Pubblicata da ISPRA l’edizione 2014 del Rapporto nazionale pesticidi nelle acque

 Pubblicata da ISPRA l'edizione 2014 del Rapporto nazionale pesticidi nelle acque

02/03/2015 08:00

Il Rapporto è realizzato da ISPRA con la collaborazione di Regioni e Province autonome che, attraverso le ARPA, effettuano le indagini sul territorio e le analisi di laboratorio

La pubblicazione del Rapporto nazionale pesticidi nelle acque , oltre che ad adempiere al mandato istituzionale di ISPRA sulla diffusione della conoscenza ambientale, si inserisce nel contesto della regolamentazione nazionale dei pesticidi e della normativa per la tutela delle acque che, tra l’altro, definisce compiti e tempi per la realizzazione del rapporto.

ISPRA, in particolare, svolge un compito di indirizzo tecnico-scientifico e di valutazione delle informazioni (scelta delle sostanze da ricercare prioritariamente, metodi di campionamento, analisi, controllo di qualità) trasmesse dalle Regioni e, grazie anche al contributo del gruppo di lavoro “Fitofarmaci” del sistema agenziale, definisce le linee guida per la realizzazione del monitoraggio.

I rapporti e documenti di indirizzo sono disponibili sul sito Web dell’ISPRA . clicca qui

L’obiettivo di questa pubblicazione è quello di fornire informazioni sulla presenza dei pesticidi nelleacque superficiali e sotterranee, insieme agli elementi utili per individuarne gli effetti negativi sull’uomo e sull’ambiente.

L’edizione 2014 del Rapporto, che contiene i dati 2011–2012, è suddivisa in due parti: una descrive i dati del monitoraggio nazionale, l’altra quelli a livello regionale.

Nella prima parte, che fornisce i risultati relativi a 27.995 campioni, per un totale di 1.208.671 determinazioni analitiche, le concentrazioni misurate sono confrontate con i limiti di qualità ambientale e non con quelli dell’acqua potabile, come era avvenuto nelle edizioni precedenti, dato che la rete da cui provengono i dati è finalizzata principalmente alla tutela dell’ambiente. Per le acque superficiali, i limiti sono stabiliti in base alla tossicità delle sostanze per gli organismi acquatici, secondo quanto previsto dalla normativa e dalle linee guida di riferimento, mentre per quelle sotterranee i limiti coincidono con quelli delle acque potabili.

Ancora, rispetto all’edizione dello scorso anno, è stata ampliata la parte dedicata allo studio dell’evoluzione della contaminazione, tenendo conto degli indicatori previsti dal Piano di Azione Nazionale (previsto dalla Direttiva 2009/128/CE ), l’elaborazione dei quali è assegnata all’ISPRA.

Questa parte si chiude con un capitolo dedicato ai dati di vendita dei prodotti fitosanitari.

La seconda parte della pubblicazione è dedicata ai risultati del monitoraggio regionale. Per ogni regione sono riportate cartografie e tabelle con dati che descrivono i controlli effettuati (punti di monitoraggio, campioni, misure analitiche e numero di sostanze cercate e trovate), i risultati statistici relativi alle sostanze trovate, i livelli di contaminazione, l’elenco delle stazioni con l’indicazione dei livelli di contaminazione misurati.

Per la Toscana i dati 2012 sono riferiti a 145 punti per le acque superficiali e 278 per quelle sotterranee, con una ricerca di 75 sostanze, numero al di sopra della media nazionale.

Per le acque superficiali il livello di contaminazione risulta superiore ai limiti di qualità ambientale in 7 punti, mentre per le acque sotterranee in un punto.

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