Consumo di suolo, inchiesta de La Nuova Ecologia su come limitarlo

Se in Italia il consumo di suolo è uno dei maggiori problemi che il Governo deve affrontare anche in vista dello stop europeo del 2050, la riconversione delle ex zone militari a uso civile potrebbe essere una soluzione nel contenere questa emergenza. È quanto emerge dal tema dell’inchiesta Obiettivi Civili, pubblicata su La Nuova Ecologia di novembre a firma di Elisa Cozzarini che si è classificata al primo posto nel “Premio Simona Cigana” patrocinato dall’Ordine dei giornalisti, dall’Assostampa e dall’Ussi (Unione stampa sportiva del Friuli Venezia Giulia). La Difesa, si legge nel servizio, ha individuato quasi 2000 beni in esubero: grandi edifici che ospitavano migliaia di militari, casermette dismesse, poligoni, bunker, aree di addestramento. Di questi 446 sono già stati dismessi dal 1996, mentre 1384 sono in via di dismissione.

 

Il Friuli Venezia Giulia è la regione che più di tutte ha dato avvio a questa pratica. All’attivo registra oggi il recupero di dodici aree, che grazie al progetto Fortezza Fvg, messo in piedi dalla sezione locale di Legambiente, ha acceso i riflettori sulla necessità di gestire più di 400 beni demaniali inutilizzati. “Sono esempi di piccole e grandi storie di recupero – afferma Moreno Baccichet, responsabile del progetto – battaglie e progetti nati dal basso, per iniziativa di singoli amministratori locali, associazioni, imprenditori, cittadini, che potrebbero fornire spunti per il disegno di una riconversione più ampia, efficiente e coordinata delle aree militari”. Una situazione, quella friulana, che potrebbe fornire un valido esempio alla Sardegna, attualmente al primo posto in Italia per superficie destinata a uso militare con oltre il 60% delle servitù militari.

Con il servizio Luci sul Giglio il mensile di Legambiente pone l’attenzione sul problema del ripristino dei fondali dell’isola. A scatenare l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori, ma anche ambientalisti e istituzioni sono le sei piattaforme subacquee d’acciaio che si trovano a 30 metri di profondità: si discute della possibilità di lasciarle dove sono per favorire l’attività di diving e cogliere l’occasione per rilanciare il turismo in alternativa al totale smantellamento del letto d’acciaio dove sono depositati 23mila metri quadri dei detriti. Nel progetto di bonifica infatti, di cui sarà responsabile la regione Toscana, sembra sparito ogni accenno alla rimozione delle piattaforme, pubblicamente promossa dal ministero e dallo stesso armamento. E poi, nello stesso servizio, una ricostruzione dettagliata sulle procedure di smontaggio del relitto ancorato a Genova Pegli.

Efficienza, risparmio e innovazione le parole chiave della sezione vivere meglio. Con La casa intelligente la vita di tutti i giorni e la gestione della casa diventa molto più facile. Anche in Italia si moltiplicano le soluzioni all’avanguardia per ridurre i consumi e tagliare le bollette grazie alla domotica, la scienza che permette di connettere gli elettrodomestici di casa e di controllarli tramite smartphone e tablet. La Nuova Ecologia ne ha selezionati alcuni dal fotovoltaico al giardinaggio, dall’illuminazione e gli elettrodomestici all’igiene e alla salute.

Le pagine culturali sono dedicate invece alla scuola. Mentre il governo lancia la consultazione sulla “buona scuola” la sezione Legambiente scuola e formazione lancia la sua proposta ambientalista per un sistema educativo capace di futuro. Presentato Voci di dentro, un progetto che raccoglie il punto di vista degli insegnanti sulle politiche necessarie a costruire un sistema dell’istruzione veramente “buono” per docenti, alunni e comunità locali.

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