LA CARICA DI PASTRENGO

Dolci e verdi colline, del suolo di Pastrengo,
occupate dal nemico d’oltralpe, spavaldo ma indegno,
fu già bel suolo Italico, unito ed amato,
dal legionar romano, che ne fece regno.

E va, a liberar Pastrengo, il fiero carabiniere.
“La cavalleria si schiera, i cavalli sono bardati,
il Generale chiama gli ufficiali, è attento il trombettiere,
pronti all’azione ci dicon, siamo tutti già armati.

Ed ecco che suona la tromba, e squilla decisa,
la sciabola già rotea in alto, per dare fendente,
e scatta il galoppo veloce, con l’arma tra le dita:
-nduma fiol nduma, a liberar quella gente-.

Una voce urla innanzi a noi, è del nostro Tenente,
irrompi con forza morello, tra le fila nemiche,
l’aria sulla faccia m’ inebria, il tuo petto è possente,
ormai le leggi son date, e dalle menti udite.

Lo scontro è violento, ma i ranghi sono serrati,
rumor di ferraglia, di grida, di uomini colpiti,
e Marte ci guarda e sorride, sian di lui figli amati,
squarciando le file nemiche, liberiamo questi siti.

Il nemico è vinto, si arrende, chiede clemenza,
raccogliamo tutti i caduti, e curiamo i feriti,
pietà per i vinti sia, ed anche indulgenza,
le madri aspettano i figli, da tempo partiti”.

Furon Carabinieri d’Italia, non orde barbariche,
combatteron per portare giustizia, con scontro leale,
ed oggi fan rispettare le leggi, per le vie italiche,
son pronti ad aiutar le genti, in modo geniale.

ONORE ai CARABINIERI caduti, a Pastrengo tornato Italiano.
Eroi della Patria per sempre, che, non morirono invano.

Sergio Andreoli

18 maggio 2014

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