L’autore del bel disegno qui riportato è il pittore inglese Samuel James Ainsley, uno dei pionieri della scoperta dell’Etruria, della quale ritrasse molti degli angoli più suggestivi durante le sue escursioni in questa terra, avvenute nei primi anni quaranta dell’800. Erano anni in cui l’amore per la classicità si era stemperato col gusto romantico per l’insolito ed il “pittoresco” e la visita e lo studio delle vestigia romane non costituiva più l’unico scopo di chi si metteva in viaggio per l’Italia.
Compagno di viaggio di Ainsley era il più noto George Dennis, anch’egli inglese, appassionato studioso delle città e delle necropoli etrusche, da lui profondamente amate e percorse in lungo e largo alla ricerca di testimonianze dell’antico popolo italico. L’attenzione di Dennis per Ronciglione, da questo punto di vista è ovviamente minore rispetto ad altre città, ma le parole di “The cities and cemeteries of Etruria” sono per noi interessanti e certamente benevole (certo di diverso tono da quelle di Dickens che sosterà a Ronciglione solo tre anni dopo!). Sulle ripide coste del burrone su cui il borgo è costruito, egli segnala la presenza di tombe che testimoniano la sua origine etrusca, della quale però, sottolinea, non rimangono tracce nemmeno nel nome. Ronciglione e le sue “bellezze” sono però elette da Dennis a sua dimora per il periodo di tempo che dedicherà alla visita di Sutri e dintorni, dal momento che là non esistono locande, mentre “a Ronciglione si può alloggiare in modo molto tollerabile”, essendovi persino la scelta tra più alberghi; tra essi l’Aquila Nera “is the best”. E’ preferibile quindi raggiungere Sutri da Ronciglione “situata romanticamente sull’orto di una profonda gola”,anche se le tre miglia da percorrere sono pessime, così che, secondo Dennis, solo ironicamente si deve interpretare l’antico detto romano ire Sutrium. L’inglese ci ha lasciato anche una commossa descrizione del Lago di Vico scoperto durante una passeggiata per le colline sopra Ronciglione nei colori di un tramonto autunnale; un lago che oltrettutto ha il pregio di assomigliare ai laghi della sua terra (una somiglianza rilevata quasi ottanta anni prima anche dallo scrittore scozzese Tobias Smollett). Probabilmente è in una di queste passeggiate che il suo compagno di viaggio Ainsley ha lavorato sul disegno di Ronciglione. L’allora trentaseienne pittore era un appassionato etruscologo e un attento conoscitore della Tuscia (a lui si deve la scoperta delle tombe di Sovana e Pitigliano). Egli era con Dennis già nel giugno-luglio del 1842, quando visiteranno tra l’altro Tarquinia, Tuscania, Bolsena, Montefiascone, Orvieto; sarà ancora con lui nell’ottobre dello stesso anno, oltre che a Ronciglione, a Veio, Castel d’Asso, Norchia, Sutri, Nepi ecc.
Il disegno che qui riportiamo (eseguito a matita su carta avoriata, 29,5 x 44,4) riporta la data di lunedì 31 ottobre 1842 ed è conservato al British Museum di Londra, tra altri 101 disegni, tutti riguardanti le città dell’Etruria. In esso Ronciglione è colta da settentrione, sullo sfondo gli Appennini, il Soratte e la valle del Tevere. Ben evidenti tra il verde degli alberi spiccano la cupola ed il campanile del Duomo; più vicino si può notare il cosiddetto “Casalino”, mentre sulla sinistra c’è l’edificio delle cartiere. E’ visibile anche la Strada Cimina che sale, da cui si diparte la stradina che percorre la valle del Rio Vicano (oggi Via delle Cartiere ). Come tutti gli altri lavori di Ainsley, anche questo disegno, prezioso per la precisione e l’accuratezza quasi antiquaria per cui è famoso, è caratterizzato soprattutto dalla intensa luminosità che domina sulle cose e che rende vivo il paesaggio. Siamo di fronte ad una bella testimonianza di una Ronciglione più giovane di un secolo e mezzo.
BY MASSIMO CHIODI • 26 OTTOBRE 2014 • IL DOMENICALE • COMMENTS (0) • 399
Complimenti per l’articolo! Poiché nel disegno rappresentato, è presente anche il cosiddetto “Casalino” di cui sono in parte proprietario da alcuni decenni. Essendo alla ricerca di notizie storiche per tale edificio, vorrei chiedere all’autore se fosse possibile avere una copia del disegno rappresentato nell’articolo e di altre notizie storiche al riguardo. Grazie e cordiali saluti. Guglielmo Puccia.