Grandi consensi per la mostra restrospettiva del maestro Antonio Pieri

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Antonio Pieri

Qui sotto la presentazione delle opere di Antonio Pieri fatta dalla studiosa d’arte Elisabetta Ortenzi

Antonio Pieri nasce a Ronciglione il 7 marzo 1914.

Lo chiamavano “’o maestro Pieri”, e ancora oggi chi l’ha conosciuto conferisce a lui questo nome dopo trent’anni dalla sua morte, tutto questo per la sua lunga carriera da insegnante di scuola elementare, iniziata dopo essersi diplomato alle scuole magistrali di Roma.

Io, per la mia giovane età non ho potuto conoscere la grande persona che era e che tutti stimano, ma grazie a questa mostra ho avuto l’occasione di conoscerlo attraverso le sue opere e credo che sia giusto attribuirgli il nome di “maestro” come sinonimo di vero artista.

I disegni, gli acquerelli ed i lavori ad olio evidenziano la sua grande capacità tecnica, ma non si tratta solo di tecnica. L’artista cercava soprattutto soluzioni, sperimentava, come possiamo notare in tutti i suoi lavori: la matita a volte rigida e schematica, altre libera e dalle linee morbide, altre volte gli piaceva sperimentare la tecnica del puntinismo che gli riusciva particolarmente bene.

La sua grande ricerca della tecnica ad acquerello è naturale, senza ripensamenti, così da dare alle opere una freschezza visiva a dir poco straordinaria, possiamo dire poetica.

Sono altrettanto gradevoli i suoi lavori ad olio che fanno riferimento agli scorci cittadini e alle nature morte per le quali andava cercando gli elementi compositivi più svariati.

Bellissimi ed emozionanti sono i lavori realizzati durante i cinque anni di prigionia in India, a Yol, dove venne catturato nel ’41 dagli inglesi durante la seconda guerra mondiale, alla quale era stato richiamato.

In quel luogo rappresentava paesaggi circondati da grandi montagne invalicabili, dato che la prigione era sita alle falde dell’ Himalaya, e proprio quelle montagne lo facevano sentire ancora più prigioniero del filo spinato che lo circondava, lo facevano sentire ancora più lontano dalla sua famiglia e dal suo paese. Tornato a Ronciglione dopo il periodo di prigionia riprende la sua carriera di insegnante e artista, a tanto si aggiunga quella di ricercatore delle tradizioni popolari e artistiche dell’amatissima Ronciglione.

Nel 1950 si sposa con Marisa Pelliccia, sua collega insegnante. Proprio di quel periodo sono gli acquerelli che rappresentano l’Austria, dove andarono per il loro viaggio di nozze. Da questa unione nascono Dina e Luciano.

Dal ’50 in poi fu anche il periodo in cui in cui intensificò il suo lavoro sulla penna e sull’acquerello, e per ultimo si dedicò a sperimentare l’olio, fino all’ 81, che fu l’anno della sua scomparsa.

Un ringraziamento va all’artista Antonio Pieri per la sua produzione artistica quasi totalmente privata, riconoscendogli una modestia eccessivamente spropositata alla sua bravura che oggi possiamo ammirare grazie al curatore della mostra, il maestro Rinaldo Capaldi e ai familiari dell’artista che hanno permesso tutto questo.

Elisabetta Ortenzi

 

RONCIGLIONE – Sabato 22 novembre a Ronciglione presso la Cantina delle Maestranze, si è inaugurata la retrospettiva del Maestro Antonio Pieri. Moltissime le opere esposte, alcune delle quali inedite, custodite gelosamente dai familiari e testimoni degli anni terribili della prigionia in India.

da ontuscia.it 23 novembre 2014 – 09:01

Dopo il saluto del padrone di casa Gianni De Mattia, la sig.na Elisabetta Ortenzi ha commentato , al numerosissimo pubblico presente le opere esposte, il mondo in esse rappresentato, le tecniche utilizzate. Le cime innevate della catena imalaiana che delimitavano lo spazio dentro cui si muoveva l’artista non hanno di fatto impedito allo stesso , di riportare , con dovizia di particolari , quel mondo così diverso e così lontano che condizionava la sua esistenza. Il Presidente del Centro Ricerche e Studi Ronciglione, Silvano Boldrini ha tracciato un breve profilo di Pieri, maestro di scuola, d’arte e di vita e ha ricordato episodi salienti della loro amicizia.

Il presidente dell’Associazione Culturale Mariangela Virgili, Bruno Pastorelli, ha ricordato il Pieri fine illustratore del libro “Ex Uomini” di G. Bigonzoni sulla vita quotidiana dei prigionieri di guerra italiani in India. Il Sindaco di Ronciglione Sandro Giovagnoli, alunno del Maestro ha evidenziato “l’uomo” Pieri, sottolineando l’insegnamento ricevuto, il rispetto delle regole riconosciute valide nel tempo, anche a distanza di oltre trenta anni dalla morte e alle quali attenersi per vivere una vita coerente. Oggi il Maestro avrebbe compiuto 100 anni, sorprendente l’attualità del suo messaggio, la delicatezza delle sue pennellate, la precisione dei suoi disegni. Stupendi tutti i lavori a china, alcuni realizzati su carta “sfruttata” da ambo le pagine di un unico foglio.

Sempre eleganti gli scorci paesaggistici e preziosi quelli che documentano il nostro patrimonio artistico. Un grazie particolare ai familiari presenti all’evento e al Maestro Rinaldo Capaldi per il suo progetto e per l’affettuosa tenacia con la quale ha ricostruito un percorso artistico e di vita permettendoci di ammirare e di partecipare a tanta bellezza.

 

 

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