U.E. – L’acqua e’ un diritto. Via libera della Commissione europea

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19 marzo 2014
La Commissione Ue ha deciso di dare seguito, nel quadro delle sue competenze, alla prima iniziativa dei cittadini europei che ha raggiunto un numero sufficiente di firme. Gli organizzatori dell’iniziativa “L’acqua e’ un diritto” (Right2Water) hanno chiesto alla Commissione di garantire che tutti i cittadini dell’Ue possano godere del diritto all’acqua e ai servizi igienico-sanitari, di escludere l’approvvigionamento idrico e la gestione delle risorse idriche dalle logiche del mercato interno e dalla liberalizzazione e di intensificare gli sforzi per assicurare un accesso indiscriminato all’acqua e ai servizi igienico-sanitari in tutto il mondo. Il vicepresidente della Commissione Maros Sefcovic ha dichiarato: “I cittadini europei hanno fatto sentire la loro voce e oggi la Commissione ha espresso il suo consenso. Questa forma inedita di esercizio della democrazia sotto forma di iniziativa popolare paneuropea si tradurra’ in un miglioramento immediato della qualita’ dell’acqua, delle infrastrutture, dei servizi igienico-sanitari e della trasparenza per i cittadini europei e dei paesi in via di sviluppo. Mi congratulo con gli organizzatori per i risultati conseguiti”.
La risposta della Commissione e’ stata affidata a una comunicazione, in cui si esordisce evidenziando gli eccezionali progressi compiuti dall’Ue nel settore dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari, ad esempio mediante standard di qualita’ dell’acqua ambiziosi e con il sostegno finanziario degli interventi volti ad ampliare e a migliorare le infrastrutture idriche negli Stati membri. Poiche’ le decisioni sulle modalita’ di gestione dei servizi idrici sono esclusivo appannaggio delle autorita’ pubbliche degli Stati membri, la Commissione continuera’ a rispettare le norme del trattato, che impongono all’UE di rimanere neutrale rispetto alle disposizioni nazionali che disciplinano le imprese nel settore idrico. Analogamente, nei negoziati commerciali internazionali la Commissione continuera’ a garantire il rispetto e la salvaguardia delle politiche di gestione dei servizi idrici adottate a livello nazionale, regionale e locale.
Le caratteristiche uniche dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie nel soddisfare le esigenze di base della popolazione sono state sempre riconosciute dalla normativa dell’UE. La distribuzione e la fornitura dell’acqua nonche’ i servizi di trattamento delle acque reflue sono gia’ esplicitamente esclusi dall’ambito di applicazione della libera prestazione di servizi transfrontalieri. Inoltre, lo scorso anno la Commissione ha escluso i servizi idrici dalla direttiva sull’aggiudicazione dei contratti di concessione per tenere debitamente conto delle preoccupazioni dei cittadini. Complessivamente, l’UE e i suoi Stati membri attualmente stanziano intorno agli 1,5 miliardi di euro l’anno a favore di programmi per l’approvvigionamento idrico, i servizi igienico-sanitari e l’igiene (WASH) nei paesi in via di sviluppo, facendo dell’Unione il principale donatore a livello mondiale in questo settore.
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