LAGO DI VICO, PASTORELLI (PSI): BONIFICARE ZONA PER SALVAGUARDARE POPOLAZIONE Resoconto stenografico.

RESECONTO STENOGRAFICO DELLA QUESTION TIME PRESENTATA DALL’ON PASTORELLI 

XVII LEGISLATURA

Resoconto stenografico dell’Assemblea

Seduta n. 347 di mercoledì 10 dicembre 2014

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PRESIDENTE . L’ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro della difesa, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo.

(Elementi in merito alla presenza di ordigni e sostanze chimiche pericolose nell’area circostante al lago di Vico (Viterbo) – n. 3-01213 )

PRESIDENTE . Il deputato Pastorelli ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01213 , concernente elementi in merito alla presenza di ordigni e sostanze chimiche pericolose nell’area circostante al lago di Vico (Viterbo) (Vedi l’allegato A – Interrogazioni a risposta immediata ) .

ORESTE PASTORELLI . Signora Presidente, onorevole Ministra, come saprà, durante il regime fascista, venne costruito sulle rive del lago di Vico, un impianto per la sperimentazione, produzione di armi chimiche e ordigni speciali. A metà degli anni Novanta, ebbero luogo le prime operazioni di bonifica. Nel novembre del 2009, l’ARPA Lazio evidenziava la presenza di valori molto superiori alla soglia di contaminazione per diversi metalli pesanti. Dati confermati nel 2010, dal Centro tecnico logistico interforze, in particolare, circa la presenza di arsenico superiore alla soglia di contaminazione, che richiedeva di procedere ad una seconda bonifica dell’area. Ad oggi, non ci risulta che la bonifica abbia avuto effettivo inizio, mentre l’intero sito giace abbandonato e pericolosamente incustodito.

PRESIDENTE . La Ministra della difesa, Roberta Pinotti, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

ROBERTA PINOTTI , Ministro della difesa. Signor Presidente, realizzato negli anni Trenta, come diceva lei, per la produzione e lo stoccaggio e il caricamento di gas fosgene, per il caricamento di ordigni bellici con iprite proveniente dagli impianti di Cesano, il magazzino materiali per la difesa nucleare, batteriologica e chimica di Ronciglione, in provincia di Viterbo, negli anni seguenti il secondo conflitto mondiale, è stato utilizzato per il caricamento di artifizi nebbiogeni, e ha cessato l’attività alla fine degli anni Settanta. Negli anni 1995-1996, l’allora stabilimento militare dei materiali per la difesa di Civitavecchia, coadiuvato da una ditta specializzata, ha effettuato una bonifica dell’area, e tutti materiali che vi erano conservati sono stati trasportati Pag. 2 presso la sede dello stesso CETLI NBC di Civitavecchia, dove sono stati successivamente smaltiti. Attualmente, all’interno dell’ex magazzino di Ronciglione non sono presenti ordigni bellici, o sostanze pericolose. Nel 2007 la struttura è stata inserita tra i beni dismissibili del Dicastero; prima di procedere alla sua alienazione, lo Stato maggiore della Difesa ha commissionato un’indagine geofisica che nel dicembre 2008 ha evidenziato la presenza di masse interrate di varia tipologia, riconducibili anche ad eventuali ordini inesplosi, e un valore di concentrazione di arsenico appena superiore ai valori previsti dal decreto legislativo n. 152 del 2006. La Difesa, notificata la situazione agli enti locali territorialmente competenti ha, quindi, attivato l’iter per procedere alla bonifica dell’area. Il successivo piano di caratterizzazione del sito dell’ex magazzino, realizzato dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente del Lazio, e approvato il 19 ottobre del 2011 in sede di Conferenza di servizi, con l’intervento di rappresentanti della ragione Lazio, della provincia, della Prefettura di Viterbo e dei comuni di Ronciglione e Caprarola, ha consentito l’affidamento delle attività di bonifica da ordigni e residuati bellici alla ditta Sogelma, aggiudicataria della gara d’appalto. Il relativo contratto n. 2755, del 25 novembre 2011, prevede l’esecuzione di due lotti. Il primo, conclusosi il 29 gennaio 2013, ha riguardato la rimozione delle masse interrate in una parte del sedime, e il trasporto del materiale rinvenuto presso il CETLI NBC di Civitavecchia, per la successiva demilitarizzazione. Il secondo, che prenderà avvio il prossimo 7 gennaio, completerà le attività di bonifica già effettuate con il primo lotto di lavori, e consisterà nella verifica e rimozione delle masse interrate, prelevate in fase di analisi geofisica, e nell’eventuale bonifica di ordigni esplosivi rinvenuti. Contestualmente l’ARPA Lazio effettuerà la caratterizzazione dell’intero sedime dell’ex magazzino attraverso 85 microcarotaggi ad una profondità di 2 metri. Con riferimento, infine, a potenziali situazioni di rischio per la popolazione residente, i competenti organi tecnici dell’ARPA non hanno posto in essere, né richiesto, alcuna misura specifica. Soltanto al termine del processo di caratterizzazione, e acquisiti gli esiti delle relative analisi chimiche, sarà possibile conoscere l’eventuale esigenze di bonifica chimica del sito.

PRESIDENTE . Il deputato Pastorelli ha facoltà di replicare.

