Camminando, osserva… Ronciglione 02 settembre 2014

Una passeggiata lungo il RIO VICANO. Di tanto in tanto mi torna la voglia di arrabbiarmi e allora scendo a vedere il vallone del Rio Vicano che ogni giorno di più diventa invivibile.

La vegetazione molto alta copre il percorso del rio, che una volta era frequentato da ragazzi e ragazze e da lavoratori nelle vecchie ferriere, ramiere, cartiere, ecc.
Ma la vergogna è tanta. Vergogna perché da cittadini non sappiamo richiedere il rispetto degli ambienti che hanno fatto grande Ronciglione, il rispetto della nostra storia. Non parliamo dei profumi. Il rio vicano è trasformato in una fogna a cielo aperto. Il depuratore fognario non riceve tutte le acque luride. Molte vanno al Tevere con il Rio vicano, che sappiamo proveniente dal lago di Vico, in alcuni periodi stracarico di veleni, in esso s’immettono le fogne del paese. Il Rio vicano prima di arrivare al Tevere attraversa orti e campi. La vergogna che avevamo chiesto ai nuovi amministratori di eliminare perdura e in certi punti si aggrava. A quando la soluzione di questo annoso problema? L’abbandono aggrava ogni giorno di più il problema. Affrontiamolo seriamente, chiediamo finanziamenti per il risanamento e la sua vivibilità. Evitiamo di concedere licenze edilizie che snaturerebbero l’ambiente.  Ritroviamo gli antichi camminamenti che dai borghi si portavano al vallone. Quando ridaremo vita al vallone amato dai ronciglionesi veri? Perché non creare in questo vallone spazi per lo sport, spazi per il tempo libero, spazi per l’arte e la cultura? Queste sono le operazioni vere culturali da fare, promuiovendo la partecipazione attiva dei ronciglionesi.

Chi deve intervenire, poi, per risolvere i problemi sanitari ? In particolare sotto il ponte levatoio o ponte delle tavole sono gravissimi. L’odore è di una sgradevolezza incredibile.  Attraversare il ponte levatoio, salire da Porta Pentama verso il Borgo, osservare il campanile della Chiesa della Provvidenza e la stessa Chiesa potrebbe essere un’attrattiva per il turista attento alle cose belle e queste sono le cose più belle che ancora abbiamo. Ancora per poco, se non si interviene. La scaletta esterna della Chiesa è caduta da tempo, si preannunciano osservando bene il punto nuovi crolli. Gli alberi di fico e le erbe infestanti potrebbero anticiparli. Chiediamo d’intervenire immediatamente.

Nonostante lo squallore la passeggiata ha una sua attrattiva. Partendo di fronte al ristorante S. Lucia e ritrovando la vecchia strada ora in disuso,  si potrebbero far visitare i colombari delle grotte Catena e scendendo lungo il percorso del Rio vicano fino al depuratore che ha interrotto una via millenaria, ammirare il pinte in ferro della ferrovia e ricreare vivibilità e interesse per la nostra storia. Forse è questa è la vera cultura.  RC

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