Fertilizzanti in agricoltura: l’Italia viola le norme europee

La denuncia di Legambiente: il decreto sviluppo ‘congela’ per un anno la direttiva nitrati del 1991
Legambiente ha inviato una denuncia a Bruxelles, con cui chiede l’immediata attivazione dei poteri della Commissione per “ripristinare la certezza del diritto comunitario in Italia”. Al centro dell’attacco dell’associazione, un articolo della legge di conversione del Decreto Sviluppo, frutto di un emendamento presentato dall’onorevole Enzo Ghigo, che azzera per un anno intero l’attuazione della ‘direttiva nitrati’ del 1991, la normativa che stabilisce i limiti all’impiego di fertilizzanti azotati in agricolturaper impedire che vengano inquinati fiumi e laghi.

“L’Italia – ricorda Legambiente – dopo aver faticosamente chiuso con la Comunità europea una procedura di infrazione per ritardi e lacune nell’applicazione della direttiva nitrati, era riuscita a ottenere una deroga al limite di applicazione di azoto per le zone vulnerabili grazie all’adozione di un Piano di Azione da parte delle Regioni del bacino padano”.

La deroga consentiva, sotto determinate condizioni – presenza diprati stabili e colture di coperture – la possibilità di spandere in area vulnerabile fino a 250 kg/N/ha contro il limite dei 170. “Con l’azzeramento della direttiva nitrati – continua l’associazione – il rischio è che la deroga concessa dall’Ue venga ritirata. Non esitiamo a definire grave e irresponsabile questo testo perché l’attuazione della direttiva nitrati richiede investimenti fondamentali per il risanamento delle acque superficiali e dei bacini marini del nostro Paese. E perché aprire un simile conflitto con le norme comunitarie significa vanificare gli investimenti fatti da migliaia di imprenditori agricoli onesti, e esporre la nostra agricoltura al rischio di un severo taglio delle misure di sostegno comunitario, vincolato al fondamentale rispetto delle norme in materia di tutela ambientale”.

 

 

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