La Regione Lazio scende in campo in un triangolare contro l’omofobia e per le Pari Opportunità.

Contro l’omofobia anche un progetto che ha premiato ì ragazzi di scuole medie e superiori del Lazio. Un grande appuntamento con la solidarietà è fissato per il 6 giugno prossimo, alle ore 20 circa, presso il centro polisportivo Cinecittà Bettini di Roma (via Quinto Publicio 59). “Dai un calcio all’omofobia. Triangolare di calcio a 5 per dire no ad ogni forma di discriminazione”. Questo il titolo dell’importante iniziativa, che già dice tutto. A scendere in campo è la Regione Lazio, con l’assessorato alle Pari Opportunità, poiché è di questo che si sta parlando. Nessuno deve rimanere indietro, essere considerato inferiore o di serie B, per rimanere in tema calcistico. All’evento, infatti, parteciperà l’assessore alle pari opportunità regionale, Concettina Ciminiello, che già molto ha fatto in merito. Insieme a lei interverranno anche Erica Battaglia, presidente della Commissione Politiche Sociali di Roma Capitale, ed Adriano Bartolucci Proietti, presidente di Gaycs Lgbt. E ciò è significativo in quanto, quando si affrontano tali problematiche, è fondamentale che la politica e le istituzioni facciano sentire la loro presenza, il più possibile attiva. Soprattutto in un momento in cui si è molto discusso delle difficili criticità che la comunità Lgbt tutta si trova ad affrontare, a partire dall’argomento del riconoscimento del matrimonio gay. La rilevanza di questo che non è un mero incontro sportivo la si comprende bene notando le squadre che giocheranno questa partita per la giustizia, la legalità, il diritto ad essere se stessi ed accettati e riconosciuti in quanto tali. Si tratta dei seguenti team: I Romei (promossa da Gaycs Roma); una selezione di avvocati dell’Associazione Sos Diritti e Legalità; una rappresentanza del calcio a 5 femminile. Dunque un’occasione per promuovere, attraverso uno sport quale il calcio che da sempre è stato uno strumento di sensibilizzazione su tematiche altamente sociali (basti pensare alla Partita del Cuore), un “tessuto culturale e sociale aperto ed inclusivo”. Questo l’intento per costruire una società più tollerante, laddove gli episodi di razzismo sono spesso diffusi anche nel calcio di serie A. Per questo centrale l’intervento anche dell’Associazione Sos Diritti e Legalità. È noto ormai che sportività rima ed è strettamente connessa con solidarietà, umanità, ma anche con legalità. Così come, infatti, il termine diritto rimanda direttamente ed automaticamente quasi alle parole di rispetto, uguaglianza, principi fatti propri dal socialismo italiano e dai Socialisti Europei, che sono alla base e ricercano di fondare ed essere fondanti di uno Stato “libero, giusto, equo, laico, liberale, democratico”, dove sia annullata ogni forma di discriminazione e di violenza, fisica, verbale, morale e psicologica. Senza negare l’accesso alla propria realizzazione a nessuno. Neppure alle donne, considerate l’anello debole della società, genere inferiore e spesso un peso piuttosto che una risorsa: un’occasione di pari opportunità viene data loro, dunque, permettendo loro di cimentarsi in una disciplina sportiva da sempre considerata maschile per eccellenza. Si tratta di una delle tante iniziative che metterà in campo l’Associazione Sos Legalità, anche in ambito sportivo, culturale, della formazione, oltre al classico e tradizionale (ma sempre utile) sportello di consulenza legale. Ma anche un ulteriore impegno concreto e tangibile da parte della Regione Lazio, della Giunta Zingaretti, e dell’Assessorato alle Pari Opportunità. Un attivismo concreto al di là di tante parole e di tanta retorica per cercare di intervenire fattivamente su un problema serio, che merita l’attenzione di tutti. A partire dai giovani. Infatti l’assessore Ciminiello, già il 3 giugno scorso, ha premiato i giovani delle scuole medie e superiori del Lazio che hanno partecipato a “Laboratorio rainbow’, il progetto anti-omofobia promosso dal Gay Center. I ragazzi (oltre 400 quelli coinvolti) hanno dovuto realizzare dei video contro omofobia e transfobia (circa 16 quelli pervenuti per il concorso). Un dato su tutti, però, dimostra la rilevanza dell’argomento: i corti sono stati votati on-line da oltre 5mila persone e visualizzati da oltre 40mila Errore. Riferimento a collegamento ipertestuale non valido.. E quello che può essere definito tranquillamente “il più grande progetto in Italia contro l’omofobia nelle scuole” non intende fermarsi qui. Per il prossimo anno, garantiscono la Ciminiello e il presidente Nicola Zingaretti, sarà esteso fino a raggiungere circa 40-50 istituti in tutto il Lazio. “Siamo in grado di dire che nel Lazio ci sarà il più grande percorso educativo contro l’omofobia. Grazie a Nicola Zingaretti”, ha affermato entusiasta Ciminiello. Non meno soddisfatto Zingaretti, che ha sostenuto che: “È stato un successo anche perché sicuramente dietro ogni video c’è stata una discussione, un confronto. Un lavoro fatto da ragazzi e ragazze che, secondo me, ha cambiato le cose, facendo sì che la Regione tornasse ad essere un’istituzione dei e per i cittadini, coinvolgendoli attivamente”. Infine, vogliamo concludere con una frase che potrebbe ben indicare lo spirito dell’iniziativa: “Far circolare in Europa il maggior numero di testi, perché la saggezza abbia la meglio sulla bestialità”, di Aldo Manuzio, a cui è stato dedicato un altro concorso premiato a Bassiano con la partecipazione della Ciminiello: “Aldo Manuzio, il suo tempo ed oltre”. Anche se non si tratta di libri, queste manifestazioni possono essere validi esempi più e come dei libri: era lo stesso Sandro Pertini (storico presidente della Repubblica italiana e padre del socialismo) a dire (in un discorso del 31 dicembre 1978) che “i giovani non hanno bisogno di sermoni, ma di esempi di onestà, di coerenza, di altruismo. É con questo animo che mi rivolgo ai giovani: non armate la vostra mano. Armate il vostro animo”. Oppure, ancora, “non vi può essere vera libertà senza la giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà”. “Ancora oggi constatiamo come nel nostro Paese la cultura della diversità sia osteggiata e vista come una minaccia più che come opportunità. La buona politica dovrebbe, invece, farsi promotrice e valorizzare ciò che di unico c’è in ogni persona, nelle nostre differenze, garantendo a tutti la libertà di poterle manifestare senza timore di ritorsioni, umiliazioni o ancora peggio violenze. Condanniamo, inoltre, ogni atteggiamento discriminatorio basato sull’orientamento sessuale, atteggiamento già per altro condannato dalla nostra Costituzione, dove vengono riconosciuti a tutti pari dignità sociale e uguaglianza davanti alla legge”, afferma Mattia Di Tommaso, portavoce di SOS Diritti e Legalità, a Roma Today. L’evento, patrocinato da Regione Lazio e Roma Capitale appunto, rientra negli eventi culturali e sportivi in vista del Roma Pride 2014. Barbara Conti

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *