Autorizzando la costruzione di interi centri abitati a cavallo della ferrovia senza obbligare i comuni ad edificare o far costrire sottopassi e sovrappassi a cavallo dei binari, vuol dire che lo stato vuole costringere i cittadini ad utilizzare l’auto. Le accise sui carburanti costituiscono per i governi un ‘ottimo bancomat che pesa “scriteratamente” sulla collettività.

Speriamo che il dissenso dei cittadini, dei comitati, delle associazioni, si faccia energicamente sentire contro questo smantellamento silenzioso.

 

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