Tuscia in jazz diventa evento nazionale

Inserito nel progetto Italy’n Jazz. Presentato alla presenza del ministro Franceschini

 Stefano Mecorio

Italo Leali, direttore artistico di Tuscia in jazz

Una nicchia rimane una nicchia. Tante nicchie sono un investimento. Un’armata. Una macchina che funziona e che, in tempi di secca come questi, può rappresentare una valida e qualificata strada da percorrere in vista della tanto agognata ripartenza economica. Se ne è accorto anche il ministro Dario Franceschini. Che mercoledì scorso è intervenuto a Roma (salone del consiglio Mibact) per la presentazione del cartellone estivo dei principali festival jazz dello Stivale.
E la notizia non risiede tanto sulla comparsata (seppur decisiva) dell’uomo di Renzi. Bensì sul fatto che all’interno del prodotto finito ci fosse anche il nostro Tuscia in jazz. Quello nato a Ronciglione, e divenuto ormai una delle realtà più conosciute e stimate in tutta Italia. Tant’è che a giorni si dirigerà a La Spezia per dirigere il più storico ed importante dei contenitori con le note.
Alla conferenza era presente anche (e forse, su tutti) tale Paolo Fresu. Nelle vesti di direttore artistico. Che poi sia uno dei migliori musicisti del settore non si discute. Nonché Gianni Pini, presidente dell’associazione I-Jazz. Che ha coordinato l’operazione nazionale, sintetizzandola in un unico progetto. “Il jazz italiano vive oggi un momento di grande vitalità, e ciò è ben testimoniato da un rapporto sinergico con le istituzioni che ne riconoscono uno dei linguaggi della contemporaneità in grado di fotografare al meglio la società”, questo il Fresu pensiero, sintetizzato.
“La rete delle rassegne è un’eccellenza per la sua capacità di far incontrare la magia della musica con il fascino della cultura – le parole di Franchescini – della storia e del paesaggio delle comunità. I tanti appuntamenti offrono l’occasione per unire all’ascolto di un’arte universale la scoperta di luoghi di grande bellezza. Un’iniziativa che merita sostegno, perché intreccia sapientemente ingredienti preziosi: fare gruppo, valorizzare l’anima profonda dei territori, scommettere sul Made in Italy, sulla creatività, sul talento dei giovani. La via intrapresa è quella giusta, e il Mibact sarà di supporto”.
Ed ecco infine la preziosa testimonianza di Italo Leali da Ronciò. “Quando I-Jazz ci ha contattato per far parte della rete e per partecipare al progetto promozionale Italy’n Jazz abbiamo subito aderito e ci siamo sentiti lusingati per l’invito. Siamo felici che ci venga riconosciuto da importanti istituzioni il lavoro fatto in questi anni. Ma ancora di più lo siamo per l’attenzione che finalmente il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo riconosce agli operatori come noi.”
E dietro l’angolo è già pronta la stagione estiva del Tuscia. Che aprirà a nuovo orizzonti. Vedi l’esordio punk-alternativo a Bagnoregio, con il concerto di Giovanni Lindo Ferretti.

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