Goletta dei Laghi, ecco come stanno quelli di Vico, Albano, Bolsena e Bracciano

Goletta Laghi

I risultati delle analisi delle acque dei laghi laziali presentati oggi da Goletta dei Laghi non sono buoni: «Su 19 punti monitorati, 10 oltre i limiti di legge. Sul lago di Albano 1 su 3 è risultato inquinato, su quello di Bolsena 5 su 8. Nessuno nel bacino di Vico, 4 su 6  nel lago di Bracciano».

La portavoce di Goletta dei Laghi, Federica Barbera, ha ricordato che «L’obiettivo del monitoraggio di Goletta dei Laghi è quello di individuare i punti critici con particolare attenzione alle situazioni in cui intravediamo un rischio più elevato di inquinamento, così come viene indicato dal decreto legislativo 116/2008 Abbiamo analizzato il carico batterico derivante da scarichi non depurati che minacciano la qualità delle acque. Anche nel caso dei laghi laziali, dunque, l’attenzione è stata focalizzata soprattutto alle foci e in tratti “sospetti” individuati grazie al lavoro dei circoli di Legambiente e alle segnalazioni dei cittadini. I rilievi del laboratorio mobile di Legambiente quindi non si sostituiscono a quelli degli enti istituzionalmente competenti ma vogliono integrarli con una fotografia puntuale.

Dai prelievi, eseguiti il 6 e 7 luglio dai tecnici del laboratorio mobile di Goletta dei laghi, che   indagano i parametri microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) per individuare la presenza di scarichi civili non depurati, è emerso che «Nel bacino del lago Albano, già vessato dalle captazioni che ne abbassano costantemente il livello dell’acqua, è inquinato il campione prelevato a Castel Gandolfo a lago presso via spiaggia del lago 28. Sempre a Castel Gandolfo rimangono dentro i limiti di legge il prelievo effettuato presso l’incrocio tra via Spiaggia del lago e via Pian del lago e quello presso la foce del rio a metà del bosco sulla sponda orientale».

Anche se il lago di Vico presenta delle criticità: «Se dal punto di vista microbiologico i valori sono rassicuranti sia nel punto presso la spiaggia di Ronciglione, località Arenari, sia presso la spiaggia di Caprarola, località Scardenato», a Legambiente fanno notare che, «Questo bacino vive però problematiche forti riguardanti la presenza dell’alga rossa alimentata dai concimi per i noccioleti dell’area, e dalla presenza della dismessa struttura militare della seconda guerra mondiale che ancora giace sul lato sud del bacino».

 

Meno positivo il monitoraggio sul lago di Bolsena, sono risultati inquinati i prelievi alla foce del torrente presso il parco giochi a Montefiascone, la foce del fosso a S. Lorenzo Nuovo in località Prati Renari, la foce del fosso Cannello a Gradoli in località La Grata, il punto a lago presso la spiaggia in via Regina Margherita a Capodimonte e il punto a lago in corrispondenza della foce del fosso Canale a Bolsena. Entro i limiti la foce del fosso Ponticello a S. Lorenzo Nuovo in località Oppietti e a Marta sia l’incile dell’omonimo fiume nel porto sia il punto a lago presso la spiaggia in via Cava. «Rispetto all’anno scorso – dicono a Goletta dei Laghi – sul Bolsena si confermano alcune criticità, come i punti a Montefiascone e a Capodimonte, e ne emergono altre: i punti a Bolsena e a San Lorenzo nuovo in località Prati Renari nel 2013 erano infatti risultati entro i limiti. Sul più grande dei laghi del Lazio le criticità sono molto legate all’anello circumlacuale del Cobalb, ancora incompleto e con diverse stazioni di sollevamento idrico mal funzionanti».

 

Nel  lago di Bracciano sono Fortemente inquinati i prelievi in località Rio delle Mole, la foce del fosso Grotta Renara, e la foce del fosso della Lobbra a Bracciano. Ad Anguillara Sabazia fortemente inquinato il campione prelevato alla chiusa dell’emissario Arrone e inquinato a monte della chiusa dell’Arrone. a Trevignano è risultata inquinata  la foce del canale in corrispondenza dell’incrocio tra via della Rena e via San Pietro. Invece, è entro i limiti di legge il prelievo ad Anguillara Sabazia e a Roma la foce del fosso Polline.Gli ambientalisti evidenziano che «Rispetto allo scorso anno è aumentata quindi la percentuale di criticità totali rilevate nel Lazio: se infatti nel campionamento del 2013 emergevano otto punti critici sui ventitré monitorati, sono dieci su diciannove quelli emersi nel 2014, più del 50%».

Secondo  Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio, «I  risultati  che  presentiamo  oggi, ci fanno pensare che per i nostri laghi, splendidi custodi di tanta biodiversità e bellezza, c’è urgente bisogno di risolvere le troppe criticità nuovamente emerse, fattori inquinanti che provengono prettamente dai fossi che nei laghi si immettono. Gli esami batteriologici eseguiti dai tecnici della Goletta dei Laghi mostrano esiti negativi in più del 50% dei prelievi effettuati, occorre quindi potenziare, dal lago di Bolsena a quelli di Bracciano e Albano, gli investimenti regionali su reti fognarie, condotte circumlacuali e depurazione. Vanno messe poi subito in campo, da parte delle amministrazioni locali, indagini tecnico/territoriali per l’individuazione delle cause vere di ogni situazione inquinante, c’è bisogno di determinare le vetustà e i malfunzionamenti delle reti e delle stazioni di sollevamento fognario e vanno risaliti fisicamente i fossi per censire ed eliminare gli scarichi abusivi dell’entroterra. Abbiamo iniziato durante questa campagna, con amministrazioni, regione, parchi, cittadini e associazioni del Lago di Bracciano, a ragionare insieme sulle modalità di miglioramento dell’ecosistema, è indispensabile farlo per rilanciare ciascun splendido lago laziale, abbandonando eventuali sterili polemiche».

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