Omaggio a Nadine Gordimere a Nelson Mandela

Nelson MandelaIl primo ad aver sofferto sulla sua pelle la lotta contro l’apertheid Madiba

 

Nobel per la Letteratura nel 1991 per i suoi scritti contro l’Apartheid.

Nobel per la Pace nel 1993 per la Sua Lotta contro l’Apartheid ed il suo Impegno nella Riconciliazione.

SudAfrica un cammino sofferto verso la tolleranza, illuminato da veri fari nelle tenebre: degli Eroi.

17 Luglio 2014 lacitta.eu

Il primo ad aver sofferto sulla sua pelle la lotta contro l’apertheid Madiba, il grande padre della nazione, Nelson Mandela, avvocato contro l’Apartheid, dopo 27 anni di carcere, liberato dal presidente sudafricano De Klerk nel febbraio del 1990, poi presidente del Paese a sua volta dal 1994 al 1999, Nobel per la Pace con De Klerk nel 1993, grande pacificatore e riconciliatore tra bianchi e neri, poi il 5 dicembre 2013, ci ha lasciati ed ora il 13 luglio 2014, anche Nadine Gordimer, dopo averlo sostenuto con i suoi scritti e schieramento a favore dell’African National Congress di Mandela, contro l’apartheid, per tutta una vita, rischiando la sua in numerose occasioni coraggiosamente.

Se n’e’ andata la scrittrice bianca sudafricana che nel 1991 pubblicando una sua riflessione sul significato dei suoi lavori aveva scritto the Essential Gesture, proprio l’anno del Nobel per la Letteratura conferitole dall’Accademia Svedese.

Una donna forte che attraverso la sua scelta di vita ed i suoi scritti ha saputo trasmetterci la complessità di un mondo così lontano e a noi europei completamente sconosciuto.

Eppure Nelson Mandela e Nadine Gordimer non sono stati solo degli eroi sudafricani, ma anche i nostri eroi, le nostre guide di saggezza, esempi di coerenza e di volontà inarrestabili: perciò un senso di vuoto e di sgomento ci pervade nell’apprendere della loro morte.

Eppure sopravvivono alla propria carne, uno spirito così forte non muore mai ed i loro scritti e vita ci insegnano e sostengono.

La mia passione per il SudAfrica è iniziata dai tempi dell’università,  nel 1986, quando venni devastata dalle notizie che provenivano da tale Paese, leggendo Newsweek.

La lingua inglese mi ha dato modo di investigare e ricercare informazioni dalle fonti più disparate, le diverse visioni degli eventi che emergevano erano talmente chiare, perciò mi davano modo di capire la verità dietro alle tante versioni di parte: questo quadro storico doveva essere conosciuto affinché ognuno capisse ciò che realmente era accaduto.

Da qui la scelta di divulgare tale ricerca inserendo la parte storico-letteraria come premessa essenziale per inquadrare le opere di Nadine Gordimer, specchio di tutto ciò che è avvenuto in questa realtà lontana che tuttavia ha ancora molto da insegnarci, perciò un excursus storico-letterario dalle origini del SudAfrica fino alla scarcerazione di Mandela nel 1990, lo spartiacque nella storia del SudAfrica.

La ricerca termina con il suo romanzo del 1990 “My Son’s Story”, in cui la scrittrice dipinge l’alba della nuova era che stava per nascere, l’epopea del  meticcio, la  rottura del tabu dell’Apartheid cioè della separazione fisica tra bianchi e neri; nonché  l’esame della sua raccolta di racconti del 1991 “Jump and other Stories”, particolarmente significativa poiché pubblicato un anno dopo la scarcerazione di Mandela.

Pertanto tale mia ricerca, che verrà pubblicata entro l’agosto del 2014, mi permette ora di rendere omaggio alla grandissima Nadine Gordimer facendola conoscere al grande pubblico nei passaggi maggiormente significativi e pregnanti delle sue opere in tale arco di tempo che arriva alla fine dell’apartheid nel febbraio 1991 con l’abrogazioni delle sue leggi da parte del parlamento sudafricano.

Così il lettore potrà esaminare le sue opere, romanzi e raccolte di racconti, dal 1939 al 1991: in omaggio alla scrittrice sudafricana bianca, come amava definirsi, che ha dedicato la sua vita alla difesa della giustizia accanto a Nelson Mandela e l’ANC, consapevole dei torti inflitti dai bianchi ai nativi sudafricani, un grande esempio di coscienza civile e di difesa dei diritti umani: per onorarne la sua fulgida vita ed esempio.

Dopo anni di studi e ricerche: “Nadine Gordimer e la Segregazione Razziale in SudAfrica”, Edizioni Archeoares Viterbo, sarà pubblicata prima in formato e-book e poi cartaceo, allo scopo di insegnare  la convivenza tramite la comprensione storico-letteraria del SudAfrica in cui alcuni eroi ed eroine come Nelson Mandela e Nadine Gordimer parlano alle coscienze planetarie per sviluppare la loro cultura della tolleranza, Maestri in quest’arte così difficile.

Parte dei proventi della vendita dell’e-book e cartaceo a seguire, verranno devoluti  alla  Nelson Mandela Foundation,  che, onorandone la memoria si impegna oggi in SudAfrica per supportare la ricostruzione del Paese e la giustizia sociale tra bianchi e neri.

Inoltre tale opera viene da me pubblicata in onore di Nelson Mandela e di Nadine Gordimer per celebrare il Mandela Day il 18 luglio, data della nascita di Nelson Mandela, contribuendo a diffondere il suo messaggio, tramite le opere di Nadine Gordimer,  in ogni scuola italiana affinché’ i giovani abbiano esempi positivi da seguire, imparando che il coraggio e la forza d’animo non dipende dal colore della pelle ne’ dalla nazionalità e che il vero ed unico rispetto è dovuto a chi li possieda e li metta in pratica nella vita..

Una piccola goccia forse, ma solo la conoscenza di ciò che è stato può aiutarci ad evitare gli orrori commessi in SudAfrica e trovare come Mandela e Gordimer il coraggio e la forza di riconciliarsi per il bene del proprio Paese.

Prof.ssa Simonetta Melinelli

Docente Inglese e Francese

Interprete ed Europrogettista

Amm.ne Prov.le Viterbo

Gia’ docente SSML di Pisa

e Universita’ della Tuscia

NELLA GIORNATA MONDIALE PER NELSON MANDELA

C’e’ un solo modo onesto per ricordare e celebrare Nelson Mandela: ed
e’ proseguirne la lotta contro il razzismo, contro lo schiavismo,
contro il colonialismo, contro l’imperialismo, contro tutte le
oppressioni, contro tutte le menzogne, contro tutte le violenze.
C’e’ un solo modo onesto per ricordare e celebrare Nelson Mandela: ed
e’ proseguirne la lotta per difendere la vita, la dignita’ e i diritti
di tutti gli esseri umani.
Opporsi a tutte le guerre, le uccisioni e le persecuzioni.
Opporsi al razzismo, allo schiavismo, al maschilismo.
Vi e’ una sola umanita’.
La nonviolenza e’ in cammino.

Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i
diritti umani” di Viterbo, al terzo giorno di digiuno contro la guerra

Viterbo, 18 luglio 2014

Mittente: “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di
Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac@tin.it.
centropacevt@gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *