Il programma della P2 è già qui. Intervista a Rino Formica

da ilfattoquotidiano

rino formica

 

(Fabrizio d’Esposito).

03/05/2014 di triskel182

renzi e gelli

 

Rino Formica L’ex ministro socialista.

Rino Formica, per tantissimi motivi, non è come Piero Pelù o Beppe Grillo. Ma l’ex ministro socialista, peraltro amico di Giorgio Napolitano, è stato il primo, lo ha ricordato ieri Dagospia, a scoprire il virus del gellismo nel programma pseudoriformista del premier, basato sul patto scellerato BR, cioè B. più Renzi.

Gelli è vecchio e malato, ma la continuità piduista appare come una maledizione eterna. Adesso tocca alla sinistra. È la prima volta che accade.

Non soffermiamoci sull’evocazione nominalistica, non mi interessa e non è questo il punto, se Renzi sia massone oppure no. Piuttosto bisogna capire un fatto profondo. 

Quale?

Che cos’era il Piano di rinascita democratica di Gelli?

Lei ha scritto che, dopo 35 anni, vede il suo compimento. L’abolizione del Senato, il monocameralismo, l’indebolimento dei sindacati. Troppe analogie inquietanti.

 Dall’Unità a oggi, in centocinquanta anni, il bisogno di avere più concentrazione di potere e meno controllo democratico è stato costante. Il piano di Rinascita rappresenta questa spinta e il punto di applicazione è lo snervamento della democrazia politica e sociale organizzata. 

Cioè i partiti e sindacati.

  In questo ventennio il processo di depauperazione della democrazia organizzata è arrivato al punto finale con Renzi. 

Perché proprio con lui?

 La sua Opa sul Pd non è casuale. E parlo di Opa perché Renzi non ha conquistato il partito dall’interno, ma dall’esterno, utilizzando quello strumento di ipocrisia democratica che sono le primarie. Adesso il secondo attacco è alla rappresentanza istituzionale. Mussolini, nel 1926, fece una leggina per mettere i podestà nei comuni sotto i 5 mila abitanti, eliminando i consigli comunali. Poi, poco alla volta, li mise in tutti. La rappresentanza fu completamente abolita. 

Mussolini e Gelli sono richiami infamanti per un premier di centrosinistra.

 La distruzione di partiti e sindacati, cioè dei corpi intermedi, è stata fatta per via autoritaria dal fascismo e poi cercata con vari tentativi di golpe. Il piano di Gelli è invece per via democratica. 

Così Renzi sembra davvero il boy scout del Venerabile Licio.

Lei parla di catto-massonismo.

Vede, quando io cito la massoneria, per quanto riguarda la maggioranza in sonno tra Berlusconi e Renzi, mi riferisco al metodo. Un metodo che porta a decisioni prese in modo occulto, in ambienti massonici o paramassonici. E poi non dimentichiamo la grande suggestione offerta dalla potente rete della massoneria toscana. 

I sospetti sul plurinquisito Verdini, lo sherpa toscano di B. per le riforme.

Piuttosto ricorderei quello che è successo nel 1996 con Lamberto Dini.

Altro presunto fratello.

 Nel 1994 dopo Berlusconi ci fu Dini al governo. Strada facendo si organizzò per conto suo e alle Politiche del 1996 si presentò con una propria lista nel centrosinistra. C’era lo sbarramento del 4 per cento e in Toscana il Pds fece una trasfusione di sangue “rosso” per consentirgli di raggiungere il quorum. Così subito dopo le elezioni Dini fece un manifesto politico per riproporre le riforme del piano di Gelli. Questa spinta alla riduzione democratica ha una sola madre ma tanti padri, come si può notare. 

E chi è la madre?

È una filosofia della rappresentanza che omaggia la forma, non la sostanza. Sulla decretazione d’urgenza sono previste riforme che non riuscirono nemmeno al fascismo. Per non parlare del Senato, che si vuole trasformare in un organo ridicolo e mefitico. 

Perché mefitico?

 Sarà composto dai consiglieri degli organi più infetti e più sputtanati dagli scandali. 

Le Regioni.

Ecco, saranno anche loro a decidere come cambiare la Costituzione e chi eleggere al Quirinale. 

La continuità piduista è viva e lotta a sinistra, stavolta.

 I programmi di Gelli e Renzi sono uguali e oggi non c’è alcuna forza maggioritaria, compresa quella di Grillo, che si pone il problema della democrazia organizzata. Voi del Fatto fate battaglie giuste e di verità, ma date una mano alla demolizione quando non distinguete le istituzioni da chi le occupa provvisoriamente. Fate attenzione.

“BOY SCOUT DI GELLI” PELÙ SPARA SU RENZI, LA CGIL TACE (Wanda Marra).

 

 

Se il cantautore di sinistra non vuole votare più Pd (Emiliano Liuzzi). »

 

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