L’ameba, il preoccupante parassita mangia cervello

ameba il preoccupante parassita mangia cervello

 

 

 

 

 

 

 

 

L‘ameba è un parassita che vive in acque calde e stagnanti. trova facilmente un punto d’ingresso negli esseri umani attraverso le cavità nasali o per ingestione, si nutre del cervello delle sue vittime…

da scienzamente.com

L’ultima ossessione degli americani connessa alla salute si chiama ameba, il parassita mangia-cervello, un’organismo che prolifera nei laghi d’estate, nelle sorgenti termali, nelle piscine, in acqua calda e stagnante, se non sono ben trattata con cloro. Diverse città nel sud degli Stati Uniti hanno trovato nella loro acqua potabile il parassita, nel particolare tre comuni della Louisiana , e una povera bambina é stata uccisa dall’ameba in Kansas. Questo pericolosissimo parassita si é guadagnato il nome di “mangiatore di cervelli” dai media americani, soprannome che non risulta affatto esagerato…

Ameba, il parassita  che mangia il tessuto cerebrale

Il sito Selon  indica come l’ameba attacca il cervello, il parassita entra nel corpo quando, ad esempio, il naso assorbe dell’acqua, poi passa per il nervo olfattivo, che collega la cavità nasale al cervello, e inizia ad alimentarsi del tessuto cerebrale che aspira con una sorta di ventosa come si può vedere nella foto che illustra questo articolo su Buzzfeed .

I primi sintomi che la malattia porta dopo solo 5 giorni sono la perdita di gusto e olfatto, in quanto, la materia grigia responsabile di queste sensazioni, è stata divorata. L’amoeba poi provoca allucinazioni e convulsioni, ed il cervello, a causa dell’azione del sistema immunitario, inizia a gonfiarsi sino a provocare la morte dell’individuo ospite…

Un’infezione molto rara, ma quasi sempre fatale

Occorre senza dubbio ingerire o aspirare una grossa quantità di acqua per correre il rischio di contrarre l’infezione: le vittime sono, infatti, soprattutto bambini e giovani adulti che hanno trascorso molto tempo in attività acquatiche come nuoto, immersioni, sci d’acqua, o addirittura ci son stati casi legati a battesimi per immersione. Parliamo comunque di una casistica molto rara, si contano 34 infezioni da ameba negli  ultimi 10 dieci anni negli Stati Uniti, ma non si è ancora comunque trovato un trattamento affidabile. Il 97% degli infetti colpiti sono morti nel giro di pochissimi giorni.

Il caso della bambina di 9 anni, morta nel mese di luglio dopo aver contratto l’infezione da ameba mentre nuotava nello stato del Kansas, Kelly Yust, appassionata di sport acquatici, ha giustamente sconvolto e spaventato l’America. Suo padre, però, ha voluto rassicurare l’opinione pubblica : “avete più probabilità di morire per annegamento che per questo organismo, la probabilità di contrarre l’infezione è una su un miliardo. La nostra famiglia si augura che non vivrete nella paura di contrarre l’infezione che ha tolto la vita a nostra figlia..

      5 novembre 2014          No Comment

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