Tennis, Serena Williams rispetta i pronostici e trionfa a Miami

da avantionline.it Pubblicato il 31-03-2014

Sharapova-miami-WTA

Tra i soliti vincitori incontrastati qualcosa sta cambiando: è l’abiura di stampo copernicano del tennis femminile. Nel torneo WTA di Miami il suo “eppur si muove” risuona tra i campi dove sono scese le più forti giocatrici mondiali. Campionessa indiscussa è Serena Williams, così come nel maschile a contendersi il titolo sono sempre Nadal e Djokovic (come nel caso dell’ATP di Miami), “affiancati” da Federer; soprattutto dopo che Del Potro è stato costretto a uno stop forzato per un grave infortunio al polso che lo terrà fuori dalle gare per ben 8 mesi: intervento riuscito, ma stagione finita per lui.

L’americana si è aggiudicata il titolo battendo in finale la cinese Li Na, vincitrice degli Australian Open 2014. 7/5 6/1 il punteggio; colpa anche del forte vento, Serena si trova molto in difficoltà nel primo set e va subito sotto nel punteggio tanto che c’è chi grida già all’impresa della cinese; la maestria della campionessa, però, permette alla più giovane delle sorelle Williams di rimontare il risultato (dal 2-5 per l’avversaria) portandolo a suo favore e vincendo facilmente il secondo set, in cui riacquista i suoi connotati tipici, a differenza di un primo parziale in cui era irriconoscibile, sbagliando un’altissima percentuale di colpi non forzati. In un torneo, senza troppe “smentite”, l’unica sorpresa viene dalla giovane promessa francese (discepola della più nota Amélie Mauresmo), Caroline Garcia, che riesce a portare al terzo set la numero uno del mondo, che rischia di andare fuori dal torneo subito ai primi turni. Serena si salva con un lottato: 6/4 4/6 6/4.

Nonostante la sua conferma, un’altra novità viene dalla russa Maria Sharapova, che mostra un’ottima tattica di gioco e una grande intelligenza nel variare il suo tennis contro la favorita americana. Un 6/4 6/3 che non rende giustizia allo spettacolo messo in campo dalle due atlete, merito soprattutto della russa che dà molto filo da torcere alla statunitense, spezzandole il ritmo e mandandola fuori giri con palle lavorate.

Per la prima volta in assoluto dall’inizio dell’anno, ma anche in questi ultimi anni di carriera, Sharapova viene più a rete, fa più rovesci in back e meno colpi piatti, cerca di scambiare meno da fondo, ma di interrompere prima gli scambi. Con concentrazione massima applica il migliore degli schemi tattici che dimostra la sua maturazione: non rimane ancorata al vecchio schema di gioco di palle in top spin da fondocampo, ma cerca una varietà di gioco che mette in mostra anche le sue doti tecniche. Peccato che non porti a casa il risultato, ma la strada è quella giusta. Lo stesso accade a Dominika Cibulkova contro Li Na in semifinale: non vince, ma è quella che varia più i colpi cambiando maggiormente il ritmo.

Finalmente vediamo attuare una vera intelligenza tattica, in cui si vince e si gioca con la testa, non solo con il corpo. La fisicità prorompente aiuta, ma può anche passare in secondo piano rispetto a una lucidità mentale nell’impostazione delle partite. Un discorso avviato, che prosegue, portato avanti da quando arrivarono in finale LI NA e Cibulkova agli Australian Open: due tenniste dal fisico non certo mastodontico.

Una rivelazione positiva che ci regala il torneo di Miami, dove viceversa c’è una nota negativa per il tennis femminile nostrano. Avevamo lasciato Flavia Pennetta vincitrice del torneo di Indian Wells (unica italiana riuscita nell’impresa), che aveva postato su Twitter il messaggio: “Miami arriviamo”. Qui, purtroppo, non è riuscita a mettere in campo la stessa serenità (già del gossip si è sollevato che sia merito di Fabio Fognini con cui si è fotografata e che era tra gli spalti) vincente di gioco. Non è arrivata fino in fondo nel torneo, ma rimane una certezza per il tennis italiano.

Barbara Conti

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