Bollette, dearsenificatori e aumento dei tumori

Viterbo – Arsenico nell’acqua – Una delegazione del comitato “Non ce la beviamo” convocata in Regione per parlare dell’emergenza

Riceviamo e pubblichiamo – Martedì 23 settembre, alle 12, una delegazione del comitato “Non ce la beviamo”€ di Viterbo è stata convocata dal direttore regionale delle Infrastrutture, ambiente e politiche abitative Bruno Placidi, al fine di ottenere risposte serie e definitive sul preoccupante problema dell’€™arsenico nelle nostre case.

Il 28 agosto il comitato aveva sottoposto al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, le stesse richieste avanzate un anno fa al sindaco di Viterbo, il quale, nonostante ripetuti solleciti, non ha fornito mai risposte concrete.

Perché non è possibile la riduzione delle tariffe dell’acqua se non la si può usare?

La Asl effettua analisi periodiche sull’acqua erogata dalle casette dell’acqua?

Quale è lo stato dei lavori relativi all’installazione e all’entrata in funzione dei dearsenificatori pubblici che forniscono la città?

I cittadini stanno assistendo da troppo tempo a continui rinvii sullo stato dei lavori e a un balletto indecoroso di responsablità tra le varie istituzioni competenti. Si pensi ad esempio al dearsenificatore di Monte Jugo che doveva essere pronto a marzo, slittato poi a giugno e poi a settembre. Oggi i lavori risultano realizzati appena al 40 per cento e l’annunciata scadenza di dicembre molto probabilmen te non sarà rispettata.

Ma il vero problema resta la presa in carico dei dearsenificatori. Chi si prenderà questa patata bollente? Talete, nonostante abbia triplicato il costo delle bollette dal 2007 a oggi, si trova in gravi difficoltà economiche e ha già dichiarato che non può sostenere gli alti costi di gestione.

Il sindaco tace ma non tacciono i dati allarmanti pubblicati nello studio epidemiologico condotto dal Servizio sanitario della Regione Lazio che ha evidenziato nel periodo che va dal 2005 al 2011, nei comuni della provincia di Viterbo, dove la concentrazione di arsenico è stata superiore ai 20 mg/l, un aumento della mortalità per tutti i tipi di tumore, in particolare ai polmoni e alla vescica.

Uno screening sanitario gratuito sul territorio e l’istituzione del registro dei tumori formano oggetto di ulteriore richiesta da parte del comitato.

L’obiettivo è quello di mettere in moto con urgenza tutte le misure necessarie per risolvere questo problema che ormai persiste solo nel nostro territorio e che, oltre a comportare notevoli disagi logistici ed economici, espone la popolazione a seri danni alla salute.

Aspettiamo, quindi, l’esito di questo incontro, da cui pretendiamo di ottenere risposte chiare e tempistiche precise.

Comitato “Non ce la beviamo”

21 settembre, 2014 – 13.25
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