Inquinamento aeroportuale, territorio e salute dei cittadini

Anche dal convegno di Treviso le ragioni morali e scientifiche per una rapida quanto drastica riduzione del traffico aereo

Si è svolto sabato 29 novembre 2014, presso l’auditorium di Quinto di Treviso, il convegno sul tema: “Inquinamento aeroportuale, territorio e salute dei cittadini”.

Il convegno, organizzato dal Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Treviso, ha visto una numerosissima ed attenta partecipazione di cittadini, medici, pediatri,  giornalisti, rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali,  dei  sindaci di Quinto di Treviso e Zero Branco, presenti inoltre esponenti di molte organizzazioni ambientaliste e Umberto Lorenzoni presidente provinciale dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di Treviso.

I lavori sono stati introdotti dal presidente del comitato Giulio Corradetti e moderati dal dottor Giovanni De Luca.

Il dottor Vincenzo Lombardi otorinolaringoiatra e la dottoressa Maria Grazia Lucchiari per l’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori) sono intervenuti in modo specifico rispettivamente in merito alle problematiche sanitarie derivanti dall’inquinamento acustico e in merito al quadro legislativo italiano ed europeo relativo alla qualità dell’aria.

La dottoressa Antonella Litta, rappresentante dell’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment) ha presentato la relazione su “Trasporto aereo: impatto atmosferico e impatto acustico come determinanti di danno ambientale e malattie”.

La dottoressa Litta ha iniziato il suo intervento con la citazione della Dichiarazione dei diritti umani, dell’articolo 2 in tema di prevenzione della Legge n.833 del 23 dicembre 1978 che ha instituito il Servizio sanitario nazionale e gli articoli della Costituzione italiana che tutelano l’ambiente e la salute, soffermandosi in particolare sull’articolo 32 che afferma: ”La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” .

Le mancate e parziali attuazioni in Italia delle leggi in materia di protezione e tutela di ambiente e salute e degli articoli della Costituzione da parte delle istituzioni preposte hanno di fatto contribuito a generare la grave situazione sanitaria vissuta dalle popolazioni in termini di malattie cardiovascolari, respiratorie, cronico-degenerative e neoplastiche.

Nel corso della sua esposizione la dottoressa Litta ha evidenziato quanto ormai riconosciuto  scientificamente e comprovato in modo incontrovertibile da decenni di studi e ricerche: ovvero che il trasporto aereo provoca inquinamento atmosferico, inquinamento acustico ed elettromagnetico.

La dottoressa Litta ha evidenziato come il trasporto aereo, incrementato dai voli low-cost, per lo più al servizio del cosiddetto “turismo mordi e fuggi”, provochi gravissimi danni al clima (per i gas serra e le polveri generate dai combustibili utilizzati per la propulsione degli aerei), e come il surriscaldamento  climatico e le sue conseguenze (alluvioni, desertificazioni, cicloni sempre più violenti, recrudescenze di particolari malattie infettive, riduzione della disponibilità di acqua potabile, etc.) abbiano ricadute drammatiche sull’intera umanità ed in particolare sulle popolazioni più povere del pianeta, quelle che per la stragrande parte non usufruiscono e non possono usufruire del trasporto aereo ma ne subiscono le nocive conseguenze e che vengono costrette a forzate migrazioni sanitarie.

Le popolazioni che vivono in prossimità di aeroporti, pagano pertanto in termini di malattie e cause di morte correlate anche a questa particolare forma d’inquinamento il prezzo più alto di scelte che hanno spesso messo al primo posto solo il profitto di pochi invece che la salute dei cittadini.

In particolare  anche negli studi internazionali e nazionali  più recenti e presentati durante la relazione sono stati rilevati  molti degli effetti sanitari già noti e generati dal trasporto aereo ovvero: malattie cardiovascolari, respiratorie, neoplastiche, disturbi della sfera neuro-comportamentale, disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione nei bambini, e una riduzione della qualità della vita per compromissione della qualità del sonno a causa delle operazioni aeroportuali svolte nelle ore notturne.

La rappresentante dell’Associazione  italiana medici per l’ambiente – Isde  ha  concluso il suo intervento ricordando l’esperienza del comitato Coipiediperterra che a Viterbo si è battuto con  successo contro la realizzazione del mega-aeroporto e con l’appello alle istituzioni affinché subito siano drasticamente ridotti i voli sull’aeroporto di Treviso, fino a prospettarne la possibile chiusura in considerazione della preoccupante  e ormai  lunga esposizione dei residenti  a molteplici inquinanti ambientali, di cui gran parte generata proprio dalle attività aeroportuali.

Nelle considerazioni finali della dottoressa Litta la richiesta perché il traffico aereo in Italia come nel mondo sia ridotto e razionalizzato in quanto estremamente inquinante; l’indicazione della necessità, visto l’esorbitante numero degli aeroporti già presenti sul territorio italiano, sia di non consentire la realizzazione di nuovi aeroporti, sia di bloccare i progetti di ampliamento di quelli già esistenti e tra questi anche quello relativo all’aeroporto di Treviso; infine la richiesta che si predisponga quanto prima un piano della mobilità  in Italia che abbia la tutela dell’ambiente e della salute come elementi cardine.

Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment) di Viterbo

 

Viterbo, 30 novembre 2014

 

Per comunicazioni: tel.3383810091, e-mail: isde.viterbo@gmail.com

 

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