La centralità del sindacato italiano di Rino Formica

Lettera di Rino Formica al Direttore dell’ “Avanti! online” (05-11-2014)

Caro Mauro,Renzi ignora la storia del PSI, del PCI e della DC, e fa bene, perché è untrovatello della politica.
Ma non dovrebbe ignorare la storia moderna del Paese che vuole guidare.
La storia del sindacalismo in Italia è la trama civile delle conquiste sociali e politiche dall’Unità ad oggi (anche durante il periodo fascista il sindacato moderò il rigore totalitario).
Dovresti pubblicare su l’Avanti! Due brevi stralci d’interventi di Rinaldo  Rigola (Segretario della CGL riformista) e di Giuseppe Di Vittorio (Segretario della CGIL dell’Italia repubblicana).
Rigola raccolse in un  Manualetto di Tecnica sindacale, le lezioni che tenne alla Scuola di Previdenza e di Legislazione  sociale alla Società Umanitaria di Milano nel 1920/21.
Nella seconda lezione Rigola così spiega la nascita delle Camere del Lavoro ( lo straordinario strumento per  la costruzione del Sindacato generale che integra l’azione del Partito socialista dei lavoratori).

Le Camere del Lavoro (Rinaldo Rigola) Leggi –  Intervento di
Giuseppe Di Vittorio – Leggi

In conclusione Renzi deve studiare Rigola per capire la centralità del sindacato italiano nella nostra storia nazionale e dovrebbe trovare  nelle parole di Di Vittorio le spiegazioni del pluralismo politico del sindacato.

Fraternamente                             
                                                        Rino Formica

da domanisocialista.it

 

 


LA VICENDA DELLA SCALA MOBILE E QUELLA DEL JOB ACT

Formica: c’è di mezzo un abisso
Lettera di Rino Formica al Direttore dell’ “Avanti! online” (05-11-2014)

Caro Mauro,la storia ci dice che lotta politica e lotta sociale  sono intrecciate e l’una entra nella vita dell’altra.
La sinistra democratica (anche liberale) e socialista nei paesi del capitalismo maturo  non può ignorare le forze sociali che non possono vivere senza il lavoro (  occupati o disoccupati). Anzi senza il loro sostegno si priva del suo nucleo vitale e vincente.
Questo assunto non vuole trascurare i momenti di successo e quelli di sconfitta.
Quando si apre il duro ciclo del dopo-sconfitta, la sinistra deve stare attenta a non  umiliare le generose forze sociali, vinte ma non domate.
Renzi, classica espressione dell’ ignoranza politica al comando, pensa che con la sconfitta della sinistra sociale (reale) e con la dissoluzione (apparente) della destra politica, può nascere il  partito totalizzante della nazione!
Come vedi la differenza tra le nostre battaglie su la scala mobile e quella di Renzi con la  stupida affermazione che il lavoro è un dovere e il profitto è un diritto,  c’è di mezzo un abisso.
Nel 1984 i socialisti cercarono il consenso sindacale ( e lo ottennero  perché tutta la Cgil era concorde, lo impedì Berlinguer), nel 2014 (trent’anni dopo) Renzi ha cercato la vittoria nella sconfitta del sindacato come si è  storicamente formato in Italia.
Le lezioni di  Rigola andrebbero spiegate  al Signor Renzi.
La discussione è degenerata perché si parte da un errore culturale: la lettura degli eventi deve essere solo soggettiva e non  anche oggettiva.
Conta il gesto del singolo e non conta la forza collettiva dei molti.
Tutti i regimi totalitari (comunismo, fascismo, nazismo) hanno tentato di cancellare il pensiero politico per poterlo sostituire con il linguaggio.
Attivismo ed attualismo come pensiero politico.
Ma c’è sempre un momento in cui la cultura politica riemerge e travolge i regimi.Fraternamente
    Rino Formica
Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *