Una mini-rivoluzione tra i banchi dalle materne alle superiori: “Insegnare ai bambini è fondamentale per il nostro fututo”, il progetto del ministero dell’Ambiente
È una novità che porterà anche qualche scompiglio nelle aule sicuramente, ma anche un nuovo modo di vedere l’insegnamento come vicino a ciò che accade nella vita reale: i bambini di oggi saranno i consumatori di cibo, di suolo e di energia di domani. Se cibo, suolo ed energia ce ne saranno ancora a sufficienza per tutti. Dal riciclo dei rifiuti alla tutela del mare e del territorio, dalla biodiversità all’alimentazione sostenibile, i temi ambientali entreranno in aula per ora durante l’insegnamento di altre materie, come geografia, scienza, arte, in attesa di imporsi con un’ora strutturale, tutta riservata a loro. Tutto questo dal prossimo anno scolastico. Certo ci sarà da preparare anche gli insegnanti prima, anche se molti docenti hanno già una preparazione loro di base, come quelli di scienze per esempio.
Le linee guida
Le linee guida del progetto sono pronte e sono contenute in un faldone da circa 150 pagine. Anche la Fipsas fa la sua parte in questo ambito – ha detto ancora la Degani -: stimola i piccoli a guardare all’ambiente e al mondo della pesca attraverso delle regole precise e una regolamentazione che non lascia spazio a libere interpretazioni o a comportamenti distonici.
Le reazioni
Il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, accoglie positivamente il progetto ma avverte: «Rendere l’educazione ambientale obbligatoria a scuola è una scelta molto positiva, ma non deve rappresentare una mera aggiunta di una materia, rappresenti piuttosto anche l’introduzione di forme nuove di apprendimento per educare alla convivenza civile e al futuro».