Danza: giovani israeliani e palestinesi a Siena per la pace

Torna Beresheet LaShalom, con ragazzi anche da Italia e Egitto

18 LUGLIO2014

(ANSAmed) – ROMA, 18 LUG – Beresheet LaShalom significa in ebraico “in principio la pace”: un auspicio, una speranza che è anche il nome della Fondazione a cui Angelica Edna Calò Livnè e il marito Yehuda hanno dato vita tredici anni fa. Beresheet è inoltre il titolo dello spettacolo di teatro danza che torna in Italia, la sera del 26 luglio a Siena. Come già accaduto centinaia di volte in centinaia di luoghi, con giovani di decine di nazionalità diverse. Ma stavolta assumerà un rilievo particolare, visti i tragici eventi di guerra di questi giorni a Gaza. “Si vive dalle nostre parti, con un costante peso sul cuore, un peso che leggo negli occhi delle mamme di Palestina, Giordania, Libano e Israele, soprattutto in questi giorni” racconta Angelica nella nota che annuncia lo spettacolo – “un peso che diventa sorriso, abbraccio, speranza quando vedono i nostri figli danzare insieme!” Una performance artistica, dunque che è una prova di dialogo per le generazioni future, un inizio per costruire la pace.A Siena Beresheet sarà messo in scena da 20 giovani di Italia, Israele, Palestina, Polonia, Egitto, Romania e Macedonia che nei giorni precedenti prenderanno parte a un campus internazionale vicino a Piacenza. Lo spettacolo sarà gratuito.

La Fondazione Beresheet LaShalom ha sede in Alta Galilea nel kibbutz di Sasa, a un paio di chilometri dal Libano, ma è una realtà viva anche su facebook e, in Italia, sul sito amicidiberesheetlashalom, wordpress.com

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