Oriente e Occidente: Rovereto danza per la pace

Torna la grande danza in Trentino. Con 13 compagnie internazionali protagoniste di un “corpo a corpo” per ricordare i 100 anni dello scoppio della Prima Guerra Mondiale

Novità dell’edizione 2014, l’idea di coinvolgere attivamente il pubblico, con performance e spettacoli gratuiti in scena nelle strade e nelle piazze della città. Fuori dal teatro anche uno degli appuntamenti più emozionanti: “Rizoma” di Sharon Fridman, coreografo israeliano che, il 31 agosto, ha coinvolto una settantina di persona e musicisti per un happening all’alba alla Campana dei Caduti di Rovereto, famoso simbolo di pace per i suoi 100 rintocchi, suonati ogni sera per commemorare i caduti di tutte le guerre. Molto forte la presenza di Israelerappresentato anche da Sharon Eyal e la compagnia L-E-V , da Emanuel Gat, che propone in prima nazionale “Plage Romantique”, e dalla coreografa Noa Wertheim con la sua Vertigo Dance Company.

E’ invece congolese il giovanissimo DeLaVallet Bidiefono che si è imposto all’attenzione internazionale con la sua danza intensamente fisica ed esplosiva. A Rovereto arriva con lacompagnia Baninga e “ Au-delà”, in prima nazionale, in cui due musicisti, un percussionista, un chitarrista, sei danzatori e un cantante celebrano la vita, contro la violenza.

Esplosione di energia, di colori, ritmi e suoni africani anche “Via Sophiatown”, l’ultima produzione (per nove danzatori e tre musicisti jazz) della compagnia sudafricana Via Katlehong Dance, diretta da Vusi Mdoy. Il titolo dello spettacolo rimanda all’omonimo sobborgo di Johannesburg simbolo della lotta all’apartheid .

Compagnia nomade, animata da una forte tensione etica, Balletto Civile, mette in scena “In-erme” della coreografa e danzatrice ligure Michela Lucenti. Altra presenza italiana, il maestro e direttore della sezione Danza della Biennale di Venezia, Virgilio Sieni, che a Rovereto offre un anticipo di un grande progetto ispirato al “Vangelo secondo Matteo”, che debutterà il prossimo luglio a Venezia con oltre 200 interpreti non professionisti. E ancora, fra i grandi protagonisti del festival, il coreografo belga Wim Vandekeybusla , con una rivisitazione di “What the Body Does Not Remember”, e la compagnia pioniera dell’integrazione tra danzatori abili e diversamente abili, Candoco Dance Company.

Info: fino all’8 settembre, www.orienteoccidente.it

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