Riserva naturale Lago di Vico, al via un progetto per i servizi ecosistemici

Riserva naturale Lago di Vico, al via un progetto per i servizi ecosistemici
Salvaguardia e valorizzazione degli ambienti naturali grazie a un accordo tra parchi, università e cittadini.
Al progetto, oltre alla Riserva di Vico, partecipano il parco Valle del Treja (un parco regionale del Lazio, posto a cavallo tra le province di Roma e Viterbo) e il Cursa, Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e per l’Ambiente, che si avvale delle competenze e professionalità dei suoi fondatori –Università del Molise, Università della Tuscia, Università di Ferrara e Istituto Di Ricerca sull’Ambiente (IDRA) – e opera al fine di promuovere il raccordo tra ricerca teorica e applicata nell’ambito della gestione e della governance ambientale. Il progetto sarà finanziato dall’associazione Phoresta. Una Onlus no-profit, fondata da professionisti italiani al fine di promuovere la gestione e la conservazione sostenibile delle risorse forestali e di progettare attività di tutela e valorizzazione dei servizi ecosistemici. L’associazione ha sede a Milano e si basa su un azionariato diffuso per la raccolta di fondi per fini ambientali.

Il Consorzio Universitario racchiude in sé le esperienze della ricerca più avanzata in campo ambientale: i ricercatori di punta sui temi dei Servizi Ecosistemici in Italia, i docenti più accreditati per esercitare un controllo scientifico sul lavoro svolto, su cui avere garanzie di rigore e affidabilità. Le università che partecipano al progetto forniscono quindi la sua validazione culturale, assicurandone la concreta realizzabilità.

Nel contempo i parchi coinvolti nel progetto offriranno tutto un patrimonio di conoscenza sull’ambiente, in generale e specifico sul proprio territorio, organizzando incontri, visite guidate, giornate di studio, esperienze sul campo, e approfondendo la declinazione operativa del concetto di sostenibilità, di impronta ecologica, di rete ecologica, di biodiversità… Queste iniziative saranno aperte a tutti coloro che a vario titolo partecipano al progetto.

La condizione di base per il progetto è che le aree boscate non siano sottoposte a utilizzazione forestale nell’arco dei prossimi cinque anni. Ma si tratta di molto di più: assicurare una tutela attiva, con una gestione forestale attenta e conservativa che possa massimizzare il concreto significato ecologico del bosco, in termini ambientali, culturali ed economici. Infatti i soldi raccolti da Phoresta saranno utilizzati per dare attuazione al progetto e dimostrare – nei fatti – che una buona pratica che preveda l’intangibilità dei boschi, fino alla tutela di ogni singolo albero, può portare benefici per tutti, dal paesaggio inteso come bene collettivo, ai vantaggi economici per i proprietari della aree.

“In pratica il progetto è messo in piedi da persone che mostrano tutte una spiccata sensibilità per i temi ambientali e attuano azioni concrete per la loro valorizzazione e salvaguardia’ – afferma con soddisfazione il presidente di Phoresta, Carlo Manicardi, che aggiunge – vogliamo fornire un esempio di quanto sia importante e vantaggioso proteggere l’acqua, l’aria, piante e animali. Tutte cose che rappresentano i presupposti della nostra presenza sulla Terra.”

26/01/2015 |Lunedì, 26 gennaio 2015 | Aggiornato il 26/01/2015 alle ore 16:32 da altolazionotizie.it

 

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