ORESTE PASTORELLI . La ringrazio, onorevole Ministra, per la sua risposta. Mi limito ad aggiungere che la gravità della situazione degli impianti in questione non deve essere sottovalutata e che, al contrario, devono essere presi provvedimenti opportuni nel più breve tempo possibile, come lei ha annunciato, essendo in gioco la salute e l’incolumità dei cittadini.

 

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Elementi in merito alla presenza di ordigni e sostanze chimiche pericolose nell’area circostante al lago di Vico (Viterbo) – 3-01213

PASTORELLI . — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:

come è noto, durante il regime fascista venne costruito sulle rive del Lago di Vico un impianto per la sperimentazione e produzione di armi chimiche e ordigni speciali, il quale occupava un’area di oltre 20 ettari;
con la fine del conflitto detto impianto venne riconvertito per la produzione di candele nebbiogene e fumogeni, protraendosi tale attività fino agli anni ’70;

solo a metà degli anni ’90, ebbero luogo le prime operazioni di bonifica, le quali si conclusero nel 2000 con l’annuncio da parte delle competenti autorità militari che non esistevano ulteriori rischi di contaminazione per le popolazioni limitrofe;

a quanto consta all’interrogante, nel novembre del 2009, nell’ambito di attività di monitoraggio sullo stato ambientale del lago, l’Arpa Lazio eseguiva alcune analisi su un campione di sedimento prelevato ad una profondità di circa 40 metri, le quali evidenziavano valori molto superiori alla soglia di contaminazione per diversi metalli pesanti (cadmio, nichel, arsenico, piombo);
nel 2010 il centro tecnico logistico interforze, in qualità di gestore dell’area militare, confermava la presenza nel terreno di numerose «masse metalliche interrate», nonché di valori di arsenico superiori alla soglia di contaminazione;

tali analisi evidenziavano, dunque, la necessità di rimuovere gli ordigni inesplosi e altri residuati bellici pericolosi ancora presenti nell’impianto, per poi procedere ad una bonifica, la seconda in meno di 10 anni, dell’area;

ad oggi, non risulta che tali nuove operazioni di bonifica abbiano avuto effettivo inizio, mentre l’intero sito, al contrario, giace abbandonato e pericolosamente incustodito, con tutto ciò che ne consegue per la sicurezza della cittadinanza –:

di quali informazioni chiare ed esaustive disponga circa la quantità di ordigni bellici o sostanze pericolose ancora presenti nel suddetto impianto, nonché circa la reale entità del pericolo per le popolazioni che vivono in quelle zone. (3-01213)

 

QUESTION TIME con risposta immediata presentata dall’on. Oreste Pastorelli interessato del problema dalla Sezione PSI di Ronciglione e dalla Federazione PSI di Viterbo-

Questa la dichiarazione congiunta dell’on Oreste Pastorelli, del segretario sezione PSI Ronciglione Raimondo Chiricozzi e del segretario della Federazione PSI Aldo Filosa:

SULL’INQUINAMENTO DEL LAGO DI VICO VIGILEREMO SULLE ATTIVITA’ DI BONIFICA DEL CENTRO NUCLEARE BATTERIOLOGICO E CHIMICO ANNUNCIATE DAL MINISTRO DELLA DIFESA PINOTTI

Nell’ex magazzino militare di Ronciglione attualmente non sono presenti ordigni bellici e sostanze pericolose e l’avvio per la seconda azione di bonifica della zona è previsto per il prossimo 7 gennaio.
Queste in sintesi le risposte che il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha fornito al mio al question time di oggi in Aula sulla questione dell’inquinamento del Lago di Vico per la presenza, in zona militare, di residuati bellici e metalli pesanti.
Vigileremo sulle attività di bonifica e aspetteremo i nuovi controlli dell’Arpa. 

Roma, 10 dicembre 2014 – Dopo aver reso noto che nell’ex magazzino di Ronciglione attualmente non sono presenti ordigni bellici e sostanze pericolose, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti – in risposta al question time (l’interrogazione a risposta immediata in Aula) presentato dal deputato Psi, Oreste Pastorelli – ha spiegato che “l’avvio per la seconda azione di bonifica della zona è previsto per il prossimo 7 gennaio”. L’impianto era stato costruito durante il regime fascista sulle rive del Lago di Vico per la sperimentazione e produzione di armi chimiche e ordigni speciali, per poi essere riconvertito per la produzione di candele nebbiogene e fumogeni. “Le prime operazioni di bonifica iniziarono solo a metà degli anni ’90 – ha ricordato il deputato socialista – per concludersi con l’annuncio di assenza di rischi di contaminazione per le popolazioni limitrofe”. Negli anni successivi le autorità militari hanno però evidenziato – in alcuni punti – concentrazioni di arsenico e di altri metalli pesanti superiori alla soglia di contaminazione, evidenziando “la necessità di rimuovere gli ordini inesplosi e altri residuati bellici ancora presenti nell’impianto, per poi procedere a una bonifica dell’area” ha spiegato Pastorelli, bonifica mai intrapresa, ma necessaria e urgente per garantire la sicurezza dei cittadini della zona.

Silvia Sequi

Ufficio stampa on. Oreste Pastorelli

 

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