Ad Arezzo le VIII Giornate italiane mediche dell’ambiente su “Agricoltura e Salute: il caso Pesticidi”

Organizzate dall’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment ), si sono svolte ad Arezzo dal 24 al 25 ottobre 2014 le VIII Giornate italiane mediche dell’ambiente dedicate al tema di grande rilevanza ed attualità “Agricoltura e Salute: il caso Pesticidi”.

L’evento, realizzato in collaborazione  con numerose società scientifiche e mediche e con il patrocinio della FNMOCeO, di istituzioni locali, nazionali e del Ministero della Salute, è riuscito, attraverso l’intervento di autorevoli rappresentanti del mondo della ricerca, del mondo accademico, di medici, di delegati di associazioni, comitati e sindaci impegnati anch’essi nella difesa di ambiente e salute, a far comprendere in tutti i suoi aspetti il gravissimo danno determinato dall’uso dei pesticidi (fungicidi, insetticidi, repellenti per insetti, nematocidi, molluschicidi, alghicidi, erbicidi, defolianti, fertilizzanti, battericidi).

I pesticidi infatti alterano la qualità dei prodotti agricoli e del cibo, persistono nell’ambiente, sono dannosi per la salute  umana e in particolar modo per quella dei bambini e anche per quella delle specie animali.

Ogni anno tonnellate di svariati tipi di pesticidi con ben documentata azione tossica, cancerogena, genotossica, di interferenza endocrina e sull’epigenoma, vengono riversati sui terreni di tutto il mondo e anche sui terreni italiani ad uso agricolo, contaminando così anche l’aria, le acque e quindi l’intera catena alimentare.

L’utilizzo di queste sostanze chimiche comporta inoltre una riduzione della biodiversità perché determina  la moria indiscriminata di piccoli animali ed insetti, in particolare delle api con la perdita delle loro preziose funzioni di impollinazione, e quindi danneggiando il complesso e delicato equilibrio tra specie vegetali ed animali.

Gli interventi del convegno di Arezzo hanno fatto rilevare con rigore e comprovata documentazione scientifica come  molte patologie tumorali, endocrine, dismetaboliche e malattie cronico – degenerative, in particolare il morbo di Parkinson, la Sla – sindrome laterale amiotrofica – ,  il morbo di Alzheimer, siano  associate con sempre maggiore evidenza anche all’esposizione cronica a pesticidi e come l’esposizione materno-fetale a queste sostanze sia fonte di preoccupazione per la sempre più stretta correlazione con l’aumento nella prima infanzia di patologie neoplastiche e del neurocomportamento, in particolare autismo e patologie dello spettro autistico.

Sempre dalle relazioni del convegno è emersa la denuncia che le pratiche dell’agricoltura industriale, chimica ed intensiva hanno rappresentato negli ultimi cinquanta anni, e continuano rappresentare  una delle tante modalità di sfruttamento violento dell’ambiente, delle persone e del mondo animale.

E’ stato più volte ribadito che è in atto una vera e propria guerra alla biosfera, e non a caso ci si serve anche dei pesticidi le cui molecole chimiche sono state spesso sintetizzate e studiate proprio per uso bellico; triste e ben noto l’esempio del Roundup – agente arancio – per le sue gravi conseguenze sanitarie-ambientali, utilizzato come defogliante nella guerra del Vietnam e che viene ancora largamente impiegato come diserbante anche in Italia.

La dottoressa Antonella Litta ha tenuto la relazione conclusiva e di sintesi del convegno che ha avuto per argomento: “Nutrire in modo sano e con giustizia il pianeta. Che fare?”.

L’intervento è iniziato con la lettura dell’articolo 25 della Dichiarazione dei diritti umani che riconosce ad ogni persona il diritto al cibo, al sostentamento, all’acqua potabile, ad una vita dignitosa, e come questo diritto sia stato ed è disatteso; sono infatti circa  un miliardo le persone che nel mondo soffrono la fame e la malnutrizione.

Circa una persona su otto non ha abbastanza cibo per condurre una vita sana ed attiva e le principali cause di questo fenomeno sono i disastri naturali, i conflitti, la povertà endemica, l’assoluta scarsità di infrastrutture per l’agricoltura nei paesi poveri  e per le piccole comunità contadine a fronte di uno sfruttamento eccessivo ed irresponsabile dell’ambiente operato anche attraverso le pratiche dell’agricoltura chimica ed intensiva che privilegia le monocolture, spesso al servizio di società multinazionali e delle grandi catene di distribuzione alimentare.

La dottoressa Litta  nel riassumere quanto emerso dalle tante interessanti ed approfondite  relazioni del convegno e ricordando le emblematiche e drammatiche storie  di agricoltura chimica-intensiva di monocoltura del lago di Aral, in passato, e del lago di Vico più di recente, ha ribadito l’urgente necessità del ritorno a pratiche agricole il più naturali possibili, ovvero biologiche e biodinamiche, che abbandonando l’uso di fertilizzanti e pesticidi possano tutelate la salubrità delle acque, dell’ambiente, la salute delle persone e immettere sul mercato prodotti sani e di migliore qualità; di qui anche la necessità di evitare l’introduzione e l’uso di OGM alimentari nel più  rigoroso rispetto del Principio di Precauzione .

L’intervento si è concluso con un forte appello per una maggiore e costante pressione sulle istituzioni perché trasformino in leggi buone quanto ormai acquisito scientificamente in materia di pesticidi, per un nuovo e sempre più diffuso stile di vita che privilegi la sobrietà, la riduzione degli sprechi a partire dal cibo, una dieta con minor consumo di carne e un’azione in tutte le sedi, anche internazionali, per contrastare la cementificazione dei territori, la deforestazione,  e l’utilizzo delle aree agricole per la produzione di biomasse a uso energetico.

L’appello infine per la richiesta di concrete politiche per la Pace che si traducano in impegno e responsabilità  di tutti per il pianeta, per la vita, per l’ambiente,  per l’acqua, il cibo e la dignità umana di tutti gli esseri umani.

Gli atti del Convegno sono disponibili per approfondimenti.

 

Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment ) di Viterbo

Viterbo, 28 ottobre  2014

 

Per comunicazioni: isde.viterbo@gmail.com

 

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