Provincia dell’Etruria L’Unitus apre la strada

Finalmente l’Università e sembra anche la politica, sebbene questa si attardi ancora su questioni marginali, incomincia a parlare di una provincia Etruria. Da tempo abbiamo più volte affermato che per il viterbese occorra il riequilibrio territoriale e abbiamo proposta la realizzazione di una macro Regione chiamata “Tuscia Etruria Umbria”. Solo così sarà posibile rilanciare lo sviluppo economico anche nel viterbese e in tutto il Centro Italia. Ecco perchè vediamo prioritaria, accanto al completamento della superstrada, che però è divenuta sempre più costosa, la scelta della riapertura della ferrovia Civitavecchia Capranica Orte in sintonia con l’Unione Europea.
I politici viterbesi prima o poi riusciranno a capirne l’importanza e diverranno dopo tanto averla avversata i sostenitori della riapertura e diranno di esserlo stati da sempre. Raimondo Chiricozzi
L’Unitus apre la strada
05/08/2014 – 02:00 da viterbones24

VITERBO – Le università non servono soltanto a fabbricare migliaia e migliaia di laureati e futuri disoccupati. Né, tantomeno, servono a mantenere i privilegi di vecchi baroni sulle loro barricate (pardon: cattedre). O comunque, non servono soltanto a questo. Le università sono fatte anche per guardare avanti, serbatoi di idee e di ragionamenti che un giorno potranno approdare a risultati concreti. Così non stupisce la notizia fresca fresca del consolidamento e del rilancio dell’accordo tra l’Università degli studi della Tuscia, con sede a Viterbo, e la vicina realtà di Civitavecchia. E se si vuole dargli una lettura illuminata, be’, ecco che dietro a questa operazione non si può non vedere un rafforzamento del legame tra le due terre confinanti, quel legame che da tempo anche la politica, le istituzioni e le realtà imprenditoriali stanno accarezzando. Ma andiamo con ordine.

Unitus, Fondazione Cariviciv (Cassa di risparmio) e Comune di Civitavecchia hanno dato vita già da tempo – da quando il rettore viterbese era Marco Mancini – al Consorzio per l’università. Perché? “Perché le sinergie territoriali sono indispensabili per la crescita economico-sociale”, spiega l’attuale magnifico, Alessandro Ruggieri.

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